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19 Gennaio 2024
9:00

Separarsi senza traumi per i figli: i consigli dell’esperta

Si crede, erroneamente, che “rimanere insieme per i figli” sia la scelta migliore anche quando il rapporto di coppia risulti ormai esaurito, nella speranza di evitare ai bambini di affrontare il difficile percorso della separazione dei propri genitori. Ma è davvero la scelta giusta?

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Separarsi senza traumi per i figli: i consigli dell’esperta
Giurista, Mediatrice Familiare e Criminologa Clinica
Separazione dei genitori: i consigli dell'esperta per una rottura senza traumi

Separarsi senza traumi per i figli non è mai semplice. Numerose coppie, nonostante si trovino a vivere una relazione sentimentale ormai giunta al termine – se non addirittura esplicitamente conflittuale – restano assieme proprio nel vano tentativo di non traumatizzare i figli con una separazione troppo dolorosa.

Così facendo però si rimane insieme nonostante non lo si desideri più, da separati in casa o in un vero e proprio rapporto ufficiale, solo per evitare un dolore ai bambini considerati “troppo piccoli per affrontare il trauma della separazione”, il che però potrebbe addirittura risultare peggiore di una separazione netta, coinvolgendo i figli in un clima ostile, vendicativo, rancoroso che non potrà che essere dannoso per il loro benessere psicofisico.

Esistono dunque modalità con cui attuare uno scioglimento corretto e leale, che tenga conto in via primaria delle esigenze dei minori coinvolti e si dimostri il meno traumatico possibile per tutti i membri della famiglia. Quello che della crisi della coppia disturba realmente i minori non è tanto che i propri genitori decidano di separarsi, quanto che lo facciano male e trascinandoli in azioni ritorsive e lesive.

Fondamentale tenere sempre in considerazione che i diritti dei bambini sono da considerarsi come preminenti rispetto a quelli degli adulti. Non importa da cosa nasca la separazione, non importa che esistano motivi più o meno validi per ritenere il comportamento del partner scorretto su un piano della relazione di coppia, nel momento in cui si decide di separare la propria strada come partner nella vita non bisogna mai dimenticare che non potrà essere abbandonata quella comune come genitori.

Quello di genitore è un ruolo che dovrà essere mantenuto nel tempo, con collaborazione e lealtà reciproche, al fine di garantire il benessere psicofisico dei figli in comune ed evitare che le recriminazioni degli adulti diventino un problema dei bambini.

Vediamo alcuni passaggi fondamentali per attuare una separazione a basso tasso di conflittualità e rispettosa delle esigenze dei minori.

Prendere decisioni chiare

Uno degli errori più comuni, nelle coppie in crisi e in fase di separazione, è agire senza aver ancora chiaro come si voglia procedere sul piano relazionale e familiare. Quando si decide di separarsi è necessario, tra adulti, accordarsi in maniera sincera e definitiva su quali saranno le decisioni da prendere sul piano per lo meno affettivo. Impossibile non coinvolgere negativamente i figli quando si inizia una separazione con le idee confuse: si va via di casa, poi si torna sui propri passi, poi si sta un po’ da un’altra parte ma poi si dorme a casa assieme il fine settimana o ci si fa trovare in effusioni et similia.

dialogo separazione

Quando si decide di mettere al corrente i figli della fine del rapporto di coppia si devono prendere, da lì in poi, decisioni coerenti con questa informazione. Che non significa smettere di parlarsi o interrompere rapporti civili con l’ex partner, ma sicuramente mantenere di fronte ai bambini un comportamento allineato a questa comunicazione.

Allo stesso modo qualora, tra adulti, si decida di tornare sui propri passi e tentare la strada della riconciliazione, i bambini andranno coinvolti e informati solo quando questa decisione appaia sicura e condivisa.

Trasmettere sicurezza e risolutezza

Uno degli aspetti più problematici da gestire, per i minori, è vivere in una situazione di insicurezza. Quando un bambino percepisce instabilità e incertezza, soffre maggiormente qualsiasi decisione venga a lui imposta. I figli hanno bisogno di essere “guidati” con fermezza all’interno del difficile e complesso percorso dello scioglimento della loro famiglia.

L'incertezza ferisce i bambini tanto quanto urla e litigate

Dovranno affrontare questioni come l’assenza quotidiana di uno dei due genitori, i giorni alternati di affidamento, le vacanze separate con mamma e papà. Sarà una condizione nuova e difficile da comprendere e alla quale adattarsi, non possono farsi carico anche delle instabilità pratiche ed emotive degli adulti.

Benché sia comprensibile come anche per lo stesso genitore possa risultare difficile e doloroso affrontare la separazione, sarà necessario forzarsi nel mostrare risolutezza nelle decisioni che andranno prese e che coinvolgeranno i bambini. Questi dovranno sentire di potersi fidare e affidare in questa nuova vita, perché possano adattarvisi con maggiore flessibilità e senza paura.

