Nel corso dei primi mesi di vita sono tante le conquiste che i nostri bambini raggiungono, per la gioia di noi genitori. Sicuramente una delle imprese più ardue, prima di imparare a camminare, è imparare a mantenere la posizione seduta. Quando il bambino inizia a stare seduto? Qual è l'età media a cui fare riferimento per aiutare i più piccoli a imparare a mettersi seduti?
Si tratta di un traguardo importante da raggiungere, dal momento che la posizione seduta, ad esempio, garantisce ai genitori la possibilità di iniziare con lo svezzamento del bambino. Solamente dopo aver conquistato questa posizione, si può iniziare a parlare di svezzamento.
A che età i bambini imparano a stare seduti
Lo sviluppo motorio dei bambini segue un percorso ben delineato, anche per quello che riguarda la posizione seduta. I lattanti hanno bisogno di tempo per imparare a controllare le parti del loro corpo e i movimenti, così come hanno bisogno di tempo e di pratica per mettere a punto le abilità motorie di base. Stare seduti non è facile, perché non solo bisogna coordinare i movimenti, ma il corpo e i muscoli devono essere pronti a sostenere il bambino.
Il percorso di sviluppo motorio ha inizio alla nascita e continua per moltissimo tempo a compiere tanti movimenti diversi. Si tratta di un processo graduale, che porta all'inizio il piccolo a mantenere la testa e poi a stare seduto, prima di mettersi in piedi e imparare a camminare. Si tratta di fasi che si susseguono in modo graduale e che non devono essere anticipate.
Il neonato impara a stare seduto in modo autonomo a partire dai 6 mesi di età circa. Prima deve imparare a sorreggere bene il capo . Inutile provare a "forzarlo" prima, con l'ausilio di cuscini o altri supporti. Si metterà seduto quando il suo corpo sarà pronto. Possiamo però aiutarlo a irrobustire la muscolatura con un pò di ginnastica sotto la guida del pediatra.
Come aiutare il bambino a stare seduto
Come abbiamo accennato in precedenza, un conto è aiutare il bambino che mostra tutti i segnali di essere pronto a stare seduto. Un altro è anticipare i tempi. Possiamo dargli una mano a sviluppare i movimenti e i muscoli in modo corretto proponendogli dei giochi, aiutandolo a ruotare su se stesso, a strisciare, a gattonare o facendo quello che si definisce "tummy time". Anche se, è bene ricordarlo, alcuni bambini non gattoneranno mai: il gattonare non è una tappa essenziale dello sviluppo neuroevolutivo. In altre parole, può accadere che il bambino passi dalla posizione seduta ai primi passi intorno all'anno di età senza gattonare nel frattempo
Il tummy time è la buona abitudine di mettere i bambini a pancia in giù su un tappeto morbido, per aiutarli a sviluppare la muscolatura, stimolare i sensi, migliorare lo sviluppo sensoriale e interagire con loro. Inolte è un esercizio utile per ridurre il rischio di plagiocefalia posizionale (lo schiacciamento temporaneo di una parte del cranio quando il capo viene tenuto sempre nella stessa posizione). Si può iniziare fin dai primi mesi e di solito i bambini la gradiscono, anche perché possiamo abbinare il tummy time a tante attività diverse davanti a uno specchio, su un tappeto multisensoriale, leggendo una storia o tenendolo a stretto contatto con la nostra pelle. Sempre sotto la guida del pediatra perchè si sa i bambini non sono tutti uguali e per il nostro bambino magari potrebbe essere troppo presto.
Il tummy time si può proporre più volte al giorno, per pochi minuti, aumentando con gradualità man mano che il bimbo cresce. Pian piano migliorerà la muscolatura e la sicurezza in sé, anche per imparare a mettersi seduto da solo.
Cosa fare se il bambino non riesce a stare seduto
L'indicazione dei 6 mesi di età è ovviamente arbitraria: ci sono bambini che potrebbero iniziare leggermente prima a stare seduti e altri che, invece, sono un po' più pigri. Dopo i 9 mesi di età, però, bisognerebbe parlare con il pediatra di questa difficoltà. Se è vero, infatti, che i bambini sviluppano le abilità motorie in modi e tempi differenti, è bene che le tappe fondamentali siano state raggiunte prima di passare a quelle successive.
I bambini nati prematuri potrebbero raggiungere le tappe dello sviluppo motorio con un leggero ritardo rispetto ai coetanei nati, invece, dopo le 40 settimane di gravidanza.