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17 Luglio 2023
15:00

Perché in gravidanza si urina spesso?

Lo stimolo a urinare spesso in gravidanza, di notte e di giorno, è dovuto a due ragioni, una ormonale e una legata all’espansione dell’utero, in cui si sta sviluppando il feto. Ridurre l’assunzione di liquidi durante il giorno non è assolutamente una buona idea per limitare l’incontinenza.

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Perché in gravidanza si urina spesso?
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La minzione frequente (o pollachiuria) è uno dei sintomi più comuni in gravidanza. La necessità di fare pipì più di frequente in genere inizia all’inizio della gestazione e talvolta persiste fino alla nascita del piccolo. Quando si presenta agli albori della gravidanza, l’urgenza di liberare la vescica viene attribuita ai cambiamenti ormonali, che aumentano la frequenza con cui occorre andare al bagno. Più tardi, nelle fasi successive della gravidanza, si urina spesso a causa della pressione della testa del feto sulla vescica della mamma. Ma quali sono le cause della minzione frequente durante la gravidanza?

L'espansione dell'utero

«Mi scappa!» è una frase ricorrente tra le mamme incinte, che, in attesa del nascituro, generalmente notano una frequente esigenza di svuotare la vescica. La minzione frequente in gravidanza, di notte e di giorno, è da addebitare a due motivazioni principali, come anticipato: una ormonale e una legata all’espansione dell’utero, in cui si sta sviluppando il feto.

La minzione frequente è dovuta ai cambiamenti ormonali e all'espansione dell'utero

Nello specifico, durante la gestazione, l’organismo produce una quantità superiore di progesterone, chiamato anche ormone della gravidanza, che, tra le altre cose, causa un rilassamento della muscolatura pelvica e della vescica, complicandone lo svuotamento. L’urina, quindi, si accumula nella vescica, provocando la continua sensazione di dover urinare.

In più, in dolce attesa i reni devono filtrare una quantità maggiore di liquidi, producendo di conseguenza più urina.

Ingrandimento del grembo materno

L’altra principale ragione all’origine della continua urgenza di andare in bagno, è quella dell’ingrandimento del grembo materno. L’utero, infatti, diventa via via più grande per ospitare il piccolo, spingendo contro vescica e intestino e, rendendo, quindi più probabile l’incontinenza.

Quando la gravidanza sta giungendo al termine, il sintomo tende ad accentuarsi. Negli ultimi mesi, alla mamma può capitare anche di bagnare lo slip con qualche goccia di urina in concomitanza con un colpo di tosse, uno starnuto o lo spostamento di un oggetto. Ciò avviene perché tali azioni esercitano una pressione più consistente sul pavimento pelvico, che in diverse donne incinte tende a indebolirsi durante la gravidanza.

Si raccomanda di non ridurre l'assunzione di liquidi durante il giorno per limitare l'incontinenza

Cosa fare

Ridurre l’assunzione di acqua e liquidi durante il giorno non è assolutamente una strategia da prendere in considerazione per limitare l’incontinenza. Si tratterebbe, infatti, di un errore pericoloso, poiché mantenere una buona idratazione durante la gravidanza è essenziale sia per la mamma che per il piccolo in grembo. Piuttosto, ha più senso bere di meno prima di coricarsi e andare a letto, per limitare l’incontinenza notturna, ed evitare di assumere bevande con caffeina nelle ore precedenti al sonno.

Un’altra soluzione è allenare il pavimento pelvico attraverso degli esercizi mirati: rafforzare questi muscoli, oltre ad avere diversi benefici, può aiutare la donna incinta a trattenere fino a quando non arriva in bagno.

Ad ogni modo, la minzione frequente è un sintomo strettamente legato alla gravidanza e, quindi, temporaneo, non allarmante e che non richiede un trattamento. Diverso è il caso in cui si avverta del dolore mentre si urina o si noti del sangue nella pipì: in tal caso, è raccomandabile contattare il proprio medico perché può esserci un’infezione urinaria in corso, che necessita di una cura.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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