Quando la placenta copre completamente o parzialmente l'apertura dell'utero, ovvero la cervice, si parla di placenta previa. La placenta è un organo che si sviluppa all'interno dell'utero durante la gravidanza e serve per fornire ossigeno e nutrimento al bambino, a cui è collegata attraverso il cordone ombelicale.
Di norma, è attaccata alla parte superiore o laterale della parete interna dell'utero, ma quando è previa si attacca più in basso e blocca in tutto o in parte l'uscita del bambino dalla vagina, provocando da lievi sanguinamenti ad importanti emorragie. Si verifica in circa 4/5 gravidanze a termine su 1000 (tale problema viene evidenziato nel 2% delle gestanti nel secondo trimestre di gravidanza ma nel 90% dei casi si risolve spontaneamente entro il termine di gravidanza grazie alla crescita dell'utero che fa distanziare la placenta dall'orifizio uterino interno). Questa placenta si chiama previa dal latino praevia che significa "precedente" o "che viene prima": la placenta sta davanti, e dunque prima rispetto al feto.
Esistono diversi tipi di placenta previa:
- Placenta previa marginale (o placenta previa minor): posizionata sul bordo della cervice. Tocca la cervice o le arriva vicino, ma non la copre. È più probabile che questo tipo di placenta previa si risolva da sola prima del parto.
- Placenta previa centrale o completa (o placenta previa major): copre completamente la cervice, bloccando la vagina. Questo tipo di placenta previa rende necessario l'espletamento del parto tramite taglio cesareo
Ogni tipo di placenta previa può causare sanguinamento vaginale durante la gravidanza o predisporre anche ad altri problemi come il distacco intempestivo di placenta.
La placenta previa e quella anteriore sono la stessa cosa?
La placenta previa non è la stessa cosa della placenta anteriore. Un posizionamento anteriore significa che la placenta si è impiantata nella parte anteriore del corpo dell'utero e non causa rischi per la gestazione.
Sintomi
Il sintomo principale della placenta previa è il sanguinamento vaginale rosso vivo, di solito senza dolore, dopo la 20esima settimana. A volte, questa perdita è anticipata da spotting o da contrazioni, abbastanza lievi. L'emorragia, in questo caso, può anche essere innescata dall'attività sessuale.
Che cosa causa la placenta previa?
Purtroppo non esiste una causa certa e di conseguenza non si può prevenire. Esistono però dei fattori che possono aumentarne il rischio:
- non essere primipare
- avere avuto un cesareo o precedenti interventi sull'utero
- avere già avuto la placenta previa
- avere più 35 anni
- avere una gravidanza gemellare
- fumare
- soffrire di fibromi uterini
Come si diagnostica
La placenta previa viene diagnosticata, intorno alla 20esima settimana, con un esame ecografico. A volte si trova quando la donna manifesta sintomi di placenta previa come sanguinamento vaginale. Gli esami richiesti sono l’ecografia transvaginale e l’ecografia addominale.
Come viene trattata
Se la placenta previa viene diagnosticata durante un esame di routine, probabilmente dovremo fare degli esami ecografici più frequenti per monitorare eventuali cambiamenti nella posizione della stessa. In molte donne, la condizione si risolve da sola. Man mano che l'utero cresce, la distanza tra la cervice e la placenta può aumentare.
Il sanguinamento vaginale dopo 20 settimane è trattato come un'emergenza medica. Se il sanguinamento è di tipo emorragico, compatibilmente con l'epoca gestazionale, viene effettuato un taglio cesareo per far nascere il bambino.
Quando non c'è sanguinamento, l'obiettivo del trattamento è ridurre il rischio di possibili sanguinamenti e avvicinarsi il più possibile alla data del parto. Alla donna verrà chiesto di:
- non avere rapporti sessuali
- mantenere uno stato di riposo
Nella maggior parte dei casi di placenta previa potrebbe rimane necessario programmare il taglio cesareo. Diventa utile inoltre prepararsi all'idea di dover fare iniezioni di cortisone per aiutare i polmoni del bambino a svilupparsi più velocemente (in modo particolare qualora fosse necessario anticipare la nascita) e trasfusioni di sangue se si verificano forti emorragie.