Il singhiozzo del feto è una situazione che potrebbe preoccupare la futura mamma, ma per cui non bisogna allarmarsi. Si tratta, infatti, di un fenomeno fisiologico, che si presenta non solo nei neonati e nei lattanti, ma anche nei bambini ancora nel pancione. Già nel grembo materno infatti, a partire da circa il terzo mese di vita del feto, il singhiozzo compare con una certa frequenza, diventando più evidente nell'ultimo trimestre di gravidanza.
Si presenta mediante colpetti o scatti sussultori e ritmici che possono durare qualche minuto, ed è la dimostrazione della preparazione del feto alla vita extrauterina. I sussulti dipendono dal movimento dei muscoli della gabbia toracica e sono "sintomi" del normale sviluppo dell'apparato respiratorio e nervoso. Il singhiozzo del feto infatti è collegato alla maturazione dei meccanismi fisiologici caratterizzati dalla coordinazione dei riflessi.
Perché il feto ha il singhiozzo
Il singhiozzo del feto è un riflesso direttamente collegato allo sviluppo degli organi respiratori del bambino. Si tratta di un evento fisiologico e normale, che non deve destare preoccupazioni.
Il riflesso è associato al naturale sviluppo del bambino, in particolare alla muscolatura respiratoria (diaframma), alla preparazione alla vita fuori dall'utero e alla respirazione autonoma. Chiamato anche singhiozzo perinatale, è un fenomeno normale: può iniziare prima o dopo e avere una frequenza più o meno intensa. Ogni gravidanza e ogni bambino sono una storia a sé.
Il singhiozzo è il segnale che l'apparato respiratorio e nervoso del feto si sta sviluppando in modo corretto. Ed è anche un segnale di adattamento alle fasi dello sviluppo e del neurosviluppo, per cominciare ad apprendere come rispondere a determinati stimoli. Nelle prime fasi della gravidanza, l'aumento del liquido amniotico stimola il singhiozzo del feto, così da regolarne la quantità (è lo stesso meccanismo del rigurgito di latte nei neonati e lattanti).
Come riconoscere il singhiozzo del feto
Il singhiozzo del feto può essere un riflesso impercettibile alla futura mamma o così evidente che anche chi è vicino al pancione della donna in dolce attesa se ne accorge. Il movimento viene percepito come uno spasmo sulla pancia o un movimento a scatto con frequenza variabile. Non possono essere confusi con i classici calcetti dei bebè o degli altri movimenti che fanno nel pancione spostandosi da una parte all'altra.
Il ginecologo tedesco Alfons Mermann è stato il primo medico a descrivere nel 1887 il singhiozzo del feto. Dopo quattro anni di osservazione, ha scoperto che il singhiozzo si avverte a partire dal secondo trimestre, descrivendolo come uno sfarfallio nella pancia a cui seguono scatti rapidi.
Quante volte al giorno?
Come abbiamo accennato in precedenza, non ci sono tempi fissi di comparsa del singhiozzo e nemmeno frequenze che valgono per tutti i casi. Il singhiozzo può manifestarsi o no, può essere percepito oppure no. Ci sono dei casi in cui, però, questo fenomeno può manifestarsi con maggiore frequenza e quest'ultima dipende dal comportamento e dallo stile di vita della mamma:
- pasti più abbondanti
- assunzione di cibi difficili da digerire, come carboidrati raffinati, cibi speziati, preparazioni elaborate, cibi piccanti
- ingestione di bevande gassate o troppo calde o troppo fredde
- assunzione di alcolici
- fumo di sigaretta
- movimenti non appropriati
Quando preoccuparsi
Come abbiamo già visto in precedenza, si tratta di un fenomeno assolutamente normale e fisiologico. Sia in caso di singhiozzo molto frequente, sia in caso di singhiozzo assente, non bisogna preoccuparsi. Ci sono casi in cui gli eventi sono sporadici e poco intensi e altri in cui, invece, il movimento è decisamente forte ed evidente. Quello che deve preoccupare, invece, è la variazione dei movimenti percepiti rispetto a quelli che li hanno preceduti.
Se il feto in pancia dovesse ridurre drasticamente o cessare i propri movimenti, soprattutto verso il termine della gravidanza, è buona cosa far riferimento alla propria ostetrica o al proprio ginecologo o recarsi al più vicino pronto soccorso ostetrico per eseguire un monitoraggio cardiotocografico e una valutazione ecografica.