Zecche non devono spaventarci, ma è molto importante fare attenzione. Le zecche si trovano facilmente, specialmente dalla primavera all’autunno, nelle campagne ma anche nei parchi cittadini. Si attaccano a peli, capelli o vestiti, ma, per potersi nutrire, debbono mordere la cute con un pungiglione, detto rostro, rimanendo attaccate per molte ore.I loro morsi sono spesso innocui e non necessitano di terapia antibiotica, ma alcune zecche (come la zecca del cervo, la zecca del legno e altre) possono trasportare germi pericolosi che causano malattie, la malattia di Lyme, la febbre bottonosa del Mediterraneo e alcune encefaliti.
La bella stagione è spesso sinonimo di passeggiate all’aperto, magari nei boschi, pantaloncini corti e talvolta anche scarpe aperte. Ecco, è proprio la combinazione di questi tre elementi che aumenta il rischio di essere punti, rischio particolarmente frequente nei bambini che amano correre e giocare, senza prestare attenzione ai pericoli della natura. Le zecche “colpiscono” soprattutto in primavera e in estate (da maggio a fine ottobre).
Sono insetti minuscoli, alcune piccole come la punta di una matita o il seme di una mela, e proprio per questo motivo sono davvero difficili da vedere. Sono artropodi, appartenenti alla classe degli aracnidi (la stessa di ragni e scorpioni) e all'ordine degli acari. Si nascondono in ambienti ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, soprattutto incolta. L’habitat naturale della zecca sono fondamentalmente le radure tra i boschi, dove si localizza nell’erba alta e aspetta la sua vittima percependola anche a centinaia di metri di distanza attraverso dei potentissimi recettori che si trovano nelle zampe anteriori.
Quando sentono la vicinanza di un potenziale ospite, che può essere un animale, ma anche un bimbo che si è avvicinato a un cespuglio per recuperare la palla, si attaccano alla pelle e la trafiggono, introducendo il rostro (parte del loro apparato boccale). Non fa male, perché questo insetto emette anche una sostanza anestetica. Succhia il sangue dell’ospite finché non è sazio. A quel punto si stacca da solo, ma possono volerci dai 3 ai 6 giorni. Questo è il motivo per cui si definisce morso di zecca e non puntura, differentemente dalla puntura della zanzara che avviene in pochi secondi.
Sintomi della puntura di zecca
Un morso di zecca non provoca dolore e spesso neanche prurito. Ed è un problema, perché potrebbe non essere notato per alcuni giorni. Quali sono i sintomi più frequenti:
- Una protuberanza rossa circondata da un'eruzione cutanea rossa in espansione, che sembra un occhio di bue (è un segno di allarme per la malattia di malattia di Lyme)
- Puntini rossi su caviglie e polsi (febbre delle Montagne Rocciose)
- Sintomi simili a quelle influenzali come febbre, mal di testa, stanchezza, vomito e dolori muscolari e articolari
Come si rimuove
È importante rimuovere un segno di spunta (ovvero la zecca attacata alla pelle che si sta nutrendo) il prima possibile:
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- Usiamo delle pinzette per afferrare saldamente la zecca sulla testa o sulla bocca, vicino alla pelle.
- Tiriamo con fermezza e in modo costante fino a quando il segno di spunta non lascia andare la pelle. Non torcerla o farla oscillare da un lato all'altro. Parti della zecca potrebbero rimanere nella pelle, ma alla fine usciranno da sole.
- Laviamo le mani e il sito del morso con acqua e sapone
- Tamponiamo il sito del morso con alcool
- Teniamo in osservazione la zona per almeno una decina di giorni
Non usiamo mai vaselina, sostanze irritanti o un fiammifero caldo per uccidere e rimuovere una zecca. Questi metodi oltre a poter essere pericolosi non fanno staccare l’insetto dalla pelle, ma possono farlo scavare più in profondità e potrebbero indurre un rigurgito nel parassita, accelerando la trasmissione di eventuali patogeni.
Quali possono essere le conseguenze
Come è stato anticipato, le zecche sono quasi sempre innocue ma in alcune case possono essere vettore di agenti patogeni. In Italia, possono trasmettere la malattia di Lyme, la meningoencefalite delle zecche e la febbre bottonosa del Mediterraneo. La zecca dei boschi (Ixodes ricinus) è responsabile delle prime due malattie ed è facile da trovare in mezzo alle foglie secche o nelle zone boschive umide ed ombreggiate. É tipica di alcune regioni come il Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia (in misura minore in altre regioni) ed attacca prevalentemente nel periodo primaverile-estivo. La zecca del cane, invece, porta la febbre bottonosa, predilige i climi caldo-asciutti, pertanto si ritrova comunemente nelle regioni del Centro-Sud.
Quando chiamare il medico
I morsi di zecca non devono essere mai sottovalutati, quindi è bene chiamare il medico anche solo per rispondere a dei dubbi. Sicuramente lo dobbiamo allertare se:
- non siamo riusciti a rimuovere il segno di spunta
- l’eruzione è molto estesa
- ha febbre e mal di testa
- La zecca è rimasta attaccata per più di 36 ore
- La zecca è gonfia, non piattaNel caso di comparsa nei giorni/settimane successive di un arrossamento che si propaga dalla zona del morso, con un anello più chiaro al centro, è opportuno consultare il pediatra, cosi come se dovesse formarsi nella sede della puntura una lesione ulcero-necrotica o dovessero comparire sintomi quali malessere generale, febbre elevata, dolori articolari, ingrossamento dei linfonodi, cefalea.
Come proteggere i bambini dalle zecche
Per proteggere i bambini dalle zecche devono indossare sempre magliette e pantaloni a maniche lunghe, quando sono in aree boschive. È importante che abbiamo anche scarpe chiuse e calze lunghe.
Gli abiti dovrebbero essere preferibilmente di colore chiaro. Lo scuro non attira le zecche, semplicemente le rende meno visibili. Inoltre, si sconsiglia di camminare o sedersi dove l'erba è più alta o a ridosso di cespugli.
Può essere utile applicare un repellente per insetti con almeno dal 10% al 30% di DEET per la protezione contro morsi e punture nei bambini di età superiore ai 2 anni. Dopo che i bambini hanno giocato all'aperto, controlliamo la loro pelle e i loro capelli, in particolare il cuoio capelluto, dietro le orecchie, intorno al collo, nelle sopracciglia e nelle ciglia e sotto le braccia. Controlliamo anche i vestiti e laviamoli, in caso di dubbi, a 60 gradi.