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Secchiello, conchiglie e travasi sulla sabbia: un gioco di scoperta che sviluppa le abilità dei bambini

Pensando ai vostri bimbi, dai 12 ai 36 mesi, vi verrà facile ricordarli mentre riempiono e svuotano ogni tipo di contenitore con ogni tipo di oggetti: perché si divertono così tanto con i travasi? A cosa servono? Come possiamo proporli? Ecco l'attività dei travasi, un gioco di scoperta che stimola i più piccoli.

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Secchiello, conchiglie e travasi sulla sabbia: un gioco di scoperta che sviluppa le abilità dei bambini
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva
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Travasare significa letteralmente “versare un liquido da un recipiente ad un altro”. Ci riferiamo al gioco dei travasi ampliando il significato al versamento da un recipiente all’altro non solo di liquidi ma anche di oggetti più o meno piccoli. Si tratta di un gioco di scoperta (o euristico) particolarmente apprezzato anche da Maria Montessori, che stimola diverse abilità e competenze nel piccolo, che inizia ad affinare i suoi movimenti. Si può organizzare ovunque con quel che si trova intorno: il divertimento è garantito, e l'apprendimento pure!

Che cos'è il gioco dei travasi

I bambini, tra i 12 ed i 36 mesi, sono campioni nel trovare in autonomia materiale adatto via via più complesso: dallo svuotare e riempire la scatola dai giochi, a versare l’acqua da un recipiente all’altro, allo spostamento di piccoli oggetti tra pentolini e piatti. Perché tutto questo interesse? I travasi sono uno dei cosiddetti giochi euristici o di scoperta per eccellenza, ossia fanno parte di quelle attività di esplorazione spontanea che il bambino compie con materiale naturale e non strutturato, in modo autonomo e libero da traguardi di riferimento. I bambini si mostrano interessati per le attività manuali e per le attività che abbiano un inizio ed una fine e che abbiano un contenuto causa-effetto, anche senza un apparente senso logico agli occhi degli adulti.

Quali competenze sviluppa nel bambino

Se osserviamo però le competenze utilizzati e che si sviluppano nel giocare ai travasi, è evidente che è tutt’altro che banale. I bambini travasando oggetti o liquidi:

  • Si concentrano (i tempi attentivi per i bimbi tra i 12 ai 36 variano molto, da qualche minuto per i piccoli a circa mezz’ora per i grandicelli)
  • Utilizzano la coordinazione oculo-manuale
  • Sviluppano i movimenti della mano
  • Organizzano gli spazi e la sequenza dell’attività
  • Si sperimentano nell’esecuzione ripetuta di un gesto
  • Iniziano l’interiorizzazione dei concetti topologici dentro-fuori

La possibilità di sbagliare e, quindi, disperdere parte del materiale fuori dai contenitori, vissuta come parte del gioco e quindi senza giudizio negativo, permette al bambino di affinare meglio i movimenti la volta successiva. Così facendo, il bambino impara dai propri “errori gentili”, come li definì Maria Montessori, a cui fu tanto cara proprio l’attività del travaso.

Un crescendo di difficoltà (e di insegnamenti)

La complessità e la stimolazione può man mano variare: si possono utilizzare prima oggetti più grossi da spostare con le manine (come pigne, rocchette, pasta), aggiungendo poi diversi materiali con consistenze differenti e che offrono sensazioni tattili, visive e uditive varie (come sabbia, sassolini, acqua).

Si possono sperimentare anche contenitori diversi, di grandezze e materiali differenti (come plastica, metallo, legno), utilizzando mestoli e cucchiai per spostarne il contenuto. Ricordiamoci che il gioco dai travasi parte da semplici azioni di svuoto-riempio e continua per molto tempo, con sempre più variabili fino a poterlo ritrovare in attività ludiche complesse: avete in mente i bimbi di 3 anni che giocando alla cucina riempiono e svuotano in continuazione piatti e pentolini?

Occorrente

L’ideale sarebbe raccogliere il materiale necessario in un apposito luogo, dove il bambino sa di trovare:

  • Contenitori di ogni tipo (vasetti, barattoli, pentolini, scatole, cestini)
  • Materiale diverso da spostare (sabbia, fagioli, pigne, sassolini, biglie)
  • Strumenti per spostare quel materiale (mestoli, cucchiai, imbuti, pinze)

Tuttavia, la specialità di questo gioco sta anche nella versatilità: si può infatti proporre ovunque e con qualsiasi materiale, al mare con la sabbia, le conchiglie o l’acqua, in montagna con sassi, pigne e cortecce, al parco con legnetti e foglie, a casa con tutto ciò che crea interesse nel bambino. Le possibilità sono infinite, seguite l’interesse del vostro bimbo e osservate quando si possono proporre nuovi materiali!

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