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2 Dicembre 2023
10:00

Si può intingere il ciuccio nel miele?

Un tempo era usanza intingere il ciuccio nel miele per calmare il pianto dei neonati, ma l'organismo dei bebè non è ancora pronto per questo alimento: gli zuccheri eccessivi potrebbero causare carie precoci, mentre le sostanze presenti nel prodotto delle api potrebbe portare a pericolose intossicazioni.

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Si può intingere il ciuccio nel miele?
Si può dare miele ai neonati'

Intingere il ciuccio o la tettarella del biberon nel miele era un trucco molto in voga tra le nostre nonne per placare il pianto dei neonati o invogliarli a bere il latte. Questa soluzione però non solo non facilita la suzione, ma rischia di esporre i bebè a fastidiose carie o il ben più pericoloso botulismo infantile.

Sebbene alcuni consigli tramandati di generazione in generazione possano sembrare innocui, è infatti importante essere consapevoli che non tutte le credenze popolari sono efficaci e, in alcuni casi, potrebbero persino rivelarsi dannose.

Uno di questi miti da sfatare riguarda appunto l'utilizzo del miele – un prodotto al quale vengono generalmente associati numerosi benefici per la salute – nell'alimentazione dei neonati.

Perché non intingere il ciuccio nel miele

Di fronte al pianto disperato di un neonato è comprensibile che un genitore cerchi un modo per calmare rapidamente il piccolo. I intingere il ciuccio nel miele è però una pratica che va assolutamente evitata per il rischio di botulismo nel primo anno di vita.

Anche nei più grandicelli va evitata, perché il miele può provocare danni ai denti in eruzione. Anche se i denti da latte sono temporanei, è infatti fondamentale prendersene cura e qualora il miele dovesse rimanere appiccicato alle gengive si potrebbe creare un ambiente ideale per la crescita di batteri, aumentando così il rischio che i dentini spuntino già cariati.

Il pericolo più grave  è legato al botulismo infantile, legata al batterio Clostridium botulinum e che può avere gravi conseguenze sulla salute del bambino.

Si piò dare il miele ai neonati?

Il miele è uno dei veicoli più comuni per questo batterio, poiché le api che lo producono potrebbero trasportare insieme al nettare anche delle spore del batterio. Come ricorda il Ministero della Salute, il consumo di miele contenente spore di clostridi produttori di tossine botuliniche non comporta un rischio per la salute in bambini con età superiore ad un anno e per gli adulti. Diverso se si tratta di un neonato o di un lattante, in cui voi è il rischio di botulismo infantile. Le spore, in conseguenza dell’immaturità della flora intestinale dell’ospite , possono germinare, moltiplicarsi e produrre la tossina. Questa tossina viene quindi assorbita dalla mucosa e, attraverso il sangue, raggiunge le terminazioni nervose periferiche, dove impedisce la trasmissione nervosa, causando una paralisi. Le conseguenze cioè  possono essere gravi, arrivando a paralisi muscolari e potenziali complicazioni respiratorie.

È quindi fondamentale che i genitori evitino di somministrare miele ai bambini al di sotto di un anno di età, sia direttamente che indirettamente, attraverso il ciuccio.

Quando dare il miele ai bambini

Il miele è un alimento ricco di sostanze nutrienti e proprietà antibatteriche, tuttavia non è consigliato per i bambini molto piccoli.

Secondo le linee guida mediche, il miele può essere introdotto nella dieta del bambino solamente dopo il suo primo compleanno. A questa età, il sistema digestivo e il sistema immunitario sono sufficientemente sviluppati per prevenire il rischio di botulismo infantile.

Ma se il bimbo ha già iniziato l'autosvezzamento? Il discorso non cambia: prima dell'anno di vita, il vasetto del miele deve restare nella dispensa. Naturalmente anche una volta trascorsi i primi 12 mesi di vita è sempre opportuno valutare l'introduzione dell'alimento con il proprio pediatra in modo da stare tranquilli e non forzare i tempi.

Dopotutto non serve certo il miele per calmare il pianto del bambino: ciucci sterilizzati, giocattoli morbidi o semplicemente il contatto fisico possono sono modi efficaci per soddisfare il bisogno di suzione del neonato senza esporlo a rischi inutili.

Fonti mediche
ISS
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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