Promuovere la cogenitorialità

Uno degli aspetti più importanti per porre in essere una separazione “serena” è promuovere, il più possibile, una reale forma di cogenitorialità.

Questo non significa “tenere i figli” sempre il 50% del tempo, soprattutto se questo comporta comprimere le loro necessità per accontentare le aspettative degli adulti, ma essere realmente coinvolti entrambi al 50% nella loro crescita, per garantire il rispetto dei loro diritti e delle loro esigenze.

Co-genitorialità significa collaborare in maniera paritaria alla loro assistenza materiale e morale: partecipare entrambi al mantenimento economico, alle decisioni riguardanti la loro salute, alle scelte inerenti le attività scolastiche e ludiche, alla gestione logistica dei loro impegni e delle loro giornate.

Promuovere attivamente una separazione co-genitoriale significa, soprattutto, non osteggiare senza motivo il rapporto dell’ex partner con i figli, promuovere positivamente la costruzione di spazio e tempo di frequentazione, dare e richiedere flessibilità e maturità laddove sia propedeutica a una maggiore serenità dei minori.

Evitare la conflittualità

L’elemento più disturbante di una separazione, per i bambini, è senza dubbio la conflittualità tra i genitori. Liti, recriminazioni, silenzi punitivi, ritorsioni, rabbia, violenza fisica e verbale sono tutte condizioni molto traumatiche per figli.

Non esistono separazioni facili, ma separazioni ad alto tasso di conflittualità creano una ferita difficile da sanare. Per questo motivo sarebbe sempre meglio procedere con separazioni consensuali, quando possibile, ed evitare di coinvolgere i bambini facendoli assistere attivamente a una guerra emotiva, economica e fisica protratta oltremisura dai propri genitori.

litigi genitori separazione
Evitare di coinvolgere i minori nei litigi dei genitori è il modo migliore per tutelarne la serenità

Informare consapevolmente

Un aspetto molto spesso sottovalutato, nella separazione, è la comunicazione con i bambini in merito a quello che sta avvenendo. Si pensa che tutto debba essere “risolto” dagli adulti senza dare troppe spiegazioni ai bambini, soprattutto se considerati troppo piccoli per capire.

Questi, però, carpiscono molte informazioni loro malgrado. Percepiscono la tensione, le discussioni e soffrono ancora di più quando vedono accadere determinati eventi (come il lasciare la casa di famiglia) senza ricevere spiegazioni adeguate.

Il consiglio, quindi, è quello di parlare con sincerità e pacatezza ai bambini di ciò che sta accadendo fra i loro genitori, gettando già le basi per anticipare come si intenderà procedere e rendendoli partecipi delle decisioni da prendere assieme.

Sarebbe meglio che queste informazioni venissero date da entrambi i genitori assieme, con toni sereni e con un eloquio adatto all’età del singolo bambino. Bisogna garantire chiarezza, per non lasciar spazio a fraintendimenti, soprattutto per quanto riguarda le nuove esigenze abitative della coppia e le eventuali ripercussioni che questo potrà o meno avere su di loro.

Ascoltare sentimenti, paure e considerazioni

Una volta informati i bambini, con chiarezza e consapevolezza, dello scioglimento della coppia sarà necessario lasciar loro lo spazio e il tempo per esprimere i propri sentimenti in merito. Il ruolo del genitore, in fase di separazione, è anche quello di ascoltare qualsiasi sentimento, paura o considerazione dei figli. Questi dovranno sapere di potersi rivolgere a entrambi per qualsiasi necessità e dovranno poter contare sul fatto che qualsiasi dubbio potrà essere accolto, analizzato e sciolto assieme a lui secondo i suoi tempi e rispettando la sua età.

Da evitare comportamenti come sminuire i suoi sentimenti o dare unicamente risposte evasive, sbrigative o tranchant che non lascino spazio al confronto costruttivo.

Preservarli dalle decisioni da adulti rispettando la loro età

Se da una parte i bambini hanno diritto ad essere informati e coinvolti in quello che sta succedendo tra i loro genitori, perché possano affrontare la separazione in maniera consapevole e serena, è altrettanto importante non invischiarli in tutte quelle questioni prettamente da adulti e che li esporrebbero a una sofferenza gratuita.

separazione genitori

È necessario discernere correttamente, quindi, le decisioni “da adulti” che vanno discusse nella coppia e che non dovranno in alcun modo ricadere nella sfera di responsabilità dei minori.

Adultizzare i bambini nelle fasi di separazione, coinvolgendoli scorrettamente ad esempio in questioni economiche o patrimoniali, è uno dei comportamenti più comuni e problematici.

Gli adulti, è il caso di dirlo, devono fare gli adulti e assumersi le loro responsabilità su tematiche importanti, non possono in alcun modo appaltare sui bambini le scelte o le elucubrazioni che non riescono a risolvere autonomamente.

