video suggerito
video suggerito
8 Novembre 2023
11:00

Qual è la differenza tra gemelli eterozigoti e omozigoti?

Gemelli omozigoti ed eterozigoti si distinguono perché i primi condividono lo stesso DNA, mentre i secondi hanno un patrimonio genetico diverso. Ecco perché i primi sono chiamati gemelli identici, a differenza dei secondi. La gravidanza gemellare è meno comune di quella singola, anche se la frequenza è in crescita per il maggiore ricorso alla PMA, che ne aumenta la probabilità.

8 condivisioni
Qual è la differenza tra gemelli eterozigoti e omozigoti?
Immagine

La differenza tra gemelli omozigoti (gemelli identici) ed eterozigoti (gemelli non identici) dipende da alcuni dettagli che hanno a che fare con il momento della fecondazione. Mentre i gemelli monozigoti, meno comuni, vengono infatti concepiti da una singola cellula uovo fecondata da uno spermatozoo, i gemelli eterozigoti (chiamati anche dizigoti, ovviamente se sono solo due) derivano dalla fecondazione di due diverse cellule uovo da parte di due distinti spermatozoi.

Il parto gemellare è decisamente più raro rispetto al parto singolo, con un’incidenza che l'Ospedale Bambino Gesù riporta essere di 1/70, anche se negli ultimi anni la frequenza delle gravidanze gemellari è in aumento per il maggiore ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita. Ad aumentare le probabilità di rimanere incinta di gemelli sono i trattamenti per la fertilità, l’obesità, l’età più avanzata e la presenza di casi di gravidanze gemellari in famiglia.

Come si formano i gemelli omozigoti

I gemelli omozigoti si formano da un unico ovulo fecondato da uno spermatozoo. Lo zigote che si crea dopo la fecondazione inizia subito la a replicarsi ma, ad un certo punto, si divide in due gruppi di cellule distinte, dai quali deriveranno due embrioni. Se questo sdoppiamento avviene nei primi giorni dopo la fecondazione, è più probabile che i gemelli abbiano una propria placenta e una propria cavità con il liquido amniotico (gemelli bicoriali e biamniotici), mentre se accade più tardi, tra i cinque e i dieci giorni dopo il concepimento, probabilmente i feti condivideranno la stessa placenta anche se con due sacchi diversi (gemelli monocoriali e biamniotici).

I gemelli omozigoti condividono lo stesso DNA e per questo, oltre ad essere dello stesso sesso, presentano tratti fisici simili.

Ciò non significa che i gemelli omozigoti non possano presentare delle piccole differenze: i nei e altri segni riconoscibili potrebbero sorgere in punti diversi del corpo. Uno dei due, poi, potrebbe essere mancino e l’altro destrimano. Inoltre potrebbero dimostrare una differente suscettibilità a malattie o caratteristiche fisiche.

Come si formano i gemelli eterozigoti

I gemelli eterozigoti (chiamati anche biovulari, bizigoti o dizigoti) sono tutti bicoriali e, quindi, hanno due sacche amniotiche e due placente diverse. Si formano da due ovuli fecondati ciascuno da uno spermatozoo distinto e ognuno di questi diventa uno zigote con un patrimonio genetico autonomo. Per questo motivo, i gemelli non sono identici, anzi potrebbero non essere somiglianti, e possono essere di sesso diverso.

Le differenze tra gemelli monozigoti ed eterozigoti

I gemelli omozigoti hanno lo stesso patrimonio genetico e lo stesso sesso e sono estremamente somiglianti fisicamente. Non è detto, tuttavia, che nel grembo materno crescano all’interno della sacca amniotica, né che condividano la placenta. Al contrario, i gemelli eterozigoti, non identici tra loro, possono essere di sesso diverso e non hanno il medesimo DNA. Si sviluppano all’interno di sacche amniotiche diverse, con due placente.

Nelle gravidanze gemellari monozigoti è importante fare maggiori controlli per assicurarsi che entrambi i feti crescano secondo i parametri di fisiologia, perché, soprattutto se condividono la stessa placenta, uno dei due potrebbe crescere di più a scapito dell'altro a causa della sindrome trasfusionale feto-fetale, che consiste nel passaggio irregolare di sangue da un gemello all’altro.

Avatar utente
Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI