La pillola anticoncezionale gratuita è stato un tema molto dibattuto dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), ma siamo vicini a una soluzione, che non la renderà gratuita per tutte le donne, ma solo per le giovani under 26 che, ricetta medica alla mano, potranno ritirarla solo nei consultori o nelle strutture pubbliche.
Proprio quando si pensava che fosse tutto pronto e finalmente la pillola sarebbe stata gratuita per tutte le donne italiane, senza distinzioni d'età, c'è stato un dietro front. Il Consiglio di Amministrazione dell'Aifa ha specificato che mancassero dei dati importanti e che rendere il farmaco gratuito per tutte le donne italiane avrebbe comportato una spesa troppo onerosa, 140 milioni di euro. L'Aifa ha quindi rimandato la decisione, affermando che era importante prima stabilire a quali fasce d'età concedere la pillola gratuita e concordare le modalità di distribuzione. Le ipotesi in gioco erano tre:
- il farmaco gratuito per tutte le donne in età fertile
- il farmaco gratuito per le donne fino ai 19 o ai 26 anni (come accade già in alcune Regioni d'Italia)
- il farmaco gratuito solo per le donne che vertono in condizioni economiche di disagio
Finalmente la pillola della discordia sembrerebbe aver raggiunto una soluzione, che depotenzia fortemente però l'ipotesi iniziale, di rendere il farmaco gratuito per tutte le donne. Il 31 ottobre il consiglio di amministrazione dell'Aifa ha fatto sapere la decisione finale: riceveranno la pillola anticoncezionale gratuita, tutte le donne fino al 26esimo anno di età. Per ritirarla, però, non basterà recarsi al banco della farmacia ma le giovani donne dovranno andare presso un consultorio o una struttura pubblica, per esempio in un ospedale.
Manca ancora il via libera della Commissione tecnico scientifica (Cts) il cui parere è vincolante quando si parla di farmaci rimborsabili, ma che sembrerebbe volta verso il sì.
La decisione finale, non sembra però particolarmente allettante, moltissime donne vengono tagliate fuori dalla gratuità del farmaco e altre, anche under 26, si trovano però in territori dove strutture pubbliche e consultori non sono distribuiti capillarmente sul territorio, come invece sarebbero le farmacie.