Smantellato il Reddito di Cittadinanza, potrebbe arrivarne uno nuovo di zecca, indirizzato ai più piccoli: il Reddito di Infanzia, con 400 euro al mese per i genitori con figli fino a 6 anni. Al momento, si tratta di una proposta di legge di Fratelli d’Italia depositata alla Camera e in attesa di essere esaminata. Il disegno di legge, piuttosto ambizioso, a sostegno della natalità prevede anche agevolazioni fiscali per le famiglie, l’estensione del congedo di maternità a più giorni e un assegno di 250 euro al mese per supportare gli studi dei figli fino a 25 anni.
Reddito di Infanzia
Il Reddito di Infanzia, se approvato, andrebbe ad aggiungersi all’Assegno unico per i figli a carico, rimpolpando i sussidi economici garantiti dallo Stato alle famiglie con figli piccoli o appena nati. Il contributo per i neogenitori consisterebbe in un assegno mensile di 400 euro, che verrebbe erogato alle famiglie con un reddito pari o inferiore a 90mila euro per i primi 6 anni di vita del figlio. Importo destinato ad aumentare in caso di famiglie monogenitoriali o con figli disabili a carico per «assicurare la piena attuazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 – si legge nel testo – e per scoraggiare il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza».
Una proposta, quella presentata alla Camera da Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio per Fdi, che rientrerebbe a pieno titolo nel piano del partito di Giorgia Meloni per contrastare il calo delle nascite e disincentivare il ricorso all’aborto. Resta da capire se il Governo abbia a disposizione le risorse per, eventualmente, coprire i costi, che ammonterebbero a circa 28.800 euro per bambino, con uno sforzo economico non indifferente.
Assegno di Gioventù
Al secondo articolo della proposta di legge di Fdi, figura il “Reddito per la Gioventù”. Si tratterebbe di un assegno di 250 euro al mese fino ai 25 anni di età per sostenere il percorso di studio di ogni figlio.
Asili nido
Il terzo punto tocca i servizi per la prima infanzia. Nel testo si propone «un adeguamento dei posti disponibili» negli asili nido comunali, oltre al «prolungamento degli orari di servizio», «l’apertura nei mesi estivi a supporto di tutti i genitori che lavorano» e «la promozione di asili nido familiari sul modello tedesco della tagesmutter».
Agevolazioni fiscali
Dal punto di vista fiscale, sono citate, nel progetto di legge, «misure di agevolazione in favore delle famiglie con figli a carico, al fine di assicurare un prelievo più equo e progressivo basato sul quoziente familiare». Tra le proposte, è inclusa la detrazione delle spese per le sedute dallo psicologo sostenute dai neogenitori nei primi due anni dalla nascita del figlio, una misura finalizzata a contrastare il fenomeno della depressione post partum. Detraibili sarebbero pure le spese per la frequenza dei campi estivi dei piccoli e per la ginnastica posturale delle neomamme.
Trovano spazio nel testo le proposte tese ad ampliare i congedi di maternità e parentale, a potenziare il Fondo per i caregiver familiari, a sostenere le famiglie nel servizio di trasporto locale e a incentivare il lavoro femminile, con uno sgravio contributivo per le aziende che assumono personale in sostituzione di lavoratori in congedo.
Le misure nascono dall’esigenza di rimediare ai dati sul tasso di natalità, che nel 2022 ha registrato un nuovo record negativo in Italia, toccando il minimo storico. Rimane un’incognita l’approvazione e la realizzabilità della proposta di legge, che presuppone l’uscita di milioni di euro dalle casse dello Stato.