Le poesie sulla primavera per bambini sono uno strumento educativo importante. Insegnano le stagioni e i mesi e permettono ai piccoli di riflettere sul risveglio della natura, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria. Alla scuola secondaria di primi grado, le famigerate medie, invece, si può iniziare a parlare di sentimenti e di stagione dell’amore, ma si può anche introdurre un parallelismo con le stagioni della vita. Poesie brevi, in rima baciata, di poeti famosi, come quelle di Giovanni Pascoli, sono ideali per intrattenere i piccoli e possono essere anche lo spunto per creare dei meravigliosi disegni.
Poesie sulla primavera brevi
Le poesie sulla primavera brevi devono essere semplici, possibilmente avere ritmo e parlare la lingua dei bambini della scuola dell'infanzia.
Primavera prima festa di Roberto Piumini
Viene aprile dopo marzo
io comincio a stare scalzo
con il vento sulla faccia
corro a lungo sulla spiaggia.
Poi mi siedo a riposare
e a guardare l’orizzonte
mentre il vento fa giocare
il mio ciuffo sulla fronte.
Grande è il cielo; il mare è fondo,
ma il mio cane è qui vicino:
tengo in mano tutto il mondo
come fosse un palloncino
Primavera di Lina Galli
Ecco che è arrivata
Primavera scapigliata,
Primavera bella bella
Primavera pazzerella,
con il sole
con le viole,
con i gridi dentro i nidi.
Son fioriti i biancospini,
nasceranno i rondinini,
danzeranno i loro balli
le farfalle
bianche e gialle.
Primavera. di E.Severini
La primavera mi piace davvero
perché mi vesto più leggero
gioco fuori, mangio gelati
faccio le corse in mezzo ai prati.
Vado a passeggio con mamma e papà
questa è la vera felicità!
Poesie sulla primavera per la scuola dell'infanzia
Le poesie sulla primavera per la scuola dell'infanzia sono poesie che non solo vanno lette insieme, ma vanno recitate: i bambini possono trasformarsi in farfalline e coniglietti.
Primavera di Roberto Piumini
Quando la terra
è giovane e fresca,
quando la testa
è piena di festa,
quando la terra
splende contenta,
quando di erba
odora il vento,
quando di menta
profuma la sera,
è primavera.
Coniglietti a primavera di Jackson
Tre coniglietti
in fila breve
nasini al sole,
code di neve.
Tre coniglietti
fanno tre salti
e poi rosicchiano
foglie giganti.
Tre coniglietti
in lieta schiera
danzano in tondo:
è primavera!
Il bambino e le farfalle di Arpalice Cuman Pertile
Le farfalline tornano fuori
con l’ali splendide di bei colori.
Chiede il bambino: “Dove eravate?
Nel triste inverno che facevate?”.
Esse rispondono: “Dentro gli ovini,
piccoli, piccoli come semini,
aspettavamo la primavera
per poi volare da mane a sera,
aspettavamo le alucce d’or
per poi volare fra l’erba e i fior”.
Poesie sulla primavera per scuola primaria
I bambini della scuola primaria hanno bisogno di immagini facilmente visualizzabili e di divertirsi con poesie che siano brevi e orecchiabili.
21 marzo di Gianni Rodari
La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.
Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera”.
Girotondo di Primavera di Graziella Ajmone
Ogni stelo ha il suo fiore che ride,
ogni prato un ruscello che brilla,
ogni bosco una sua capinera:
com’è lieta la Primavera!
Ogni ramo ha una tenera gemma
che si veste di verde e di sole,
ogni nube è una piuma leggera:
com’è fresca la Primavera!
Ogni sasso ha un ciuffetto di viole,
ogni gronda il suo nido canoro,
ogni cuore una gioia sincera:
com’è dolce la Primavera!
Pioggerella di Elda Bossi
Sei dunque ritornata, pioggerella,
pioggerellina tiepida, d’argento,
pioggerellina quieta e senza vento,
che ogni casa rifai pulita e bella!
(Addio inverno! cantan gli uccelletti).
Su, dà una bella risciacquata ai tetti.
Poi lava i tronchi: azzardano un germoglio:
lustra le siepi: sognan già le foglie.
