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22 Dicembre 2023
12:30

Chiude il negozio per andare alla recita di Natale del figlio: «Oggi non c’è niente di più importante»

Il titolare di un mobilificio in Puglia ha chiuso in anticipo il negozio per assistere alla recita di Natale del figlio di 9 anni. Nel cartello attaccato sulla porta d'ingresso ha spiegato ai clienti le ragione della chiusura. «Sono sempre stato preso dagli impegni di lavoro, ma quest’anno ho detto no. Questi momenti non tornano più».

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Chiude il negozio per andare alla recita di Natale del figlio: «Oggi non c’è niente di più importante»
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Il cartello affisso mercoledì pomeriggio sulla porta d’ingresso del negozio di Davide Za, titolare di un mobilificio in provincia di Lecce, è in pieno spirito natalizio. La bottega è rimasta straordinariamente chiusa per qualche ora per un appuntamento imperdibile per il proprietario, che è pure papà di due bambini: la recita di Natale del figlio. «Oggi pomeriggio il negozio aprirà dopo le ore 18.00 perché sarò a sentire i canti natalizi di mio figlio – si legge sul foglio bianco scritto a mano apparso sulla vetrina – Capisco il periodo e il disagio ma oggi non c’è niente di più importante. So che capirete. Buon Natale».

È accaduto a Maglie, in provincia di Lecce, dove Davide Za, titolare di un negozio di mobili, ha chiuso per la prima volta in anticipo la serranda del negozio per assistere alla recita di Natale di uno dei suoi due figli, che ha 9 anni. Dopo anni di rinunce e di posti a sedere lasciati vuoti agli spettacoli, saggi e recite dei figli a causa degli impegni di lavoro, l’imprenditore ha deciso di rivedere le sue priorità e mettere davanti al resto la famiglia. «Non ero mai stato a una recita di uno dei miei figli, sempre preso dagli impegni di lavoro, ma quest’anno ho detto no, e ho chiuso il negozio» ha spiegato l’uomo, come riporta Repubblica.

«Questi momenti non tornano più. Spesso e volentieri si manca alle recite dei figli per motivi di lavoro – ha continuato Za – ma quest’anno ho detto no. Per un po’ di anni me le sono perse. Alla fine si fa tutto per i bambini: un conto per mio figlio sarebbe stato vedere solo la madre, un altro vedere entrambi».

Sono stati tanti i commenti di approvazione nei confronti del titolare del mobilificio. I clienti hanno trovato commovente quel foglio scritto a penna nera che spiegava le ragioni della temporanea chiusura del negozio. «Bravo, si fa così. I figli prima di qualunque cosa. Lavorare per vivere non vivere per lavorare» ha commentato un utente sotto all’immagine del cartello che Za ha condiviso in rete.

Il proprietario non si è limitato ad annunciare la sua assenza con la giustificazione dei “motivi personali”.  «Con quel cartello ho evitato che tanta gente aspettasse all’esterno magari pensando a un imprevisto di qualche minuto. Capita in casi del genere che ti chiamino e invece questa volta tutto è filato liscio. Quando arriva il periodo natalizio – ha raccontato il titolare – dico a tutti i miei dipendenti di privilegiare la famiglia proprio come ho fatto io quest’anno».

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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