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10 Aprile 2023
10:00

Quali sono le posizioni dell’allattamento e quale scegliere per il benessere di mamma e bambino

Le posizioni dell'allattamento sono numerose e servono alla mamma non solo ad attaccare bene il bambino, ma anche a evitare ragadi, ingorghi mammari o mastiti. Quali sono e perché preferirne una invece di un'altra?

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Quali sono le posizioni dell’allattamento e quale scegliere per il benessere di mamma e bambino
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Per avviare correttamente l’allattamento al seno è importante conoscere le diverse posizioni per attaccare il bambino. Per molte mamme alla prima esperienza il posizionamento del bimbo al seno potrebbe essere un po’ casuale. Se non si è seguiti con attenzione da un’ostetrica, si può credere che sia sufficiente avvicinare il neonato e che la natura faccia il suo corso. In realtà, non è così automatico e conoscere le posizioni e l’attacco è utile sia per stimolare la produzione di latte, ma anche (e soprattutto) per prevenire dolore ai capezzoli, ragadi e ingorghi mammari.

Inoltre, posizione corretta è anche sinonimo di posizione comoda, che rende sicuramente più piacevole l’allattamento sia alla mamma che al bambino. Esiste quindi una regola fondamentale che è un po’ il faro di chi inizia ad allattare: attaccare il bambino al seno non deve essere doloroso. Se sentiamo male, vuole dire che c’è qualcosa di sbagliato.

Come capire se il bambino è attaccato correttamente al seno

Come anticipato il primo indicatore che il bambino è attaccato correttamente al seno è l’assenza di dolore. Poi è necessario verificare che la bocca del piccolo sia posizionata nel modo giusto: non deve morsicare la punta del capezzolo, questo è un classico errore che causa spesso lesioni dolorose alla mamma. Quindi, la sua bocca deve essere bene aperta e riempita dal seno (potrebbe coprire quasi completamente anche l’areola), il mento sfiora il seno, mentre il labbro superiore è rovesciato in fuori e la lingua appoggiata sempre al seno. Il bimbo inizierà a poppare con movimenti lenti e lunghi. Se abbiamo la sensazione che non stia mangiando, per verificare la poppata bisogna mettere un dito sotto il mento: in quel punto si può avvertire la deglutizione e anche stimolarla con qualche delicato colpettino.

L'allattamento al seno non deve essere doloroso. Se fa male, la posizione potrebbe essere sbagliata

Tutto questo deve essere accompagnato da una posizione corretta, anche del corpo del bambino, che può essere sistemato in tanti modi diversi. L’obiettivo è stare tutti comodi, ma anche trovare una tecnica che faciliti la poppata o che dia sollievo al seno, soprattutto se sono subentrate delle ragadi. Quale scegliere?

Posizione reclinata

posizione reclinata

La posizione reclinata, detta anche posizione rilassata, è molto indicata sia per avviare l’allattamento, ma anche per quelle mamme che decidono di proseguire oltre i 6 mesi del piccolo. Può essere particolarmente utile se il bambino fa fatica ad agganciarsi con altre posizioni o magari non gli piace che gli venga toccata la testa mentre si nutre. In che cosa consiste? Il piccolo, subito dopo la nascita, viene appoggiato sul petto o sulla pancia della mamma e, da solo, dovrebbe dirigersi istintivamente verso uno dei seni e provare ad attaccarvisi.

Posizione a culla

posizione a culla

Per la posizione a culla, bisogna mettere il bambino in modo che la sua testa poggi sulla curva del gomito della mamma sul lato in cui verrà allattato, con la mano, sempre, su quel lato che sostiene il resto del corpo. Per attaccare il bimbo, dobbiamo prendere con l’altra mano il seno, posizionando il pollice sopra il capezzolo e l'areola nel punto in cui il naso del tuo bambino toccherà il seno. La mano dovrebbe poter toccare il mento del bimbo con l’indice. Anche se è una posizione molto popolare, non è sempre facile con un neonato, perché non dà al piccolo tanto sostegno quanto altre prese.

Posizione dell'abbraccio trasversale

Posizione incrociata

La posizione dell’abbraccio trasversale o tenuta incrociata è tra le più semplici ed è simile alla posizione a culla. La mamma deve tenere la testa del bambino con la mano opposta al seno da cui allatterà (per esempio, se si allatta con il seno destro, si usa la mano sinistra). Bisogna appoggiare il polso tra le scapole del bambino, il pollice è dietro un orecchio e le altre dita dietro l’orecchio opposto: ciò permette di poter cullare il piccolo con un movimento naturale. Si utilizza la mano libera, per attaccare al seno la bocca del bimbo. A differenza della posizione classica a culla, qui il bambino si sente più sostenuto e il neonato potrebbe adagiarsi meglio durante la poppata.

Posizione a rugby (anche doppia, in caso di gemelli)

Posizione rugby

La posizione a rugby è comoda sia per allattare i gemelli, sia per le mamme che hanno avuto il cesareo, perché permette di non appoggiare il bambino sulla pancia o nella zona della cicatrice. La donna deve posizionarsi seduta e mettere un cuscino lungo il fianco (il lato del seno di attacco). Il bambino va posizionato su quel fianco, quindi poggerà sul cuscino, passando sotto il braccio della mamma.  Il suo naso dovrebbe essere all'altezza del capezzolo. E sostenendogli la testa con il palmo della mano, la mamma dovrà guidare il piccolo al seno.

Posizione sdraiata su un lato

posizione laterale

La posizione sdraiata su un lato è un’altra posizione comoda se il parto è stato cesareo o comunque difficile ed è ideale per quelle mamme che allattano di notte. La mamma deve stare sdraiata su un fianco e il bambino deve essere messo di fronte, pancia contro pancia. Controlliamo che l'orecchio, la spalla e l'anca del bambino siano in linea retta, non attorcigliati. Per sostenerlo, possiamo mettere dietro la sua schiena o un cuscino o una coperta arrotolata. Mettiamo il ​​braccio su cui siamo sdraiate sotto la testa o il cuscino e usiamo il braccio libero per sostenere e guidare la testa del bambino verso il seno.

Posizione in verticale (o a koala)

posizione a koala

Nella posizione in verticale o koala, il bambino siede a cavalcioni sulle gambe della mamma o su un fianco, con la colonna vertebrale e la testa dritte mentre si nutre. È una posizione adatta ai bimbi grandi che non hanno bisogno di sostegno.

Posizione della lupa

posizione della lupa

La posizione della lupa è anche chiamata posizione penzolante e prevede che il bambino sia sdraiato sulla schiena, mentre la mamma si accovaccia su di lui a quattro zampe e gli fa penzolare il capezzolo in bocca. Ricorda quindi l’allattamento di alcuni mammiferi. Non è particolarmente comodo per la madri: alcune donne lo eseguono per brevi periodi soprattutto in caso di mastite, perché permette di non schiacciare il seno. Alcuni esperti di allattamento, inoltre, lo consigliano per sbloccare eventuali ingorghi mammari, ma non ci sono prove scientifiche a sostegno.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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