La preeclampsia, nota anche come gestosi, è una complicanza della gravidanza che colpisce circa il 2-5% delle donne incinte. Questa condizione è caratterizzata da una pressione sanguigna più elevata del normale, cosa che può provocare danni agli organi, in particolare al fegato e ai reni.
La preeclampsia di solito si manifesta nel secondo o terzo trimestre di gravidanza e rappresenta un pericolo significativo sia per la madre che per il feto. A questa condizione sono infatti associate probabilità più alte di nascita prematura, arresto della crescita fetale o complicanze del travaglio e del parto.
Cos'è la preeclampsia
La preeclampsia è una condizione complessa la cui eziologia non è ancora completamente nota. Nonostante siano stati individuati alcuni fattori di rischio, come l'età materna avanzata, la presenza di patologie croniche (come l'ipertensione, il diabete e l'obesità), la storia personale o familiare di pre-eclampsia o la gravidanza gemellare, le cause esatte rimangono sconosciute.
Sembra che a determinare questa patologia sia principalmente un'alterata funzione della placenta, aspetto che può danneggiare lo scambio materno-fetale e rallentare la crescita del feto all’interno dell’utero. Ciò altera anche la funzionalità di alcuni organi, soprattutto i reni, tanto che uno degli indizi più ricorrenti nella diagnosi della preeclampsia risiede proprio nell'elevata concentrazione di proteine nelle urine.
I sintomi
La preeclampsia può manifestarsi a partire dalla ventesima settimana di gravidanza, anche se può comparire più precocemente o più tardi. La comparsa più frequente è tra le 24 e le 26 settimane gestazionali. I sintomi possono includere:
- Pressione sanguigna elevata: Uno dei segni distintivi della preeclampsia è l'aumento della pressione sanguigna (pressione diastolica >90 e pressione sistolica >140)
- Cefalea, associata talvolta a nausea e vomito.
- Proteine nelle urine: la funzione renale compromessa può causare la presenza di proteine nelle urine.
- Gonfiore ed edemi: di solito localizzate nella zona delle caviglie e dei piedi.
- Dolore addominale superiore: un dolore a barra localizzato a livello dello stomaco.
- Problemi di vista: visione offuscata o altri disturbi visivi.
Perché con la gestosi si trovano molte proteine nelle urine?
La presenza di proteine nelle urine, nota come proteinuria, è uno dei segni distintivi della preeclampsia. Si tratta di un'anomalia principalmente dovuta alla compromissione della filtrazione renale causata dell'alterazione del normale flusso sanguigno.
Durante una gravidanza sana infatti, i reni filtrano il sangue per rimuovere le sostanze di scarto e mantenere un equilibrio appropriato di liquidi e sostanze nutritive. Tuttavia, nella preeclampsia, la placenta compromessa e l'alterata perfusione degli organi possono inficiare il processo e portare a una disfunzione renale.
Quali sono i rischi per il feto
I rischi maggiori per una gravidanza complicata da questa patologia sono rappresentati da:
- Distacco della placenta, che può compromettere il passaggio di ossigeno e nutrienti al feto, richiedendo di agire talvolta con un taglio cesareo emergente.
- Ritardo nella crescita intrauterina
- Basso peso alla nascita
- Parto pretermine
Per la madre invece, benché nella maggior parte di casi il problema vada a scomparire dopo la nascita del bebè, il rischio è quello che la preeclampsia si evolva in eclampsia, con comparsa di convulsioni e/o crisi tonico-cloniche che possono mettere in serio pericolo la salute delle future mamme.
Diagnosi
La diagnosi della preeclampsia si basa sull'osservazione dei sintomi clinici, sul monitoraggio della pressione sanguigna e sui test di laboratorio, inclusi gli esami delle urine utili per rilevare l'eccessiva presenza di proteine.
Ulteriori test possono essere necessari per valutare la funzione renale, la coagulazione del sangue e la salute del feto che cresce nell'utero.
Come si cura
Il trattamento della preeclampsia dipende dalla gravità della condizione.
Nei casi lievi, la gestione può richieder il riposo associato ad costante monitoraggio della pressione sanguigna e l'eventuale assunzione di farmaci per regolarizzare la pressione.
Quando il quadro è più grave invece può essere necessario il ricovero in ospedale oppure procedere ad una induzione al travaglio.
Dopo il parto, i sintomi di solito migliorano, ma il monitoraggio post-partum rimane essenziale per valutare la crescita e la salute del neonato.
Si può prevenire la preeclampsia?
Attualmente, non esiste un modo sicuro per prevenire la preeclampsia.
Un esame attento dei fattori di rischio noti all'inizio della gravidanza è però considerato il modo migliore per provare ad affrontare la gravidanza con le dovute precauzioni.
Le donne a rischio possono essere indirizzate a programmi di monitoraggio più intensivi nel primo trimestre per intervenire precocemente in caso di segni di complicanze.