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3 Dicembre 2023
15:00

Si possono portare i bambini a cortei e manifestazioni?

Tutti hanno il diritto di manifestare il loro pensiero, inclusi i bambini e gli adolescenti. A sottolinearlo è la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che riconosce «i diritti del fanciullo alla libertà di riunirsi pacificamente». In caso di proteste e disordini violenti, tuttavia, si raccomanda di tenere i più piccoli alla larga dalla piazza per il rischio di scontri e incendi, pericolosi per la loro incolumità.

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Si possono portare i bambini a cortei e manifestazioni?
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Chiunque ha il diritto di manifestare, inclusi i bambini, che sono parte integrante della società, nonché gli uomini e le donne del domani. Non si tratta, tuttavia, di una risposta scontata. Negli anni c’è chi ha proposto di escluderli e rendere i cortei in piazza inaccessibili ai bambini. Nel 2004 Forza Italia presentò alla Camera una proposta di legge per vietare «la partecipazione non occasionale di minori degli anni 11» alle manifestazioni politiche con l’obiettivo dichiarato di impedire «l’uso strumentale dei bambini». La proposta cadde nel vuoto, e negli anni i piccoli, accompagnati dai genitori, si sono uniti alle voci di dissenso nelle città d’Italia. Prima di scendere in piazza con un bambino, tuttavia, va considerata la natura della manifestazione (pacifica o violenta) e vanno valutati gli eventuali rischi legati al sovraffollamento e alla probabilità di scontri con le Forze dell’Ordine e di atti pericolosi per la loro incolumità, come gli incendi o le risse.

I bambini possono partecipare ai cortei?

I bambini, accompagnati dagli adulti, possono prendere parte a marce pacifiche e cortei. Quello di partecipare a manifestazioni pacifiche è un diritto dei più piccoli riconosciuto dalla Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ratificata dall'Italia più di trent'anni fa. All’articolo 15, si legge:

Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà di riunirsi pacificamente. L'esercizio di tali diritti può essere oggetto unicamente delle limitazioni stabilite dalla legge, necessarie in una società democratica nell'interesse della sicurezza nazionale, della sicurezza o dell'ordine pubblico, oppure per tutelare la sanità o la moralità pubbliche, o i diritti e le libertà altrui.

L’articolo 21 del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) estende il diritto di riunione pacifica a «tutti», e il Comitato per i Diritti Umani ha chiarito che «i bambini beneficiano di tutti i diritti civili enunciati nel Patto», compreso il diritto di riunione pacifica.

Riunirsi pacificamente è un diritto dei cittadini italiani, come sancisce la nostra Costituzione all’articolo 17, senza limitazioni d’età. I bambini, quindi, accompagnati dagli adulti possono partecipare a cortei e manifestazioni.

Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre 2023, a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin, centinaia di bambini e adolescenti sono scesi in piazza con i genitori per condannare i maltrattamenti sulle donne nel segno della parità di genere.

@mdp_manifesti_dal_popolo

Siamo nate il 21 a primavera ma non sapevamo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta 🌹#aldamerini #25novembre #niunamenos

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Esistono cortei, tra l’altro, in cui i protagonisti sono proprio i più piccoli, come le manifestazioni delle famiglie arcobaleno a tutela dei figli delle coppie omogenitoriali o le marce per la Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre, organizzate in diverse città d’Italia.

Diverso è il caso di manifestazioni e disordini violenti, che sono assolutamente inadatti e pericolosi per i bambini. Per preservarne l’incolumità, si raccomanda di tenere i più piccoli alla larga da cortei con un alto rischio di scontri, risse, atti vandalici, aggressioni.

Polemiche sui bambini ai cortei

Sia in Italia che all’esterno la presenza dei più piccoli ai cortei è stata criticata e accusata di strumentalizzazione. Nel 2004 il partito di centrodestra Forza Italia chiese il divieto per i minori di 11 anni di partecipare alle manifestazioni, proponendo delle multe per i genitori trasgressori, con lo slogan «no ai bambini in corteo». La proposta, condivisa dal Movimento Italiano Genitori, era scaturita in seguito alle polemiche nate dopo la manifestazione contro la riforma Moratti sulla scuola, che aveva visto in piazza schiere di minori insieme a genitori e insegnanti. «Un minore di 11 anni non può avere la consapevolezza e la capacità di giudizio necessarie per prendere parte ad una manifestazione – si legge nella proposta di legge – . Strumentalizzare un bambino, per qualsiasi motivazione, significa mettere in pericolo il suo sereno sviluppo». La proposta cadde nel vuoto, e Rosy Bindi all’epoca commentò: «I bambini sono persone come tutte le altre, libere di partecipare alla vita associativa e anche alle manifestazioni».

