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21 Luglio 2023
18:00

Sarcasmo e ironia? I bambini li capiscono a partire da quest’età

Ironia non è solo ridere a "bubu-settete" o alle smorfie, ma comprendere le battute e il sarcasmo. Per molti adulti è normale, ma per i bambini e le bambine non è così: servono competenze precise. Ecco quali sono e quando si sviluppano.

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Sarcasmo e ironia? I bambini li capiscono a partire da quest’età
ironia

Ma quand'è che possiamo cominciare a essere davvero ironici con i bambini? Quand'è che possiamo azzardarci a usare un po' di sarcasmo? Quando possiamo fare battute che finalmente capiscono? E quando possiamo usare l'ironia durante un rimprovero senza che quel "complimenti, eh" venga interpretato alla lettera?

Non è una domanda stupida o banale: le persone che non capiscono l'ironia e che percepiscono ogni frase come reale affermazione (non comprendendo, quindi, il sarcasmo e il senso ironico di alcune battute) prendono alla lettera ciò che viene loro detto. E questo accade anche con i bimbi e le bimbe più piccoli, che non hanno gli strumenti per discernere la realtà dall'ironia.

Insomma: ma quand'è che bambini e bambine iniziano a capire l'ironia? A quale età si iniziano a comprendere le battute e il sarcasmo?

L'ironia

In generale, i bambini e le bambine al di sotto di una certa età non capiscono l'ironia. Ed è comprensibile: l'ironia è un linguaggio complesso, non immediato, che ha bisogno di strumenti per essere compreso. Secondo il dizionario Oxford Languages, si tratta di una

alterazione spesso paradossale, allo scopo di sottolineare la realtà di un fatto mediante l'apparente dissimulazione della sua vera natura o entità: fare dell'i; i. bonaria, arguta; i. amara, crudele.

In altre parole, l'ironia e le battute prevedono che ci sia una discrepanza tra un concetto e la situazione a cui ci si trova di fronte. Ridiamo, quindi, quando qualcosa ci sembra fuori luogo, letteralmente lontano dallo spazio in cui dovrebbe invece essere.

C'è poi la questione della tragicomicità: quando una cosa fila liscia, solitamente non fa ridere. A suscitare l'ironia è una situazione di disagio, di tristezza, di dolore, che presa con ironia acquisisce leggerezza.

Le competenze necessarie

Bambini e bambine, dunque, non hanno ancora gli strumenti per capire quando si tratti effettivamente di ironia. Ridono, certo, ma nei primi anni di età ridono per cose che a noi non fanno ridere. Facce buffe, uno starnuto, una situazione apparentemente normalissima che chissà cosa suscita in loro.

Per capire l'ironia e per usarla servono infatti fini competenze di comunicazione, che si acquisiscono solo con il tempo. Nello specifico, l'ironia presuppone di avere acquisito la capacità di rappresentarsi mentalmente la realtà (ovvero immaginare), quella di guardare le cose da un diverso punto di vista, quella di socializzare e quella – essenziale – di capire le parole che vengono dette.

Ma quando si acquisiscono queste competenze? Ogni persona arriva ad avere queste skill a diversi stadi della vita, e non c'è quindi un'età esatta in cui bambini e bambine capiscono effettivamente l'ironia. Ma pressapoco si può tracciare una linea.

L'età dell'ironia

Stabiliti i presupposti per la comprensione dell'ironia, è possibile ipotizzare (anche se varierà da bambino a bambino, da bambina a bambina) che la capacità di cogliere l'ironia (e di fare battute a propria volta) si sviluppi fra i 3 e i 5 anni di età.

È in questo periodo di tempo, infatti, che bimbi e bimbe socializzano maggiormente anche con i coetanei, allenano il linguaggio, iniziano a comprendere le conversazioni e soprattutto sviluppano immaginazione e comprensione dei diversi punti di vista.

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