Quando si può dare il cellulare ai bambini? Gli effetti dell’uso precoce

Cosa succede a un bambino che gioca per un’ora di fila al cellulare? Alexandra Nistor spiega quali sono i danni causati dall'uso eccessivo del telefono.

6 Marzo 2024
16:00
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Quando si può dare il cellulare ai bambini? Gli effetti dell’uso precoce
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Facciamoci caso: nostro figlio si stropiccia mai gli occhi dopo un po’ che guarda lo schermo del telefono? Tre ricercatori australiani, nel 2022, si sono chiesti cosa succede a un bambino che gioca per un’ora di fila con un’app del cellulare. Così, hanno organizzato una sessione di gioco monitorata, e hanno fatto una scoperta interessante: i bambini da loro osservati iniziavano subito a sbattere le palpebre 3 volte in meno di quando non giocavano, e -per l’intera durata del test- tendevano a tenere gli occhi più aperti del normale. Secondo gli studiosi, tutto questo a breve termine non causerebbe problemi, ma a lungo andare potrebbe provocare secchezza oculare e un aumento delle probabilità di sviluppare, o peggiorare, malattie oculari, come la miopia- specialmente quando l’esposizione al telefono dura per più di un’ora.

I danni della luce blu

Parlando sempre dello schermo: forse ci hanno detto, o lo avremo letto da qualche parte, che sarebbe meglio spegnere il cellulare un po’ di tempo prima di addormentarsi. Il motivo è la luce artificiale emessa dal dispositivo e, nello specifico, la luce blu, che è l’ultima luce visibile dello spettro elettromagnetico. Subito dopo ci sono i raggi UV che non si vedono a occhio nudo. La luce blu viene emessa da cellulari, tablet, computer, televisori LED, perfino da alcune lampadine. Il problema qual è? Questa luce aumenta la vigilanza, cioè sopprime la produzione da parte del nostro corpo dell’ormone del sonno, la melatonina. Praticamente l’orologio interno si inceppa, e la qualità del sonno peggiora, tanto negli adulti quanto nei bambini, con conseguenze negative a cascata. Bambini che non dormono significa: nervosismo, stanchezza generale, in una fase della vita dove l’energia per crescere è fondamentale.

Il rapporto dell'OMS sull'obesità infantile

Passiamo ora a un’altra conseguenza dell’uso dello smartphone; una conseguenza ovvia ma da non sottovalutare: stare al cellulare ci obbliga a rimanere immobili per lunghi periodi di tempo, tra l’altro assumendo spesso posture scorrette. Per esempio, è dimostrato che i bambini inclinano la testa in avanti per sporgersi verso il telefono, respirando male visto che schiacciano la pancia e il diaframma. Secondo il Rapporto 2022 sull'Obesità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 4 bambini italiani su 10 sono in sovrappeso. Questo succede per vari motivi, tra cui proprio la mancanza di movimento dovuta all’uso, sempre più diffuso e precoce, dei dispositivi digitali.

Consigli per i genitori: quando far giocare i bambini con il telefono

Alla luce di tutte queste cose, la Società Italiana di Pediatria ha stilato un documento con una serie raccomandazioni, o meglio, di linee guida, sull’utilizzo che andrebbe fatto, non solo degli smartphone, ma di tutti i dispositivi digitali. Ve le elenco di seguito, sperando che possano esservi utili:

SI CONSIGLIA DI NON USARE I DISPOSITIVI DIGITALI

  • nei bambini sotto i 2 anni
  • durante i pasti
  • almeno 1 ora prima di andare a dormire
  • se presentano contenuti violenti o distraenti
  • come modalità per tranquillizzare i bambini in luoghi pubblici

SI CONSIGLIA DI LIMITARE L’USO DEI DISPOSITIVI DIGITALI

  • a meno di 1 ora al giorno nei bambini tra i 2 e i 5 anni di vita,
  • a meno di 2 ore al giorno nei bambini più grandi
  • ai programmi di alta qualità  in presenza dei genitori o di chi si occupa dei bambini.
  • ad applicazioni che sono state prima valutate dai genitori

Vorrei concentrarmi su questi ultimi due punti, perché sta tutta qui la chiave per trasformare l’uso della tecnologia in una risorsa. Si parla di presenza dei genitori, e di app valutate a monte dagli adulti di riferimento. In effetti, diversi studi hanno dimostrato che possono esserci applicazioni -per imparare a leggere, ad esempio- in grado di aiutare i bambini nella comprensione del testo o nell’ampliamento del vocabolario; ma anche in questo caso, l’apprendimento risulta efficace solo se c’è un adulto che fornisce ulteriori informazioni, verbali e non verbali. Sì – avete capito bene- anche non verbali: perché basta uno sguardo per inviare un feedback positivo o negativo al bambino.

In generale, i cellulari potrebbero essere usati per rafforzare ciò che i bambini stanno imparando a scuola, ma vista la necessità di un coinvolgimento degli adulti, le app dovrebbero essere progettate per il doppio pubblico genitore-figlio. In conclusione, la ricerca scientifica sull’argomento è ancora in corso, le implicazioni da considerare sono tante e non è facile prendere posizioni radicali. Riprendendo le parole di Jenny Radesky -che abbiamo conosciuto prima- in questo momento “ci sono più domande che risposte”. Solo una cosa resta certa, e non serve uno “scienziato” per capirlo: nessun dispositivo digitale potrà mai prendere il posto di un genitore. Perciò, se vogliamo aiutare nostro figlio a imparare divertendosi, giochiamo insieme, scegliamo le app e i video più sicuri per la sua età, parliamo di ciò che stiamo facendo, senza dimenticare, di tanto in tanto, di buttare l'occhio all'orologio. Grazie per avermi seguito, scrivetemi nei commenti la vostra opinione e raccontatemi le vostre esperienze!

Laurea in Criminologia in tasca, mi lascio affascinare dal potere dei numeri di svelare i segreti della realtà e intraprendo un nuovo viaggio con un Master in Metodologia delle Scienze Sociali. Mi occupo di ricerca e divulgazione presso un Centro specializzato in problemi di sviluppo e linguaggio. La mia essenza? Madre appassionata, multipotenziale, esploratrice nell'anima e devota della tecnologia.
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