C’è chi, invece, rimarca il diritto di aderire a manifestazioni pacifiche durante l’infanzia e l’adolescenza. Child Right Connect, la più grande rete globale che lavora per la realizzazione dei diritti dei bambini attraverso le Nazioni Unite, è intervenuta sulla questione della partecipazione dei piccoli alle manifestazioni pacifiche, lamentando uno scarso interesse e una scarsa tutela da parte delle istituzioni alla partecipazione dei minori ai cortei pacifici:

C’è un numero crescente di bambini che prendono parte a proteste pacifiche in tutto il mondo, in particolare agli scioperi contro il cambiamento climatico, ma anche a manifestazioni che chiedono giustizia sociale, una migliore istruzione, democrazia e stato di diritto. Tuttavia, i bisogni speciali dei bambini impegnati in manifestazioni pacifiche sono raramente presi in considerazione dalle autorità nella pianificazione, nel processo decisionale e nella formazione. A questo proposito, le tecniche di controllo della folla impiegate come il ketlling (la tecnica di contenimento della folla di protestanti utilizzata dalla Polizia, ndr) possono influenzare negativamente in modo sproporzionato i bambini. Anche i bambini, come individui e come gruppo, devono affrontare diversi ostacoli nell’esercizio del loro diritto di riunione pacifica, pertanto la loro partecipazione deve essere sostenuta e incoraggiata in modo proattivo. […] A differenza degli adulti, i bambini non possono votare e non sono rappresentati nelle tradizionali strutture statali. Pertanto, i bambini hanno maggiormente bisogno di opportunità per promuovere i propri diritti e interessi. Questa esigenza è accentuata per i bambini più vulnerabili, come le ragazze, i bambini LGBTIQ+, i bambini di razze ed etnie minoritarie, i bambini con disabilità, i bambini che vivono in povertà e i bambini in contesti fragili. Le assemblee pacifiche sono un modo importante per far sentire la voce dei bambini, consentendo loro di partecipare alla vita sociale e politica, in particolare su questioni che li riguardano.

Consigli per partecipare a cortei con i figli

Prima di partecipare a una manifestazione con i figli, è opportuno attuare una serie di strategie preventive per evitare disagi o problemi dovuti al sovraffollamento, alle temperature esterne, al clima del corteo. Vediamo quali:

  • Tenere il piccolo per mano o nelle immediate vicinanze, senza mai perderlo di vista
  • Dotare il bambino di cappellino per proteggerlo dal sole
  • Munirsi di bevande e snack, specie se si rimarrà a lungo in piedi
  • Scrivere il numero di telefono dei genitori sulla mano del bambino con un pennarello oppure mettergli al polso un bracciale identificativo
  • Spiegare al piccolo a quali figure rivolgersi nel caso in cui si perda (uomini e donne in divisa, organizzatori) e indicargli un punto di riferimento come eventuale ritrovo (ad esempio una statua, una fontana, un bar)
  • Aiutare il bambino a memorizzare il recapito telefonico dei genitori e l’indirizzo di casa
  • Portare acqua in abbondanza per assicurarsi che il piccolo non si disidrati, specie in caso di temperature elevate
  • Evitare di portare passeggino o carrozzina, che risultano ingombranti
  • Evitare di portare giocattoli che il bambino può facilmente perdere nella folla
  • Realizzare insieme e portare un cartellone o un disegno perché il bambino, una volta arrivati alla manifestazione, vedendo gli altri esibirne uno, potrebbe volerne uno (ad esempio, la bandierina della pace in caso della manifestazione per la Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza)
  • In caso di temperature basse, coprire il piccolo adeguatamente
  • Informarsi nei giorni precedenti attraverso telegiornali, quotidiani e canali d’informazione ufficiali sul clima previsto per la manifestazione alla quale si intende partecipare ed evitare proteste con un alto rischio di scontri
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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