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13 Agosto 2023
9:00

Quando e come si capisce se il bambino è destro o mancino?

Solo a 6-8 anni è completata la lateralizzazione e il bambino è in grado di stabilire definitivamente l’uso di entrambe le mani, anche se già a 3-4 anni inizia a manifestare una preferenza per un arto anziché l’altro (secondo alcuni studi, addirittura già nella pancia della mamma). Ecco delle strategie per capire se il piccolo è destro o mancino.

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Quando e come si capisce se il bambino è destro o mancino?
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A che età si capisce se il bambino è destro o mancino? Anche se oltre il 10% della popolazione mondiale è mancina, le cause all’origine dell’uso predominante di una mano, di un piede e, quindi, di un emisfero cerebrale, destro o sinistro, non sono ancora completamente chiare. Ciò che sappiamo, è che già nei primi mesi di vita inizia lo sviluppo della lateralità, cioè della conoscenza dei lati destro e sinistro del corpo, un processo che si conclude intorno ai 6-8 anni. La preferenza tra destra e sinistra riflette, infatti, una distinzione cerebrale, quella tra l’emisfero destro e l’emisfero sinistro: nei mancini è l’emisfero destro a predominare, mentre nei destri l’emisfero sinistro.

Quando si capisce se il bambino è mancino?

Già a 2-3 anni il piccolo manifesta una preferenza per l’utilizzo di un piede, anziché l’altro: calcia, per esempio, il pallone prevalentemente con il piede destro oppure con il sinistro, e, alla nostra richiesta di mantenersi in equilibrio su una gamba, saltellerà sul piede destro o sinistro. Prima di allora, il piccolo tende ad utilizzare indistintamente le mani a seconda di dove si trova l’oggetto desiderato: se è a destra, utilizza la mano destra, se a sinistra, utilizza la sinistra. In sostanza, all’inizio tutto si riduce a una questione di comodità.

Con il tempo, invece, viene a galla una preferenza più netta. A 3 anni il bimbo tende a prediligere una mano per disegnare e impugnare il pastello: il disegno è un indizio sull’emisfero dominante, nonostante non sia avvenuta la definitiva lateralizzazione e l’uso della mano sia altalenante.

Solo a 6-7 anni il bambino è in grado di stabilire definitivamente l’uso di entrambe le mani, anche se già a 3-4 anni inizia generalmente ad essere evidente se il bambino è destrimano o mancino.

Come si capisce se il piccolo è mancino?

Esistono, comunque, delle strategie rudimentali utili per capire indicativamente se il piccolo è mancino, quali:

  • Osservare quale mano utilizza per salutare, impugnare la forchetta, colorare, disegnare
  • Osservare quale occhio usa per guardare attraverso lo spioncino di una porta
  • Osservare quale piede utilizza se gli viene richiesto di saltare su una gamba sola
  • Osservare quale orecchio porge se qualcuno gli deve sussurrare un segreto

Tuttavia la risposta non è necessariamente definitiva: migliaia di destri, abituati a scrivere con la mano destra, utilizzano la gamba sinistra per calciare un pallone o per muovere il primo passo, e viceversa. Anzi, i mancini “puri” sono pochi: di solito si parla di lateralità crociata quando, come accade spesso, il piccolo scrive con la sinistra ma si pettina o mangia con la destra.

La destra e la sinistra ci perseguita: è nelle mani, nel corpo, nelle strade, sugli scaffali, nella politica, nei cliché.  La scienza si è interrogata a lungo sul binomio, arrivando a inaspettate rivelazioni e fortunatamente smentendo sciocchi miti popolari, come quello secondo cui i mancini sono destinati a morire prima.

Prima della nascita

Secondo studi scientifici il mancinismo si svilupperebbe addirittura nel grembo materno. Una ricerca longitudinale sulla manualità prima della nascita, nello specifico, ha trovato una correlazione tra la suzione del pollice destro o sinistro nell’utero materno e la preferenza per la mano destra o sinistra dopo la nascita. Gli studiosi hanno testato la manualità in 75 ragazzini di età compresa tra i 10 e i 12 anni, di cui avevano in precedenza analizzato le preferenze di suzione quando erano feti utilizzando la registrazione ecografia in tempo reale. Sessanta dei 75 adolescenti presi a campione erano già destrimani nel grembo materno, dove si ciucciavano il pollice destro, mentre i restanti quindici, che da feti succhiavano il pollice sinistro, sono diventati tutti mancini, a eccezione di cinque che si sono rivelati destri.

Uno studio italiano più recente, condotto da Valentina Parma, ricercatrice della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – SISSA di Trieste, e dal professor Umberto Castiello dell'Università di Padova, non solo ha confermato la teoria della precocità della preferenza della mano, ma ha addirittura dichiarato che «è già ben definita alla 18a settimana di gestazione».

Le cause del mancinismo

Il mancinismo è comune e riguarda da vicino il 10,6% della popolazione mondiale. Le cause della preferenza di mano sono, tuttavia, poco chiare. Tra i fattori coinvolti sono generalmente citati i geni, il sesso, lo sviluppo del feto, l’imitazione di genitori e caregiver, l’adattamento (in caso, per esempio di lesioni), anche se non si hanno certezze. Senza dubbio, l’ereditarietà gioca un ruolo determinante nel mancinismo, anche se non dominante. Capita, per esempio, che da due genitori destri nasca un figlio mancino, e viceversa.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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