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7 Ottobre 2023
18:00

Quando spostare il bambino dalla culla al lettino?

Non esiste una tempistica precisa per spostare il bambino dalla culla al lettino, anche se per almeno i primi 6 mesi di vita il piccolo deve dormire in un posto sicuro, caldo e non lontano dai genitori. Tipologia di culla, crescita fisica e sviluppo motorio del lattante e sicurezza del supporto sono i principali fattori da tenere in considerazione per il trasferimento.

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Quando spostare il bambino dalla culla al lettino?
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Non esiste una tempistica specifica da rispettare per spostare il bambino dalla culla al lettino: il trasferimento dipende dalla tipologia di culla utilizzata, dalle dimensioni del piccolo e dalla sua capacità di muoversi, girarsi e alzarsi in autonomia.

Le culle classiche, costituite da un ovetto (o cesta ovale o rettangolare) con le gambe, sono generalmente in grado di ospitare lattanti fino ai 6-9 mesi di vita e di massimo 9-10 kg di peso circa. Quando i neonati crescono e iniziano a sedersi da soli, rotolare o alzarsi su mani e ginocchia, è opportuno trasferirli in un lettino più grande e dotato di sponde alte.

Per il primo letto vero e proprio si consiglia di aspettare almeno i 18 mesi del bambino o, comunque, fino a quando il figlio non sia emotivamente pronto a trasferirsi in un letto “da grande”. L’importante, come sottolinea Nhs, è che per almeno i primi 6 mesi di vita il piccolo dorma in un posto sicuro, caldo e non lontano dai genitori.

Quali sono i segnali da tenere in considerazione?

Tipologia di culla, crescita fisica del lattante e suo sviluppo motorio sono i tre fattori principali per spostare il bambino dalla culla al lettino. L’unica costante rimane la vicinanza con mamme e papà: la comunità scientifica è concorde nel ritenere che il lattante debba dormire per almeno i primi 6 mesi di vita non lontano dai genitori.

Tipologia di culla

In commercio esistono culle di vario genere. All’acquisto si raccomanda di leggere le indicazioni sul peso massimo del piccolo ospite.

Generalmente nella descrizione delle culle classiche (costituite da una cesta ovale o rettangolare e sprovviste di alte sbarre protettive) viene specificato che l’articolo è adatto a lattanti non ancora in grado di sedersi da soli, rotolare o alzarsi sulle mani e sulle ginocchia. Si tratta di dispositivi destinati ai primi mesi di vita del piccolo o poco più, capaci di reggere in sicurezza bambini fino a circa 9 kg di peso.

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Negli ultimi anni sono sempre più utilizzate le culle da attaccare al letto matrimoniale dei genitori, che consentono un ravvicinato co-sleeping. In genere sono ospitano bambini fino ai 9 kg, quindi prima dell’anno di vita è necessario cambiare supporto.

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Diverso è il caso di culle-lettino, in grado di ospitare bambini dalla nascita o da pochi mesi fino a età superiori ai 6 mesi, all’anno o oltre. Sono strutture provviste di alte sponde laterali, che proteggono il pargolo anche quando impara a muoversi e ad alzarsi da solo. Fungono, quindi, sia da culla che da primo lettino.

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Crescita fisica del lattante

Le culle a cesta hanno ovviamente dimensioni limitate (alcune sono lunghe appena 80-90 cm) e sorreggono pesi contenuti, fino a circa 9-10 chili. Inevitabilmente il piccolo quando cresce in peso e altezza non può più continuare a dormirci.

Nel caso di culle-lettino, quando il bimbo, alzandosi in piedi, supera con il torace l'altezza della sponda del lettino, è arrivato il momento di trovare un supporto diverso.

Capacità del lattante di muoversi in autonomia

Vanno tenute monitorate le capacità motorie del lattante. Esistono neonati precoci, che già dopo pochi mesi di vita iniziano a muoversi, girarsi e tentano di alzarsi in autonomia, assumendo posizioni che rendono pericolosa la sua permanenza nella culla. Quando il bambino comincia a manifestare la tendenza a spostarsi con le sue forze, è opportuno spostarlo in un lettino.

Nel caso di una culla-lettino più grande, va valutata l’altezza delle sponde: se il piccolo, quando comincia ad alzarsi in piedi supera con il torace la metà delle barriere protettive, il lettino non è più sicuro per la sua incolumità. Il bimbo rischia, infatti, di cadere già dal letto.

Come preparare il bambino al cambiamento

Lo spostamento del bambino dalla culla o dalla culla-lettino al lettino “da grandi” deve avvenire gradualmente, con pazienza, senza costrizioni e tenendo conto delle sue esigenze. Il trasferimento nel letto per abituarlo a dormire da solo avviene in genere tra i 18 mesi e i 3 anni e mezzo del piccolo. È consigliabile, comunque, attendere che il figlio sia emotivamente pronto al passaggio che, oltre a un cambiamento di spazio, è innanzitutto uno stacco emotivo.

