I bambini sviluppano il senso dell'umorismo già da piccolissimi, tanto che potremmo ipotizzare che sia innato. Già dal primo mese di vita dimostrano apprezzare situazioni buffe e facce strane, ma è soprattutto nei successivi quattro anni che piano piano sviluppano la propria capacità di ridere a ciò che gli capita davanti e la propria capacità di fare ridere a propria volta.
Perché è importante conoscere questa linea di sviluppo? Perché il senso dell'umorismo non è una leggerezza, ma una competenza essenziale per la vita quotidiana e per la crescita a lungo termine.
L'importanza del senso dell'umorismo
Il senso dell'umorismo non è qualcosa di meramente leggero che permette di svagarsi. Sapere ridere, fare battute e reagire positivamente a situazioni ironiche e buffe è essenziale per la vita quotidiana. Permette infatti di reagire allo stress alleggerendolo, così come alle situazioni drammatiche.
Allo stesso tempo aiuta a imparare nuove cose e nuovi concetti, a essere più creativi e a vivere la socialità in maniera più armoniosa.
Quando nasce il senso dell'umorismo
Secondo diversi studi, come quello condotto da ricercatrici e ricercatori dell'Università di Bristol nel 2021, i bambini nascono con un senso dell'umorismo che fa già parte di loro, e a dimostrarlo è l'apprezzamento che i neonati manifestano nei confronti di solletico, scherzi e facce buffe già a partire dal primo mese di vita.
Più o meno, poi, tutti i bambini sviluppano il sense of humor gradualmente, raggiungendo l'apice verso i quattro anni. Per esempio, se inizialmente a fare ridere è solo il solletico, dopo pochi mesi i bimbi si lasciano divertire dalle facce strane e dagli scherzetti, ridendo poi anche per le parole tabù come pipì e cacca o per bugie bianche inventate proprio allo scopo di fare ridere.
C'è insomma uno schema, un pattern, che è utile conoscere perché permette di studiare meglio come la capacità di ridere influenzi la socialità dei bambini, la loro intelligenza e le loro capacità accademiche e pratiche.
Come stimolarlo
Il senso dell'umorismo però non è solo innato: può anche essere stimolato. Bimbi che non vengono fatti ridere da adulti che si approcciano a loro senza ridere e senza scherzare hanno meno probabilità, insomma, di sviluppare un senso dell'umorismo particolarmente spiccato.
Lo ha dimostrato anche lo stesso studio inglese già citato, che mostrò, oltre ai pattern, come i neonati solleticati e stimolati attraverso il classico bubu-settete tendano poi a scherzare a loro volta, cercando di fare ridere le persone davanti a loro.
Piano piano si può dunque stimolare il senso dell'umorismo, non solo creando situazioni buffe, ma anche proponendo filastrocche e barzellette divertenti adatte all'età dei bambini, che a un certo punto vorranno addirittura provare ad inventarne (con risultati divertentissimi perché assurdi).
Anche i libri per bambini aiutano davvero molto nel processo di costruzione del senso dell'umorismo di un bambino. Ci sono infatti tanti albi illustrati e romanzi per bambini che fanno tanto, tanto ridere, e che fanno ancora più ridere se letti insieme, con i genitori o i lettori che pongono l'accento sulle situazioni umoristiche e sulle frasi buffe, in modo da non lasciarsi sfuggire le sfumature ironiche che molti autori e autrici per bambini infilano tra le righe.