Evitare pressioni, patti di lealtà e scelte impossibili

Ben collegato al punto precedente è la necessità di evitare ai figli pressioni scomode nella separazione genitoriale. Molto comune, spesso al fine di ferire l’ex partner, la richiesta nei confronti del bambino di “scegliere” se vuole stare con mamma e papà, se preferisce la casa di mamma o quella di papà, se è più contento di passare il natale con i nonni di mamma o di papà e via discorrendo.

Le pressioni, poi, non sempre sono esplicite ma possono comunque creare sofferenza e disagio nel bambino e portare, addirittura, a vere e proprie forme di alienazione parentale:

  • parlare male continuamente dell’altro
  • mostrarsi chiaramente contrariati dalle scelte o dalle condizioni di separazione
  • esplicitare con il bambino tristezza o ansia o dispiacere per il tempo che passa con l’altro
  • osteggiare in maniera più o meno velata il rapporto con il genitore.

Questi sono tutti comportamenti ad alto rischio che spingono il bambino a un patto di lealtà con il genitore che percepisce come più debole, svantaggiato dalla separazione. Lo porta a dover eseguire delle vere e proprie scelte impossibili, bilanciando le proprie attenzioni o il rapporto con il genitore nel tentativo di non deludere o ferire l’altro.

Non utilizzare i figli come merce di scambio o armi di vendetta

Se alcuni comportamenti potenzialmente lesivi sono spesso attuati in maniera inconsapevole, ne esistono molti altri che invece sono posti in essere con il chiaro intento di ferire l’ex partner, utilizzando i figli come merce di scambio o arma di vendetta.

Se si desidera una separazione rispettosa dei sentimenti dei bambini sarà necessario evitare in qualsiasi modo che questi vengano trascinanti sul terreno di conflitto dei loro genitori.

“Non ti faccio più vedere tuo figlio” “faccio ricorso in tribunale e ti tolgo l’affidamento” sono concetti tristemente noti e comuni a molte famiglie.

separazione conflittuale con figli

Voler ferire l’ex partner, per il comportamento tenuto durante la relazione o la separazione, è un sentimento comprensibile ma non è assolutamente possibile avallarlo a scapito dei diritti dei figli.

Anche qui non esistono unicamente azioni aggressive, come appunto la richiesta di affidamento esclusivo con solo scopo ritorsivo, ma anche molti comportamenti meno eclatanti ma altrettanto disturbanti e che hanno come risultato minare la co-genitorialità:

  • cambiare piani all’ultimo minuto venendo meno ad accordi presi da tempo facendo leva sui propri diritti
  • far saltare programmi o vacanze del bambino con l’altro genitore utilizzando scuse più o meno plausibili
  • decidere di rimodulare accordi di affidamento quando l’altro partner si trova (ad esempio) in una nuova relazione sentimentale.

Queste sono tutte azioni che perseguono un’unica finalità: utilizzare il rapporto genitoriale come uno strumento per ferire il proprio ex partner. Ma alla fine, in questa linea di tiro accecata dalla rabbia, le uniche vittime restano i bambini, schiacciati dalla vendetta e privati di un rapporto sereno e costruttivo con entrambi i propri genitori.

Rispettare i loro tempi nelle decisioni successive alla separazione

Se da una parte entrambi gli ex partner hanno sicuramente diritto, come individui, ad andare avanti con la propria vita, dall’altra nell’ottica di una separazione serena sarà necessario coinvolgere i bambini con gradualità e buon senso in qualsiasi fase sentimentale successiva delle loro vite.

I cambiamenti da metabolizzare, con lo scioglimento della famiglia, sono numerosi e si dovrebbe evitare di gettare i figli in nuove e inaspettate relazioni sentimentali mentre sono ancora alle prese con l’adattamento alla vita di figli di separati.

Si possono avere nuovi partner senza necessariamente inserirli forzatamente e prematuramente nella vita dei figli. Questi potrebbero trovare sgradevole, ad esempio, dover accogliere una nuova figura maschile o femminile negli spazi che fino a poco tempo prima erano dedicati alla famiglia originaria. Allo stesso tempo potrebbero faticare a frequentare nuove abitazioni se associate, fin da subito, alla presenza di un nuovo partner in via continuativa.

Il consiglio è gestire qualsiasi relazione seguendo i tempi e i sentimenti dei bambini. Senza forzare la mano né, soprattutto, imporre nuove dinamiche in maniera prematura e poco sensibile.

Alla luce di queste considerazioni è possibile affermare che esistono, senza dubbio, modalità costruttive con le quali procedere a una separazione. Soprattutto se questa avviene in via consensuale e nel pieno rispetto della co-genitorialità. Perché non sempre per i figli la scelta giusta, in via assoluta, è che i genitori restino assieme ad ogni costo per loro. A volte basta semplicemente che, per loro, decidano di separarsi con rispetto e reciprocità.

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