Le allergie di primavera nei bambini sono purtroppo sempre più diffuse. Gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), sostengono che un bambino su tre, con numeri in aumento, soffra di allergia, che vedono al primo posto per incidenza le allergie respiratorie, seguite da quelle alimentari.
La bella stagione è sinonimo di fioriture, giornate più lunghe e pomeriggi passati all’aria aperta, magari in un parco a giocare a pallone o a correre in bicicletta. Tutte attività che fanno bene, ma che possono mettere in crisi un piccolo allergico. Ma come si possono riconoscere questi disturbi e, soprattutto, come si distinguono dal comune raffreddore? Inoltre, i bambini sono bambini e hanno diritto di passare del tempo a contatto con la natura. Come si può conciliare questo diritto con la salute?
Causa delle allergie di primavera
Le allergie, in generale, si verificano quando un sistema immunitario iperattivo entra in azione contro sostanze normalmente innocue come polline, erbacce e alberi. Le allergie stagionali possono svilupparsi in qualsiasi momento durante l'infanzia o l'età adulta, sebbene di solito inizino a un’età compresa tra 2 e 5 anni. Sono, inoltre, più frequenti nel caso di storia familiare. Ciò non significa che l’allergia sia ereditaria, ma che il bimbo potrebbe essere predisposto a svilupparla se ne soffre un genitore.
Quali sono le allergie primaverili più comuni
Le allergie primaverili sono scatenate soprattutto dalle fioriture e dai pollini, e tendono a peggiorare nei giorni ventosi quando il polline e l'erba vengono portati via dalla brezza. Allo stesso modo, la febbre da fieno può causare sintomi di allergia.
Alcuni dei pollini più noti e colpevoli, che si possono trovare tra marzo e giugno sono Cipresso, Olivo, Faggio, Frassino, Quercia e Platano. È importante sfatare un falso mito. In questo elenco, abbiamo sicuramente notato che manca il Pioppo, che spesso è accusato di scatenare allergia. In realtà, il suo polline ha basso potere allergizzante e la pollinazione è abbastanza precoce e limitata; viene associato a fenomeni allergici perché nel periodo di massima fioritura delle graminacee (responsabili delle maggior parte delle allergie primaverile) compare il fenomeno della liberazione dei pappi, la cosiddetta neve di primavera.
Come abbiamo appena citato, le Graminacee sono un vero fattore di rischio per gli allergici. In Italia sono pressochè ovunque. Questa grande famiglia comprende piante erbacee, annue o perenni, con fiori riuniti in spighe o pannocchie terminali. Il periodo di impollinazione, con qualche piccola differenza tra le specie, inizia ad aprile, raggiunge la massima intensità nel mese di maggio e poi va a decrescere. Anche l'Ambrosia è pericolosa. Si tratta di una pianta diffusa da nord a sud, che cresce in prati asciutti e soleggiati, lungo gli argini dei fiumi, sui margini delle strade e nei terreni abbandonati.
Sintomi
I classici sintomi delle allergie primaverili sono principalmente respiratori. Se abbiamo notato che il bambino tutti i giorni alla stessa ora sternutisce, potrebbe esserci l’esposizione a un allergene, per esempio. Tra le manifestazioni più comuni potremmo trovare:
- naso che cola o prurito al naso
- congestione nasale
- starnuti
Questi sintomi sono spesso accompagnati da prurito, lacrimazione e/o arrossamento degli occhi, che si chiama congiuntivite allergica. I bambini che hanno tosse, respiro sibilante e/o mancanza di respiro potrebbero avere anche l'asma. Talvolta, potrebbero anche comparire:
- Prurito o eritema cutaneo
- Orticaria (eruzioni cutanee pruriginose che di solito durano alcune ore e possono spostarsi in diverse parti del corpo)
- Mal di testa
- Fatica
- Nausea
È raffreddore o allergia?
La cosa più difficile per un genitore è capire se il bambino è allergico o semplicemente ha preso il raffreddore. Prima di tutto il raffreddore ha una durata limitata, come tutte le infezioni, mentre le manifestazioni allergiche, soprattutto legate ai pollini, possono durare per molte settimane, se non mesi. Potremmo notare, che il bambino ha sintomi più forti dopo aver giocato a pallone al parco, mente pare riprendersi in casa dopo una bella doccia. Ovviamente, se notiamo questi cambiamenti è bene avvertire il pediatra.
Come aiutare i bambini con le allergie di primavera
Le fioriture sono meravigliose, ma possono davvero scatenare reazioni pesanti per gli allergici e, purtroppo, non si possono evitare. Esistono però delle precauzioni che possiamo prendere per esporre il piccolo il meno possibile all’allergene.
- Facciamo stare in casa i bambini nei giorni ventosi
- Utilizzare una soluzione salina per i lavaggi nasali
- Usiamo un umidificatore nella camera del bambino
- Chiudiamo le finestre nelle ore più soleggiate nei periodi delle fioriture
- Laviamo il bambino subito dopo essere stato all’aperto. Il polline può legarsi ai capelli
- Puliamo casa, per evitare che gli allergeni si depositino sulle superfici domestiche
- Usiamo le zanzariere
Ricordiamo che anche cani e gatti possono portare polline e muffe in casa. È sempre meglio pulirli, quando rientrano da una passeggiata.
Come si diagnosticano le allergie stagionali
La prima cosa che dobbiamo fare, se c’è il sospetto che il bimbo abbia un’allergia primaverile, è segnalarlo al pediatra, che probabilmente chiederà il consulto di un allergologo. Potrebbero essere necessari un test cutaneo o degli esami del sangue, per scoprire quale sia l’allergene incriminato. Ovviamente, la positività al test non è sufficiente per la diagnosi, ci devono essere anche i sintomi, così come i sintomi senza positività non bastano.
Come si curano le allergie di primavera
Le allergie di primavera si curano prima di tutto cercando di proteggere il bambino dall’allergene. Purtroppo, quando i pollini viaggiano nell’aria è impossibile chiudere il piccolo sotto una campana di vetro e sperare che non ne venga a contatto. Se ridurre l'esposizione non è possibile o non aiuta, i medici possono raccomandare farmaci per la gestione dei sintomi, che possono includere antistaminici orali, nasali e oculari e spray nasali steroidei. L’allergologo, infine, valuterà la possibilità dell’immunoterapia.
Ciò che può essere davvero molto d’aiuto è insegnare il bambino a essere competente: per esempio riconoscere la pianta a cui è allergico e il periodo di fioritura, fargli capire che una bella doccia, completa di capelli, può aiutarlo a sentirsi meglio. Possono sembrare piccole cose, ma se l’allergia è lieve sono sufficiente per migliorare la qualità di vita del nostro ragazzo o della nostra ragazza. E non dimentichiamoci di dare sempre il buon esempio.