Nell'acceso (e complesso) dibattito sull'adozione di politiche efficaci per sostenere le famiglie del nostro Paese, in ambito fiscale si parla da qualche anno di quoziente familiare, ossia un sistema di calcolo per le imposte già introdotto per l'ultimo Superbonus e che potrebbe andare sostituire alcuni parametri – come l'ISEE – nella nuova riforma delle tassazioni prefigurata dal Governo Meloni.
Una piccola premessa
Come in tutti gli altri Paesi del mondo, l'Italia tassa una piccola parte del reddito dei propri cittadini in modo da poter sostenere le spese per il mantenimento dello Stato e il funzionamento di servizi essenziali come scuole, uffici pubblici e ospedali.
Tale imposta viene recepita dal Fisco in modo "progressivo", ossia cercando di chiedere di più a chi possiede maggiori beni. Ovviamente si tratta di un estrema semplificazione perché l'imponibile – ossia il valore cui applicare l'imposta per capire quante tasse bisogna pagare – è influenzato da diversi parametri, come il reddito, la presenza di figli o soggetti fragili a carico, il possesso d'immobili ecc…
Insomma, si tratta di un bel ginepraio e per venirne a capo il sistema fiscale si è dovuto dotare di strumenti per calcolare bonus, sgravi, tasse e imposte sul reddito in modo da rispettare l'effettiva capacità contributiva dei cittadini.
Da qualche mese tra simili parametri mese rientra anche il quoziente familiare, introdotto a fine 2022 con il Decreto Aiuti quater per il calcolo di accesso al Superbonus, il pacchetto di benefici fiscali per rientrare nelle spese di alcune tipologie di ristrutturazione per le prime case.
Cos'è il quoziente familiare
Come il nome stesso suggerisce, il quoziente familiare si calcola mettendo in relazione il reddito complessivo del nucleo familiare con il numero dei suoi componenti, rappresentato da un coefficiente sommando alcuni valori prestabiliti (ad esempio 1 per un single, 2 per una coppia e 0,5 per ogni figlio carico).
Tale rapporto si ottiene dunque dividendo il reddito familiare per il coefficiente ottenuto in base al numero dei familiari.
Ma come si stabiliscono i coefficenti?
- Single: coefficiente di valore 1
- Vedove o vedovi con almeno un figlio a carico: coefficiente di valore 1
- Coppia sposata o convivente: coefficiente di valore 2
- Primo e secondo figlio: coefficiente di valore 0,5 (ciascuno)
- Dal terzo figlio in poi: coefficiente di valore 1 (fino ad un massimo di 4)
- Genitore solo con almeno un figlio a carico: coefficiente di valore 0,5
Poniamo quindi di dover calcolare a titolo d'esempio il quoziente familiare di una famiglia composta da due genitori con due figli e un reddito complessivo di 30.000 euro. Partendo dalla detrazione forfettaria del 10% che riduce la somma cui applicare il quoziente a 27.000 euro otterremo: 27.000:3 (ossia il coefficiente previsto per una coppia e due figli: 2+0,5+0,5) = 10.000 euro.
A cosa servirà il quoziente familiare?
Questo sistema di calcolo è già in vigore in Francia e come già accennato è stato introdotto per calcolare i requisiti d'accesso all'ultimo Superbonus. Il nuovo governo però sta seriamente pensando di adottarlo all'interno della nuova riforma dell'IRPEF e mandare così in pensione l'attuale ISEE, l'Indicatore Situazione Economica Equivalente che al momento "fotografa" la situazione economica di una famiglia e ne determina la possibilità o meno di beneficiare di bonus o agevolazioni.
Qual è la differenza tra ISEE e Quoziente familiare?
A differenza dell'ISEE, il quoziente familiare non tiene conto di altre voci del patrimonio familiare come proprietà immobili, terreni o giacenza media del conto corrente.
Pro e contro
Il quoziente familiare nasce proprio per sostenere le famiglie più numerose e, in certa misura, favorire la natalità.
La natura del calcolo spiegata nel paragrafo precedente però potrebbe portare le famiglie più ricche (e numerose) ad avere maggiori sconti rispetto a quelli ottenuti dalle famiglie con redditi inferiori.
Qualora però l'eventuale riforma fiscale mantenesse alcune deduzioni a favore dei nuclei familiari meno abbienti, allora la situazione potrebbe apparire ben più equa, anche se in questo caso la grande incognita sarebbe rappresentata dalla difficoltà di trovare coperture economiche sufficienti peruna simile manovra.