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14 Ottobre 2023
18:00

Quali sono gli alimenti allergizzanti nei bambini

Gli alimenti che scatenano le allergie sono chiamati cibi allergizzanti e devono essere introdotti nella dieta del bambino senza ansia, ma con un po' di prudenza soprattutto se è già un soggetto allergico o se in casa ci sono dei casi di sensibilità alimentare.

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Quali sono gli alimenti allergizzanti nei bambini
Svezzamento

Una delle principali preoccupazioni durante lo svezzamento dei bambini, è l’introduzione degli alimenti allergizzanti, ovvero quei cibi che, percentuali alle mani,  possono con più facilità di altri scatenare reazioni allergiche, spesso anche in quantità molto piccole. La verità è che potenzialmente qualunque alimento potrebbe indurre allergia e non è un caso che l'elenco degli alimenti riportati come causa di reazione avversa sono più di 170. Tuttavia, esiste un gruppo di cibi, molto più circoscritto, che causa più comunemente il problema.

Se nostro figlio ha già un'allergia o se abbiamo una storia familiare di allergie alimentari, eczema, asma o febbre da fieno, potremmo dover prestare particolare attenzione ad alcuni prodotti.

Alimenti allergizzanti nei bambini

Gli alimenti che più frequentemente possono scatenare una reazione allergica sono:

  • latte di mucca
  • uovo
  • grano
  • soia
  • crostacei
  • pesce merluzzo, trota, sogliola
  • frutta a guscio
  • legumi
  • alcune verdure (pomodori)
  • alcuni frutti (fragole, pesche, agrumi, kiwi)

Come si introducono i cibi allergizzanti?

Bisognerebbe introdurre solo un alimento che causa allergia comune ad ogni pasto, in modo che l'alimento problematico possa essere facilmente identificato in caso di reazione allergica. E ovviamente se il bambino manifesta i segni di allergia in occasione delle prime somministrazioni, bisogna immediatamente sospendere la somministrazione.

Se, invece, le prime volte è andata bene, possiamo continuare a dargli quel  cibo regolarmente , come parte di una dieta variata. Dobbiamo però sapere che le allergie possono svilupparsi in qualsiasi momento e provare un alimento e poi non somministrarlo regolarmente non previene il rischio un'allergia alimentare.

I sintomi di una reazione allergica alimentare

Le reazioni allergiche alimentari si manifestano dopo aver introdotto i cibi, possono passare pochi minuti come un paio d’ore. I sintomi più frequenti sono:

  • Vomito
  • Dolori addominali
  • Scariche diarroiche o stipsi ostinata
  • Dermatite atopica
  • Orticaria
  • Asma
  • Rinite
  • Spasmo laringeo
  • Gonfiore al viso, alla bocca ma anche alla gola

La manifestazione più grave è lo shock anafilattico, che può causare il collasso cardio-circolatorio e talvolta condurre al decesso.

A volte può essere un pò complicato arrivare ad una diagnosi di allergia alimentare. È bene  pensare a un'allergia alimentare anche quando vi è un eczema cutaneo che compare o tende a peggiorare tutte le volte in cui il bambino assume un determinato cibo o ancora in caso di stipsi ostinata.

allergia alimentare

Additivi alimentari e bambini

I cibi sono spesso ricchi di additivi, che possono servire a molte cose diverse, come la conservazione o il mantenimento delle consistenze. Queste sostanze vengono sottoposte a severi test di sicurezza prima di poter essere utilizzate. L'etichettatura degli alimenti deve mostrare chiaramente gli additivi nell'elenco degli ingredienti, incluso il loro nome o numero "E" e la loro funzione, come "colorante" o "conservante". Può succedere che i bimbi abbiamo delle reazioni avverse agli additivi, ma le reazioni agli alimenti comuni, come il latte o la soia, sono molto più comuni.

Come si diagnostica e si cura

Come abbiamo già anticipato, i cibi allergizzanti si introducono uno per volta, proprio per rendere più facile l’identificazione in caso di reazione allergica. La diagnosi dovrebbe essere poi confermata da prove cutanee, il prick test, che consiste nell'applicare sulla pelle dell'avambraccio una goccia di estratto dell'alimento, nel pungere la goccia con una lancetta e nell'osservare la reazione locale, ovvero la comparsa o meno di un pomfo (che in poco tempo poi scomparirà).

In quei casi in cui non si possibile effettuare i prick test  (ad esempio se la pelle è molto irritata o se il bambino sta assumendo farmaci che potrebbero interferire  con il risultato dei test cutanei) può essere indicato effettuare un prelievo del sangue pe dosare gli  anticorpi IgE specifici per gli allergeni che si sospettano come causa dei sintomi allergici. Si parla in questo caso di RAST test

È molto importante però sapere che  né i prick test né i RAST test permettono da soli di diagnosticare le allergie alimentari.  La diagnosi va effettuata dal pediatra o dall'allergologo alla luce dei sintomi e della visita medica, con l'ausilio ovviamente dei test per le allergie alimentari.  Ad esempio vi possono essere  prick test e RAST positivi per un alimento, senza che però il bambino presenti una sintomatologia compatibile con allergia per quell'alimento. Quindi, non bisogna considerare un bambino allergico solo perché ha i prick test o i RAST positivi per quell' alimento.

La cura si basa principalmente sull’evitare la somministrazione dell’alimento o di alimenti che lo contengono anche in tracce. Si può chiedere consiglio a un allergologo o a un nutrizionista per impostare una dieta corretta, che permetta al bambino di assumere tutti i nutrimenti fondamentali per la sua crescita. Insieme al medico, si potrà stabilire un timing per tentare la reintroduzione dell'alimento nella dieta del bambino ed eventualmente impostare un percorso di desensibilizzazione per l'alimento che causa le reazioni allergiche, presso strutture ospedaliere attrezzate e con personale esperto e dedicato alla gestione di questi piccoli pazienti.

Fonti Mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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