"It’s a very controversial area even though the research is extremely telling and very clear and consistent about the negative effects on children". Tradotto? "Anche se è un argomento controverso, le ricerche sono chiare e coerenti e concordano sugli effetti negativi sui bambini". L'argomento a cui si riferisce la dottoressa Sandra Graham-Bermann, professoressa di psicologia e ricercatrice del Child Violence and Trauma Laboratory dell'Università del Michigan, sono gli sculaccioni.
Per quanto studiose e studiosi siano consapevoli del fatto che la frustrazione spesso porti a perdere la pazienza e a fare andare le mani, sono altrettanto sicuri del fatto che questo metodo educativo sia deleterio e ormai superato.
La punizione fisica è vissuta spesso come l'ultima spiaggia educativa, la soluzione quando non si hanno più risorse da spendere nella relazione educativa. Quando questo accade, bisogna ricordarsi che gli effetti negativi non si vedono sull'oggi, ma sul domani.
Non ci può quindi girare molto intorno: i pediatri e le pediatre della comunità internazionale sconsigliano sempre di più di sculacciare i figli.
Sculaccioni: perché no
Gli sculaccioni sono stati utilizzati come forma di disciplina per secoli, ma sempre più esperti ed esperte della salute mentale e della pedagogia stanno sconsigliando questa pratica. Lo sculacciamento è infatti considerato in tutto e per tutto una forma di punizione fisica che può avere effetti negativi sui bambini e sulle bambine, portando per esempio a problemi di autostima, ansia, depressione e disturbi del comportamento.
Di base, tutto si riassume in un'equazione: la violenza porta solo ad altra violenza, in una catena difficile da spezzare. Ma oltre a questo c'è tutta la questione relativa all'effettiva efficacia degli sculaccioni: portano davvero ai risultati sperati oppure sono addirittura controproducenti?
A breve termine, infatti, gli sculaccioni provocano dolore e sensazioni negative che possono frenare certi comportamenti, ma l'ansia che generano non è da sottovalutare, così come il circolo vizioso a cui danno inizio. Lo spiega bene Graham-Bermann:
Le punizioni corporali funzionano momentaneamente poiché i bambini si fermano perché intimoriti dalla possibilità di venire colpiti di nuovo, ma non funzionano nel lungo periodo, rendendo i bambini più aggressivi.
Cosa dicono pediatri e pediatre
Secondo pediatre e pediatri, gli sculaccioni sono sempre negativi, senza eccezione. E spesso il rischio aumenta quando in famiglia si stanno vivendo periodi di stress o difficoltà importanti (come per esempio problemi economici, situazioni di ansia e depressione, violenza domestica o problemi di dipendenza da alcool o sostanze).
L'American Academy of Pediatrics (AAP) riassume dunque tutti gli effetti avversi in una lista:
- Le punizioni corporali nei bambini e nelle bambine minori di 18 mesi aumentano le probabilità di incorrere in ferite e contusioni.
- L'utilizzo ripetuto delle punizioni corporali può portare allo sviluppo di comportamenti aggressivi e a alterchi tra genitori e bambini, influenzando negativamente la relazione.
- Le punizioni corporali sono associate a un aumento dell'aggressività nei bambini e nelle bambine in età scolare e pre-scolare.
- Bambini e bambine che vengono picchiati è più probabile che diventino adulti violenti e indisponenti.
- Le punizioni corporali sono associate a un rischio di malattie e disordini mentali, così come a problemi cognitivi.
- Anche solo gli sculaccioni hanno conseguenze negative, simili a quelle che riguardano bambini e bambine che hanno subito abusi fisici.
Le alternative
La comunità delle professioniste e dei professionisti sanitari esperti nell'infanzia si trova dunque concorde: gli sculaccioni (così come le sberle, la violenza fisica, le minacce, gli insulti, l'umiliazione o la violenza verbale) sono da evitare completamente.
Di contro, pedagogisti, educatori ed esperti suggeriscono altre forme di disciplina. Per esempio, il rafforzamento dei comportamenti positivi attraverso lodi e parole di conforto, ma anche l'uso appropriato dei limiti e dei confini e l'insegnamento diretto di ciò che va fatto al posto del comportamento sbagliato.