Prepararsi al parto non significa solo preparare la borsa con il corredo e il necessario o stabilire quale sia il percorso più rapido per raggiungere l’ospedale, ma anche non smettere di eseguire gli opportuni monitoraggi. Gli esami continuano ad essere effettuati secondo le tempistiche prestabilite dal decreto ministeriale. In modo particolare, però, quando si avvicina la data presunta, si configurano come utili una serie di controlli per verificare la crescita del feto, lo stato di salute generale della mamma e soprattutto prevenire una serie di complicanze al momento della nascita.
Quali sono gli esami pre-parto
Gli esami pre-parto sono molto semplici e probabilmente molti sono una ripetizione di controlli già fatti nel corso dei nove mesi. Saranno quindi richiesti:
- Ecografia: serve per monitorare il quantitativo del liquido amniotico e la crescita fetale, attraverso la misurazione delle strutture fetali come la circonferenza cranica, addominale e la lunghezza del femore
- Dopplerflussimetria o velocimetria doppler: non è un esame di routine, ma potrebbe essere importante per verificare i flussi delle arterie uterine fetali (o le condizioni materne, molto più raramente, nei casi di pazienti con disordini della coagulazione)
- Tampone vagino-rettale: si esegue a fine gravidanza in modo tale che al momento del parto il referto non sia più vecchio di 5 settimane e serve per verificare l’eventuale presenza di Streptococco di gruppo B (capita in circa una gestante su quattro), che può essere pericoloso per il nascituro che deve passare attraverso il canale uterino. Se i risultati delle analisi saranno positivi, sarà necessaria una copertura antibiotica durante il travaglio, per via endovenosa
- Misurazione della pressione arteriosa: la pressione sanguigna va monitorata tutti i mesi della gestazione e il valore massimo non deve superare i 140/90 mmHg
- Esami del sangue: l’emocromo completo, il test per l’HIV, epatite B (HBsAG ) e C (anti HCV), toxoplasmosi, la rosolia, il citomegalovirus, il test di Coombs (se mamma Rh negativa), la glicemia e le transaminasi. In alcuni casi è utile eseguire anche i test di coagulazione del sangue (PT e PTT), soprattutto se il parto avverrà tramite taglio cesareo o si prospetta la richiesta di analgesia.
- Esame completo delle urine con urinocoltura
Esami per il partoanalgesia epidurale
Se la mamma deve sottoporsi a un taglio cesareo o ha deciso di richiedere l’epidurale durante il travaglio, è necessario eseguire un elettrocardiogramma e gli specifici esami della coagulazione. Infine, la gestante incontrerà anche un anestesista per effettuare una presa in carico anestesiologica.
Il medico chiederà di visionare gli ultimi esami di laboratorio e strumentali effettuati. Successivamente, procederà alla compilazione di una scheda personale, al cui interno annoterà eventuali problemi di salute, patologie, allergie, interventi chirurgici effettuati nel passato.
Sarà questa l’occasione, se non si è già fatto un corso preparto, anche per comprendere come funziona l’anestesia epidurale, quali sono gli eventuali rischi ed effetti collaterali e firmare il consenso informato. Una volta firmato bisogna fare per forza l'epidurale? No. La donna non ha nessun obbligo, perché durante il travaglio avrà modo di poter decidere cosa fare, consigliata ovviamente dal personale sanitario.
Che cos’è il prericovero per il parto
Il prericovero è la giornata in cui la donna, un po’ prima del termine di gravidanza (l’epoca precisa varia da struttura a struttura), si reca nell’ospedale dove ha deciso di partorire per redigere la cartella clinica. In questa sede si eseguono gli ultimi controlli e si valutano eventuali altri appuntamenti di monitoraggio del feto in base alla presunta data del parto.
Il giorno del parto è sempre più vicino, dentro di noi proveremo emozioni diverse, il desiderio di vedere il nostro piccolo cresce, accompagnato da gioie e ansie. Ascoltiamo le nostre sensazioni, parliamo con la nostra compagna o il nostro compagno. Sentiamoci libere di esporre qualsiasi dubbio ai medici che ci seguono e seguiranno, così da non ingigantire alcuna preoccupazione e vivere nella maniera più serena possibile il primo incontro col nostro piccolo.