Film e e serie Tv americane sono piene di bambine e bambine che grazie alla loro intelligenza fuori dal comune si trovano a saltare interi cicli di studio per finire in classi liceali o universitarie dove sbalordiscono costantemente compagni e insegnanti molto più grandi di loro.
Ma uno scenario simile sarebbe realizzabile in Italia? È davvero possibile per i precoci geni nostrani finire il proprio percorso scolastico (o accademico) con anni e anni di anticipo?
La domanda è interessante e resa attuale dalla recente storia di Giulio, il piccolo genio di 11 anni che quando avrà terminato le medie inizierà il liceo dalla terza superiore. In questo caso però, lo straordinario quoziente intellettivo del bambino non è stata l'unica motivazioni dietro ad un "balzo" scolastico senza precedenti nel nostro Paese.
Cosa dice la legge
In Italia il sistema educativo viene organizzato (almeno in teoria) in modo tale da rispondere alle diverse esigenze degli studenti. Questo principio non vale però solo quando gli allievi incontrano difficoltà nell'apprendimento per i più diversi motivi (come nel caso dei DSA), ma anche quando gli studenti mostrano abilità particolarmente elevate.
Questi ragazzi vengono definiti plusdotati o gifted e di solito vengono identificati grazie agli eccezionali risultati scolastici, capacità cognitive decisamente sopra la media o particolari attitudini creative. Sono i classici geni precoci che imparano a velocità fuori dal comune e che dunque potrebbero trovare limitante la permanenza in classi "ordinarie".
La legislazione specifica riguardante il salto di anni scolastici per gli studenti plusdotati però non è ancora stata approvata a livello nazionale, dunque non è mai ben chiaro cosa si debba fare quando un ragazzo o una ragazza dimostra doti intellettive smaccatamente superiori al resto della classe.
La decisione viene dunque riposta alle singole scuole, le quali devono agire collaborazione con le famiglie degli studenti e gli esperti nel campo dell'educazione.
Quanti anni si possono saltare?
Poiché le legge non è molto chiara, le casistiche sono varie e variegate
Il DPR 22 giugno 2009, n. 122 (art.6, comma 2) ad esempio, ammette il salto dal quarto anno di superiori all'Esame di Stato in presenza di particolari meriti. Si tratta però del salto di un solo anno scolastico, così come nella maggioranza delle eccezioni previste.
Gli "scatti" di più anni non sono pressoché contemplati, a meno che non vi siano particolari esigenze educative, come nel caso già citato del piccolo Giulio. Il bambino infatti è un Asperger – condizione presente all'interno del disturbo dello spettro autistico – e la certificazione di BES (Bisogni Educativi Speciali) è risultata decisiva nella programmazione sui generis del suo percorso scolastico.
In generale però in Italia non è possibile saltare a piè pari interi cicli di studi. Persino il giovane Giulio frequenterà normalmente le medie integrando alle proprie lezioni anche ore di algebra del biennio superiore. Questo perché si preferisce tutelare non solo l'apprendimento ma anche la crescita sociale e relazionale dei ragazzi.
Dunque niente scene d'effetto con bambini in calzonicini corti che risolvono problemi in aule gremite di adulti e docenti sbigottiti. Quello accade solo al cinema.
Anche il genio è un BES
Quando si parla di geni a scuola, insegnanti, psicologi scolastici o altri professionisti possono fornire una valutazione delle competenze dell'alunno e dei suoi bisogni educativi. Quest'ultimo concetto risulta particolarmente importante, perché spesso i BES vengono associati solo a situazioni dove l'allievo in questione necessita di un supporto costante all'apprendimento,
Un bisogno educativo speciale però può essere anche quello di uno studente plusdotato e che necessita di soluzioni didattiche differenti da quelle dei suoi coetanei.
Dunque, quando la scuola è chiamata ad esprimersi sulla possibilità di far saltare anni di scuola ad un alunno dotato, di fatto si deve decidere se quel ragazzo sia certificabile con un BES: solo in caso di risposta positiva infatti sarà dunque possibile organizzare un nuovo percorso di studi personalizzato e con tempistiche accelerate.
Bisogna ad esempio valutare se l'allievo plusdotato è emotivamente e socialmente maturo per affrontare le sfide di un ambiente scolastico più avanzato.
Come si decide se far saltare o meno gli anni di scuola?
Nel valutare se uno studente plusdotato dovrebbe saltare uno o più anni scolastici, sono coinvolte diverse parti.
La scuola gioca un ruolo chiave nel raccogliere informazioni sulla capacità e il rendimento scolastico dello studente.
Anche le famiglie degli studenti gifted devono però partecipare attivamente al processo decisionale, condividendo informazioni sulla crescita, lo sviluppo e le aspirazioni del loro figlio. È importante che siano coinvolti anche gli studenti stessi, tenendo conto delle loro preferenze e dei loro desideri riguardo alla propria istruzione.
Prima di prendere una decisione riguardante il salto di anni scolastici, è essenziale poi considerare attentamente una serie di fattori
- Bisogna valutare se l'allievo plusdotato è emotivamente e socialmente maturo per affrontare le sfide di un ambiente scolastico più avanzato.
- Occorre considerare le implicazioni a lungo termine del salto di anni scolastici. Gli studenti plusdotati che saltano anni si trovano a studiare con compagni di classe più grandi, il che potrebbe comportare una differenza di età significativa. Ciò può influenzare sulle relazioni sociali e il senso di appartenenza.
- È necessario garantire che i ragazzi che saltano anni scolastici ricevano un adeguato sostegno e accompagnamento nel loro percorso educativo, con programmi personalizzati che sfidino gli studenti e soddisfino le loro esigenze di apprendimento avanzate.
Conclusioni: Nonostante la mancanza di una specifica legislazione nazionale in merito, le scuole italiane possono prendere in considerazione il salto di anni scolastici per gli studenti plusdotati. La decisione deve essere basata su una valutazione completa delle abilità e dei bisogni del singolo studente, coinvolgendo attivamente le famiglie e gli esperti nell'educazione. È importante considerare gli aspetti emotivi, sociali e accademici al fine di garantire un percorso educativo stimolante e soddisfacente per gli studenti plusdotati.