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12 Maggio 2023
17:00

Scatto di crescita: cos’è e come gestirlo senza troppe preoccupazioni

Lo scatto di crescita è un fenomeno molto comune durante la fase di sviluppo di un bambino e non deve trasformarsi in una fonte di stress per genitori timorosi di non essere all'altezza di cambiamenti così rapidi. Ecco di che si tratta e quali sono i modi migliori per affrontare queste tappe di maturazione.

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Scatto di crescita: cos’è e come gestirlo senza troppe preoccupazioni
scatto di crescita

Nei primi mesi di vita del bambino può accadere che un lattante inizi improvvisamente a subire un rilevante aumento di peso e lunghezza in tempi molto brevi, con un conseguente aumento dell'appetito e qualche mutamento nei comportamenti quotidiani. Questo fenomeno si chiama scatto di crescita e benché si tratti un evento del tutto normale nel percorso di sviluppo del bambino, talvolta questo cambiamento repentino prende alla sprovvista i genitori, preoccupati di non riuscire a soddisfare a dovere le nuove esigenze del piccolo.

Niente paura però: si tratta di una fase di crescita assolutamente gestibile e che non deve causare troppo stress o senso d'inadeguatezza.

Che cos'è lo scatto di crescita

Per scatto di crescita s'intende il momento in cui il bambino cresce più in fretta del normale: in questo periodo aumentano peso, lunghezza e circonferenza cranica.

Come già anticipato, si tratta di fenomeno fisiologico, che si presenta più volte nel corso del primo anno di vita del bambino e coinvolge diversi aspetti del loro sviluppo, dall'alimentazione allo sviluppo cognitivo, passando ovviamente per la crescita fisica. Insomma, ogni episodio di questo tipo significa un passo in più verso la maturazione dell'individuo.

Lo scatto di crescita non riguarda solo un aumento repentino delle dimensioni del bimbo, ma anche cambiamenti nell'alimentazione e nello sviluppo cognitivo

Un primo scatto di crescita, ad esempio, potrebbe avvenire già nelle prime settimane, quando il piccolo si adatta alla vita fuori dal pancione e si adatta alla nuova forma di nutrimento attraverso le poppate.

Sempre in quel periodo poi è frequente che il piccolo inizia a percepire in modo diverso sé stesso e il mondo circostante, diventando dunque più attivo e curioso: è un altro scatto, questa volta di tipo cognitivo.

Come il nome stesso suggerisce, dobbiamo dunque immaginare questi fenomeni ricorrenti come dei piccoli sprint che portano il bambino a raggiungere la prossima tappa nel percorso di crescita, dall'infanzia fino all'adolescenza, quando l'ultima "sgasata" porta i ragazzi a diventare adulti veri e propri.

Come si riconosce lo scatto di crescita

Nei neonati e nei lattanti gli scatti di crescita possono coincidere sia con evidenti modificazioni fisiche (il bambino, ad esempio, diventa più lungo e pesante nel giro di una settimana), sia con comportamenti insoliti che spesso sono proprio la principale causa di preoccupazione da parte dei genitori.

Nei bimbi molto piccoli i sintomi più ricorrenti che vanno ad accompagnare uno scatto di crescita sono:

  • Maggiore irritabilità da parte del bimbo
  • Pianti più frequenti e intensi
  • Difficoltà nel sonno
  • Maggiore appetito per ogni poppata
  • Maggiore frequenza nelle richieste di poppata

Non è raro che in bimbo che sta attraversano uno scatto di crescita faccia anche fatica a staccarsi dal seno della mamma. In questo caso è bene cercare di lenire l'intrattabilità del bebé con la presenza materna, cullandolo e consolandolo, senza andare nel panico per il timore di non alimentare a sufficienza il bebè.

Poppate e scatto di crescita

Quando avviene lo scatto di crescita

La crescita del bambino viene monitorata attraverso curve di crescita, distinte per sesso.

Ogni bambino tuttavia possiede un proprio ritmo di crescita e sebbene non esistano parametri fissi per la frequenza e la durata di queste accelerazioni di sviluppo, è pur sempre importante monitorare che vi sia una crescita armoniosa nel tempo, ovvero cresca lungo " la propria curva di crescita".

In generale ci si possono indicare dei momenti indicativi in cui è molto probabile che si verifichi uno scatto di crescita.

  • Tra la prima e la terza settimana
  • Tra le sesta e l'ottava settimana
  • Introno al terzo/quarto mese
  • Intorno al seso mese
  • Intorno al primo anno di vita

Ad ogni modo, per un corretto monitoraggio dello stato di salute e di sviluppo del bambino è sempre bene mantenere un rapporto costante con il pediatra, in modo da avere sempre sotto controllo la situazione.

Quanto dura lo scatto di crescita

Anche in questo caso non esiste uno standard comune per ogni bambino e bambina.

Di solito questi fenomeni durano dai due/tre giorni, tuttavia non mancano i casi in cui sintomi e crescita si prolungano fino a sei/sette giorni.

Come affrontare e gestire lo scatto di crescita

A differenza dell' età puberale, quando  lo scatto riguarda un neonato o un lattante, la questione richiede un po' più d'attenzione, soprattutto perché il cambiamento riguarda aspetti cruciali della vita di un bambino, come l'alimentazione.

Come affrontare lo scatto di crescita se si allatta al seno

Durante lo scatto di crescita, il lattante ha più fame e dunque tende a piangere con grande intensità per reclamare con maggiore frequenza il seno materno.

Quando ciò avviene, è molto importante assecondare la domanda del bambino e offrire il capezzolo ogni volta che il piccolo lo richiede anche se la distanza dall'ultima poppata appare molto ravvicinata.

In questa fase accade spesso che la voracità del bimbo possa spingere una mamma a chiedersi se il bebè sia nutrito a sufficienza, arrivando talvolta a integrare il latte materno con quello in formula o con intrugli alternativi e di dubbia efficacia.

In realtà la maggior parte delle volte si tratta di una precauzione inutile – anzi, a volte perfino dannosa – e non giustificata da reali mancanze nel regime alimentare del piccolo.  Il latte basta e avanza, è il bambino che deve abituarsi alla sua crescita!

Per questo è fondamentale consultare un pediatra prima di prendere decisioni di questo genere.

Come affrontare lo scatto di crescita se si allatta con latte artificiale

Se invece il bambino sta seguendo un regime alimentare a base di latte in formula (che, lo ricordiamo, risulta ottimo per supplire una fisiologica mancanza di latte materno che altrimenti sarebbe da preferire per almeno i primi sei mesi di vita), allora è bene incrementare gradualmente la quantità di latte ad ogni pasto, andando incontro al maggiore appetito del bambino.

Anche qui però è consigliabile informare il pediatra riguardo l'evolversi della situazione, in modo da poter gestire nel migliore dei modi i nuovi ritmi di nutrizione e le dosi di latte da somministrare.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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