L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un allarme per un insolito aumento di casi di enterovirus nei neonati in Francia. A preoccupare è l'Echovirus-11 (E-11) che causato la morte di 7 neonati morti (più 2 ancora ricoverati), per sepsi neonatale con compromissione epatica e insufficienza multiorgano.
"L'attuale incremento dell'incidenza e della gravità" dell'infezione "nei neonati, associata a un lignaggio ricombinante di E-11 che in precedenza non era stato rilevato in Francia, è considerato insolito a causa del deterioramento estremamente rapido e del tasso di mortalità associato tra i bambini colpiti". I dati, forniti dalla sanità francese da luglio 2022 ad aprile 2023, denunciano 9 casi in tutto, in 4 ospedali di 3 regioni. La situazione in questo momento sembra sotto controllo, ma l’allerta deve restare alta.
L’enterovirus preoccupa non solamente Oltralpe, ma anche nel Regno Unito, dove ha causato diversi casi di miocardite tra i neonati. Il più colpito è stato il Galles che tra giugno 2022 e marzo 2023 ha registrato 10 casi, seguito dall'Inghilterra sud-occidentale con 5 piccoli malati.
Che cosa sono gli enterovirus
Gli enterovirus sono virus abbastanza comuni e insieme ai rhinovirus (che causa il raffreddore) e ai parechovirus umani sono un genere di picornavirus (piccoli virus a RNA). Possono provocare, come dimostrano gli allarmi dell’Oms, delle malattie gravi, soprattutto nei bambini di età inferiore a un mese, ma nella maggior parte degli casi portano a sintomatologia lieve (febbre e raffreddore).
Picco negli Usa di metapneumovirus
Desta preoccupazione negli Stati Uniti la diffusione di metapneumovirus (Hmpv) umano, perché proprio qui causando un forte aumento delle infezioni respiratorie. È un virus poco noto, rintracciato per la prima volta nei Paesi Bassi nel 2001. Si tratta di un RNA, che fa parte della famiglia dei paramyxovirus e che in genere provoca un raffreddore, ma nei bambini piccoli può causare una malattia respiratoria anche grave.
Secondo i dati raccolti dal Centres for Disease Control and Prevention, la diffusione in questo momento è del 36% in più sopra il picco stagionale medio nel periodo precedente alla pandemia di Covid. E pare, proprio, sia una conseguenza del lockdown e dell’uso delle mascherine, che hanno indebolito il sistema immunitario dei più fragili, soprattutto i bambini entro i 5 anni. Nello specifico non è chiaro quanto il Metapneumovirus possa essere pericoloso per l'uomo, dalla sua scoperta infatti non ha mai destato particolari preoccupazioni