Parlando di disturbi del comportamento alimentare, oggi in molti pensano ad anoressia e bulimia, ancora pochi conoscono la pregoressia. Questo disturbo deve il suo nome all’unione di due termini inglesi pregnancy, che significa gravidanza e anorexia, anoressia.
La pregoressia è dunque un DCA che colpisce le donne durante la gestazione, portandole ad odiare il proprio corpo al punto tale da sfociare in un completo disinteresse per il momento della vita che stanno vivendo e per il loro bambino. Il dolore che provano queste donne è immenso: «Le donne che soffrono di DCA durante la gravidanza o nel post partum formulano giudizi morali negativi contro se stesse, perché soffrono nel preferire dare ascolto le alle proprie preoccupazioni sul peso, piuttosto che ai bisogni del proprio bambino». Spiega una lunga revisione di studi effettuata nel 2023 e pubblicata sulla NIH.
Il disturbo, sebbene, non sia ancora stato inserito nel DSM- 5, manuale diagnostico statistico dei disturbi alimentari, non è però così poco frequente tra le donne incinte.
Durante la gravidanza, infatti, una donna può veder aumentare il suo peso fino a 12 kg (o anche più). Se per alcune donne quei numeri sulla bilancia non fanno la differenza, per altre possono essere fonte di grande sofferenza. Secoli di stigmi sociali e tabù hanno portato le donne a pensare alla gestazione come ad un momento durante il quale immolarsi per il bene del proprio bambino. Ma una donna, anche se incinta, è pur sempre quella di prima e può capitare che l’incapacità di accettare i cambiamenti del proprio corpo e il timore che non torni più come prima, la possano portare a soffrire di un disturbo del comportamento alimentare.
Sintomi della pregoressia
Le donne che durante la gravidanza iniziano a soffrire di pregoressia, dunque anoressia associata alla gestazione, presentano una sintomatologia molto simile alle donne che soffrono di anoressia, aggravata però dallo stigma sociale, che le identifica come egoiste poiché pensano al proprio corpo e non al proprio bambino. Tra i sintomi più comuni:
- Riduzione del cibo che si ingerisce: benché non sia vero che in gravidanza è necessario mangiare per due, non ingerire nel corpo il giusto quantitativo di nutrienti durante la gravidanza è pericoloso per mamma e feto
- Esercizio fisico ossessivo: fare sport in gravidanza si può, ma con le dovuto cautele, chi soffre di pregoressia, è terrorizzata all’idea dell’aumento eccessivo di peso e dunque fa moltissimo sport.
- Ossessione per le calorie introdotte nel proprio corpo
- Vomito autoindotto
- Utilizzo di lassativi
- Tendenza ad isolarsi durante i pasti
- Forte paura per i cambiamenti del proprio corpo
- Stato depressivo
Quali possono essere le cause?
Tra le possibili cause della pregoressia analizzate vi sono:
- status socio economico delle donne: sembrerebbero maggiormente predisposte a soffrire di questa forma di DCA le donne meno abbienti, dunque abituate a cibi di scarsa qualità e molto calorici; le ragazze adolescenti, e le mamme single.
- partner assente o poco presente: i commenti negativi del partner e la sua assenza o evidente mancanza di desiderio sessuale portano con più probabilità le donne a soffrire di pregoressia.
- cambiamenti nell’attività sessuale col partner: circa il 50% delle coppie sperimenta dei cambiamenti nella relazione intima con il partner. La metà delle donne teme che la colpa sia dei cambiamenti del corpo e il 40% dei partner teme lo stesso.
- narrazione sbagliata dei media: il racconto di una maternità serena, di corpi meravigliosi e che si riprendono il prima possibile dalla gravidanza, aumentano la possibilità di incappare in questo odio per il proprio corpo.
- depressione post-partum: le donne che soffrono di depressione perinatale e post partum hanno maggiore probabilità, visto il momento di fragilità che stanno vivendo di soffrire di pregoressia. Al contempo chi soffre di DCA in grvidanza potrebbe poi vivere una situazione depressiva data dalla mancata accettazione del proprio corpo.
Pregoressia e allattamento
Sembrerebbe esserci una correlazione tra la scelta per l’allattamento al seno e la percezione che le donne hanno del proprio corpo durante la gravidanza.
Secondo la revisione degli studi sui disturbi alimentari in gravidanza, svolta nel 2023, le donne che scelgono liberamente di allattare al seno sembrano meno propense a soffrire di DCA nel periodo post-parto. Questo perché riescono a percepire il proprio corpo e la propria alimentazione, come funzionali al nutrimento del piccolo.
Le donne che invece già durante la gestazione hanno iniziato a soffrire di pregoressia sceglieranno con maggiore facilità tra le opzioni l’allattamento artificiale, a causa della preoccupazione per i cambiamenti che la scelta dell'allattamento al seno potrebbe portare al proprio corpo. Questa decisione tende ad isolarle ancora di più, acuendo un’eventuale forma depressiva che stanno vivendo, mosse dalla vergogna che la non accettazione sociale dell’allattamento artificiale porta con sé.
Inoltre le donne che soffrono durante la gravidanza di disturbi alimentari, se hanno scelto o sono state indotte a scegliere l'allattamento al seno con più facilità tenderanno a interromperlo in anticipo.
Rischi legati alla pregoressia
Diversi sono i rischi per mamma e feto della pregoressia:
- il feto potrebbe non svilupparsi correttamente
- disidratazione materna
- svenimenti in gravidanza
- vertigini
- aborto spontaneo
Si può rimanere incinta se si soffre di un disturbo alimentare?
Se il disturbo alimentare non insorge con la gravidanza, ma era presente già prima si può rimanere incinta. La scelta di un gravidanza rimane sempre personale, tuttavia è bene aver superato il disturbo prima di iniziare la gestazione, o essere supportate da un team di professionisti che aiutino a confrontarsi con i cambiamenti della dieta e del corpo in maniera positiva.
Uno studio sui disturbi alimentari in gravidanza, quali anoressia nervosa e bulimia ha dimostrato che, se la prima tende a ripresentarsi con più frequenza nel post partum, la seconda spesso grazie alla gravidanza tende ad alleviarsi o a scomparire. Tra le altre situazioni caratteristiche emerse ci sono:
- Le donne che affrontano una gravidanza con un disturbo alimentare hanno più probabilità di sviluppare forme di depressione post-partum.
- Quando il bimbo è nella fase dello svezzamento con maggior probabilità ci saranno conflitti tra la mamma e il piccolo durante il pasto.
- La mamma tende a guardare criticamente il proprio corpo e il piccolo di conseguenza sarà più preoccupato per la sua forma corporea.