Si può bere caffè in allattamento, ma deve essere in quantità limitate, soprattutto se si consumano anche altre fonti di caffeina, come il tè, le bibite gassate a base di cola o il cioccolato. Questo dovrebbe essere la raccomandazione principe se abbiamo deciso di allattare al seno.
Sebbene siano state trovate tracce di caffeina nel latte materno, la quantità trasmessa al bambino è generalmente troppo piccola per avere effetti negativi. Detto questo, ogni bambino è diverso. Se notiamo che il piccolo è agitato o dorme poco, potremmo rivalutare la nostra dieta o alcune abitudini, proprio come quella di concedersi ogni tanto un espresso. I prematuri e i neonati, ad esempio, possono essere un po' più sensibili dei bambini più grandi.
Quanta caffeina si può assumere in allattamento?
Le linee guida variano leggermente a seconda della fonte, ma generalmente fino a 200-300 mg di caffeina al giorno vanno bene durante l'allattamento. L’Oms e il Ministero della salute consigliano di non superare i due espressi al giorno. Come mai? Un caffè contiene mediamente 60 mg di caffeina; con 2 arriviamo a 120 mg. Potresti berne anche un terzo senza superare il limite? È vero, purtroppo però la caffeina è davvero contenuta in tante cose, che potresti non conteggiare.
Per esempio, una bustina di tè nero apporta tra i 55 e i 95 mg di caffeina, quella di tè verde è leggermente più bassa (45-95 mg), una lattina da 33 ml di cola può contenere dai 34 ai 46 mg di caffeina, una tavoletta da 250 grammi di cioccolato al latte arriva a massimo 3 mg. E’ sempre meglio stare bassi, perché il conteggio finale potrebbe risultare molto più alto senza esserne consapevoli.
Quali sono i rischi del caffè in allattamento?
Bere una quantità leggera o moderata di caffeina non comporta alcun rischio, ma come detto prima ogni bambino è diverso e alcuni sono più sensibili. Bere più di due o tre espressi al giorno, può rendere il piccolo irritabile e nervoso, provocando o esasperando i problemi del sonno.
Un altro motivo importante per non esagerare è che la caffeina influisce sulla composizione del latte materno. Il latte delle donne che bevono regolarmente tre o più tazze di caffè al giorno durante la gravidanza e l'allattamento contiene un terzo di ferro in meno rispetto alle donne che non ne bevono. Ciò può comportare una riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito nelle madri e nei loro bambini.
Il piccolo, inoltre, che assume caffeina attraverso il latte materno, deve elaborala e quando ha pochi mesi potrebbe non esserne in grado. Ciò può portare all'accumulo di caffeina nel sistema del bimbo, se non siamo state attente a distanziare l’assunzione. Per fare un esempio: l'emivita della caffeina per un neonato è di circa 3-4 giorni, rispetto alle 2,5 ore per un bambino di sei mesi. Per noi, è circa un'ora e mezza.
Bisogna tirare il latte?
No, le mamme che desiderano bere un caffè non sono obbligate a tirarsi e a buttare il latte. Ovviamente, come abbiamo detto le quantità devono essere davvero moderate. La cosa migliore sarebbe sostituire il classico espresso con un decaffeinato. E poi ricordiamoci che non allatteremo per sempre e rinunciare a questo piacere per i primi sei mesi di vita del bambino non è un grande sacrificio.