L'introduzione del sale nell'alimentazione dei bambini deve avvenire con molta cautela. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di evitare l'aggiunta di sale agli alimenti dei bambini al di sotto di 2 anni di età. Questo perché i reni dei bimbi piccoli non sono ancora completamente sviluppati e hanno difficoltà a gestire un eccesso di sodio.
Dopo i 2 anni, il sale può essere introdotto gradualmente, ma è importante farlo con moderazione. Le linee guida generali suggeriscono di limitare l'assunzione di sale nei bambini tra 2 e 3 anni a meno di 2 grammi al giorno (che corrisponde a circa 0,8 grammi di sodio). Per i bambini più grandi e gli adulti, l'assunzione raccomandata di sale non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno (circa 2 grammi di sodio).
I rischi del sale per i bambini troppo piccoli
Il sale, o più specificamente il sodio che vi contenuto, può essere dannoso per i bambini troppo piccoli principalmente per i seguenti motivi:
- Funzione renale immatura: come già accennato, i reni dei neonati e dei bambini piccoli non sono ancora completamente sviluppati, il che significa che hanno più difficoltà a filtrare e a eliminare l'eccesso di sodio. Troppo sale può dunque sovraccaricare i reni, aumentando il rischio di danni renali.
- Pressione sanguigna: un'elevata assunzione di sale è associata all'aumento della pressione sanguigna anche nei bambini. La pressione alta durante l'infanzia può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta.
- Preferenze alimentari: esiste la preoccupazione che un'eccessiva esposizione al sale all'inizio della vita possa influenzare le preferenze alimentari a lungo termine, predisponendo i bambini a preferire cibi più salati. Questo può portare a scelte alimentari meno salutari e aumentare il rischio di vari problemi di salute.
- Rischio di disidratazione: un'elevata assunzione di sale può aumentare il rischio di disidratazione nei bambini piccoli. Il sale trattiene acqua, e per bilanciare l'eccesso di sodio, il corpo richiede più liquidi, che i bambini piccoli potrebbero non essere in grado di assumere adeguatamente.
- Bilancio di minerali: un'eccessiva assunzione di sodio può influenzare anche l'equilibrio di altri minerali importanti nel corpo, come il potassio, contribuendo a ulteriori problemi di salute.
Quando iniziare a salare le pappe?
Nelle prime fasi dello svezzamento o dell'autosvezzamento – quando i bimbi vengono introdotti ai primi cibi solidi e semi-solidi – il sale è un ingrediente da bandire del tutto.
L'organismo dei bambini piccoli, infatti, necessita solamente di una quantità molto limitata di sodio, quantità che può facilmente essere ottenuta naturalmente dagli alimenti senza l'aggiunta di sale. Secondo l'OMS dunque, l'assunzione di sale dovrebbe partire dai due anni d'età
Quanto sale si può dare ai bambini?
Dopo i due anni di vita (e in seguito ad un consulto con pediatra), il sale può iniziare ad essere introdotto gradualmente e con moderazione nell'alimentazione dei bambini, ma è essenziale farlo in modo controllato: meno di 2 grammi al giorno (circa mezzo cucchiaino da caffè) per i bambini tra i 2 e i 3 anni.
- Dopodiché è molto consigliato procedere per step:
- Dai 4 ai 6 anni: massimo 3g al giorno
- Dai 7 ai 10 anni: massimo 5g al giorno (più o meno in cucchiaino)
- Dopo gli 11 anni: massimo 6g al giorno
È importante però ricordare che molti alimenti contengono già sodio naturalmente, e molti alimenti trasformati o pronti all'uso possono avere livelli elevati di sale aggiunto. Quindi, anche quando si inizia ad aggiungere una piccola quantità di sale nell'alimentazione dei bambini, è cruciale fare attenzione all'assunzione totale di sodio proveniente da tutte le fonti.
Per insaporire le pappe senza usare il sale, si possono utilizzare erbe aromatiche e spezie che non solo aggiungono varietà e gusto ma sono anche un modo per abituare i bambini a diverse palette di sapori senza ricorrere al sodio. Questo approccio può aiutare a promuovere abitudini alimentari sane fin dalla tenera età.
"È opportuno limitare il consumo di sale anche nelle epoche successive della vita , così come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della sanità che ha fissato per i Paesi europei la raccomandazione di ridurre entro al 2025 gli apporti medi di sale del 30%. Come ricorda l’Istituto Superiore della Sanità, una dieta a alto contenuto di sale aumenta il rischio di sovrappeso e obesità e patologie associate. Cinque grammi (un cucchiaino di caffè) in meno di sale al giorno riducono del 23% il rischio di avere un ictus e del 17% il rischio di avere una malattia cardiaca."