Introduzione graduale

Il piccolo, anche se già addormentato tra le nostre braccia, percepirà di essere depositato su un “giaciglio” più ampio e meno avvolgente rispetto alla culla. Si sentirà meno protetto e più solo. Ecco perché occorre tranquillità, pazienza e attenzione da parte del genitore, che lo aiuterà ad entrare “in punta di piedi” nel lettino più grande, aspettando che prenda confidenza con il nuovo dispositivo.

È opportuno evitare di abituarlo al letto in concomitanza con altri cambiamenti, come l’introduzione del vasino, l’inizio della scuola dell’infanzia, la rimozione del ciuccio, l’arrivo di un fratellino o di una sorellina. Il piccolo rischia se no di agitarsi e impiegare più tempo ad adattarsi alla novità notturna.

Coinvolgimento del bambino

Generalmente i bambini iniziano ad utilizzare il lettino “da grandi” per dormire tra i 18 mesi e i 3 anni e mezzo, anche se non esiste una regola ferrea. A quell’età, comunque, il piccolo può essere coinvolto e reso partecipe del cambiamento.

Sono buone idee coinvolgere il bimbo nell’acquisto e nella preparazione del letto, mantenere per i primi tempi sia la vecchia culla-lettino che il lettino più grande o posizionare il letto nella precedente posizione della culla-lettino, non rimuovere subito le sponde di protezione. Il piccolo ha bisogno di non perdere tutti insieme i suoi punti di riferimento e le sue abitudini, anche per quanto riguarda la sicurezza: le sbarre protettive, infatti, a cui era avvezzo nella culla-lettino, continuano a tornare utili anche dopo per il rischio di cadute dal letto.

Mantenimento della routine

Le routine sono dei rituali a tutti gli effetti per un bambino, che diventano quasi sacri quando sta affrontano un cambiamento. Senza le abitudini a cui appigliarsi, il piccolo rischia di sentirsi perso. Ecco perché è importante continuare a mantenere gli orari e le abitudini (del bagnetto, della cena, della favola, della coccola) di quando dormiva nella culla-lettino.

Quale lettino scegliere

La scelta del lettino è fondamentale. Vanno considerate l’età del bambino, la sicurezza del dispositivo e le sue dimensioni.

Nel passaggio dalla culla utilizzata nei primi 6 mesi, o poco più, a un secondo supporto, senza dubbio va scelto un lettino in grado di ospitare piccoli che superano ampiamente i 10 kg di peso, capaci di sorreggere e contenere comodamente il bambino oltre l’anno di vita, e dotato di sponde.

Se il piccolo è più grande e se, quando si arrampica in piedi, supera con il torace l’altezza delle sponde (rischiando, quindi, di ruzzolare giù) ha bisogno di un lettino diverso. Alcuni optano come primo letto “da grandi” il letto ispirato alla filosofia Montessori: si tratta di un letto estremamente basso, con una struttura rado terra che facilita il movimento del piccolo, che sale, scende, ci entra, ci esce quando vuole, dal risveglio fino alla nanna. Proprio per la libertà che il letto montessoriano concede, è consigliato intorno ai 2 anni di età, quando il bimbo è già in grado di muoversi in autonomia senza l’aiuto di un adulto.

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Altri prediligono dei letti un po’ più alti dotati ai lati di sponde, rimovibili una volta che il bambino sarà cresciuto o si sentirà più sicuro. Esistono in commercio anche letti senza sponde adatti ai bambini.

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Consigli per abituare il bambino a dormire nel lettino

Ecco dei consigli per abituare il bambino a dormire nel letto da solo e ad abbandonare la culla-lettino:

  • Rispettare i suoi tempi, senza forzarlo. Non esiste una tempistica ferrea, al massimo esistono indicazioni generali. È essenziale che il trasferimento avvenga quando anche lui si sente pronto, non solo quando il genitore lo desidera
  • Incoraggiare il bambino a spostarsi nel suo letto, sottolineando che è uno spazio tutto suo, uguale a quello dei “grandi”
  • Essere disponibili, pazienti e consapevoli che nei primi tempi è normale alzarsi e raggiungere il letto del figlio per coccolarlo, rassicurarlo e dimostrargli vicinanza, o consentirgli di dormire dove vuole
  • Essere pazienti ma anche sicuri e determinati e non troppo remissivi
  • Mantenere il nuovo lettino e gli oggetti nelle posizioni in cui erano primaFare un cambiamento per volta
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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