Poesie sulla primavera di Pascoli
Le poesie di Giovanni Pascoli su un classico della letteratura italiana e sono ideali per i bambini della scuola secondaria di primo e secondo grado. Ecco le più belle da leggere insieme e imparare:
Primavera
Ed ecco che un susino
bianco sbocciò sul verzicar del grano.
Come un sol fiore gli sbocciò vicino
un pesco, e un altro.
I peschi del filare
parvero cirri d'umido mattino.
Uscìano le api. Ed or s'udiva un coro
basso, un brusìo degli alberi fioriti,
un gran sussurro, un favellar sonoro.
Dicean del verno, si facean gl'inviti
di primavera. Per le viti sole
era ancor presto, e ne piangean, le viti,
a grandi stille, in cui fioriva il sole.
Canzone di Marzo
Marzo è matto.
Ormai che si è fatto questo nome,
chi glielo leva più?
Eppure vorrei vedere un altro al posto suo,
così a cavalcioni fra inverno ed estate
fra caldo e freddo,
e, da una parte, lo tira il vento di febbraio,
dall’altra, il cielo d’aprile gli fa l’occhiolino.
E quel povero marzo corre di qui e di là,
aiuta le gemme a schiudersi
spazza il cielo dalle nuvole,
si da da fare da tutte le parti…
Si capisce che qualche volta,
gli vengono le bizze e fa il matto.
Troppe esigenze per questo povero mese!
Le rondini
Ritornava una rondine al tetto.
L'uccisero. Cadde tra spini.
Ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra che attende,
che pigola sempre più piano
Poesie sulla primavera di poeti famosi
La primavera è stata fonte di ispirazione per molti poeti famosi, che hanno usato il paragone con la stagione della rinascita per esplorare i sentimenti.
Giochi ogni giorno di Pablo Neruda
Giochi ogni giorno con la luce dell’universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell’acqua.
Sei più di questa bianca testolina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.
Un’altra volta le rondini di Diego Valeri
Un’altra volta le rondini. Volano
così alte nel cielo alto, che il grido
non giunge fino a qui, disperso
nel vento del mattino.
E mi sovviene
di quella prima rondine dell’anno
che vidi, ora fa l’anno,
vorticare nell’ombra d’una chiesa
abbandonata, e strideva furente,
forse sgomenta. Era sola, reclusa
in quella morta prigione, in quel tanfo
morto. Ma pure ad ogni colpo d’ala
gettava lampi, spargeva
tutt’intorno il respiro caldo, il fuoco,
il sangue della primavera.
Marzo di Cesare Pavese
Io sono Marzo che vengo col vento
col sole e l’acqua e nessuno contento;
vo’ pellegrino in digiuno e preghiera
cercando invano la Primavera.
Di grandi Santi m’adorno e mi glorio:
Tommaso il sette e poi il grande Gregorio;
con Benedetto la rondin tornata
saluta e canta la Santa Annunziata.
Primavera
Sarà un volto chiaro.
S’apriranno le strade
sui colli di pini
e di pietra….
I fiori spruzzati
di colore alle fontane
occhieggeranno come
donne divertite: Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
Poesie sulla primavera in rima baciata
I bambini della scuola primaria sanno leggere e scrivere, ma sono ancora piccoli. Può accompagnarli nel viaggio delle stagioni con alcune filastrocche in rima.
Filastrocca di primavera di Gianni Rodari
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno, più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
O prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.
Viva la primavera di Gianni Rodari
Viva la primavera
che viaggia liberamente
di frontiera in frontiera
senza passaporto,
con un seguito di primule,
mughetti e ciclamini
che attraversando i confini
cambiano nome come
passeggeri clandestini.
tutti i fiori del mondo son fratelli.
La vispa Teresa di Luigi Salier
La vispa Teresa
avea tra l'erbetta
al volo sorpresa
gentil farfalletta;
e tutta giuliva
stringendola viva
gridava a distesa:
L'ho presa! l'ho presa!
A lei sospirando
l'afflitta gridò:
Vivendo, volando
che male ti fo?
Tu si, mi fai male,
stringendomi l'ale;
deh! lasciami! anch'io
son figlia di Dio!
Confusa pentita
Teresa arrossì,
dischiuse le dita:
l'insetto fuggì.