Il periodo della gravidanza impone alle future mamme qualche attenzione in più in fatto di scelte alimentari e non è raro che tra le contrastanti informazioni reperibili su Internet e la preoccupazione (talvolta eccessiva) di mettere a rischio la salute del feto si faccia una certa fatica a capire con esattezza cosa si possa mangiare e cosa invece vada evitato durante la dolce attesa.
È il caso ad esempio dei salumi, prodotti a base di carne buonissimi e molto presenti sulle tavole italiane ma che proprio per la loro composizione sono maggiormente esposti a contaminazioni da parte di batteri e parassiti.
Ciò significa che una donna con il pancione dovrebbe sempre negarsi il piacere di un panino con il prosciutto? Non esattamente…
Quali salumi si possono mangiare in gravidanza?
Se contaminati e non adeguatamente conservati, gli alimenti di origine animale possono diventare veicoli per agenti patogeni come il Toxoplasma gondii – il parassita responsabile della tanto temuta Toxoplasmosi – il Listeria monocytogenes o la Salmonella.
Simili nemici per la salute del bimbo nel grembo materno possono però essere resi inoffensivi dal processo di cottura.
Per questo tutti i salumi che durante la produzione subiscono trattamenti con temperature superiori ai 60-70°C possono essere tranquillamente mangiati anche durante la gravidanza, ovviamente a patto di non esagerare nel consumo per questioni legate all'equilibrio di una dieta sana e bilanciata.
I salumi che soddisfano questo importane requisito sono, ad esempio:
- Prosciutto cotto
- Mortadella
- Fese di tacchino
- Porchetta
- Würstel (che per quanto non rappresentino proprio l'ideale di cibo sano, vengono sempre cotti)
Anche nei casi dei salumi "concessi" è però sempre bene prediligere i prodotti confezionati (garanzia, almeno in teoria, di maggiori controlli) e consumarli entro la data di scadenza.
Inoltre è bene avere una doppia attenzione, quando si acquistano, e chiedere ai commercianti di usare una affettatrice dedicata o comunque adeguatamente igienizzata. Un utilizzo precedente del macchinario per un taglio di affettato crudo, infatti, potrebbe portare a contaminazione del prodotto che andremo a consumare.
Quali salumi evitare in gravidanza?
I salumi che sarebbero da mettere da parte, almeno fino al momento del parto, sono invece quelli crudi.
Questa tipologia di alimenti infatti, benché stagionati e conservati a dovere, mantengono comunque condizioni potenzialmente adatte alla proliferazione di agenti nocivi pertanto, per prudenza, rimane sempre meglio evitarli.
Stiamo parlando di:
- Prosciutto crudo
- Lardo
- Speck
- Pancetta
- Bresaola
- Salame
- Salsiccia cruda
Quali sono i rischi di mangiare alcuni salumi in gravidanza?
La regola aurea da tenere sempre presente in simili contesti è che in fasi delicate come quello della gravidanza la moderazione rimane l'approccio migliore per ridurre al minimo i rischi per la salute e, al contempo, evitare eccessive privazioni.
Tuttavia, nel caso dei salumi, anche una sola fetta contaminata potrebbe invalidare settimane di scrupoli e attenzioni. Il rischio infatti è di entrare in contatto con:
- Toxoplasma gondii, il parassita della toxoplasmosi
- Escherichia coli
- Salmonella
- Campylobacter, che può innescare gravi infezioni all'utero (con conseguente pericolo di aborto)
Simili patogeni non solo comportano malessere e sintomi febbrili nella gestante, ma rischiano seriamente di provocare aborti o malformazioni nel feto.
La posta in gioco, insomma, appare decisamente troppo alta, dunque per qualche mese meglio non cedere a peccati di gola e limitarsi esclusivamente al consumo di alimenti super-sicuri.