L'esposizione alle particelle di smog e lo stress accumulato durante la gravidanza hanno ripercussioni sul DNA del nascituro. A spiegarlo una ricerca pubblicata il 4 agosto sulla rivista Molecular Psychiatry e condotta dal team di ricercatori del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell‘Università di Pavia e del Developmental Psychobiology Lab della Fondazione Mondino di Pavia.
Gli studiosi hanno coinvolto un gruppo di donne che hanno partorito durante la pandemia di COVID-19. Le gestanti affermavano di aver accusato durante la gravidanza stress materno prenatale, proprio dovuto alla stranezza e alle preoccupazioni legate alla situazione del tutto nuova che il Pianeta si trovava ad affrontare. Le donne, provenienti da grandi città, durante la gestazione sono state a contatto anche con le particelle di smog presente in tutte le città, il particolato di diametro inferiore a 2.5 micrometri.
Anche i bambini sono stati coinvolti nello studio, infatti sono stati analizzati i loro geni ed è risultata evidente, in molti di loro una modifica nel DNA. L'attività gene che trasporta la serotonina (SLC6A4), uno dei regolatori del buon umore e della sensazione di benessere infantile, è risultata compromessa. Questo gene sembrava dunque lavorare di meno nei figli di donne sottoposte a forte stress e fonti di smog in gravidanza.
Inquinamento e ansia sono risultati dannosi per i bambini, indipendentemente dal trimestre di gravidanza durante il quale la mamma è stata maggiormente esposta a questi due fattori.
La ricerca ha evidenziato però, che tutte le volte in cui l'esposizione a elevate quantità di smog cittadino è avvenuta durante il secondo trimestre di gravidanza, gli effetti sul DNA dei bimbi sono stati molto più forti. Questo ha suggerito dunque l'esistenza di una finestra temporale di maggior sensibilità a smog e stress per le donne in dolce attesa.
L'autore principale dello studio, Livio Provenzi ha così commentato la pubblicazione: «I nostri risultati sottolineano l'importanza di comprendere come i fattori ambientali, tra cui l'inquinamento, possano interagire con gli eventi stressanti materni nell'influenzare lo sviluppo dei neonati. Questa ricerca mette in evidenza un periodo critico della la gravidanza durante il quale gli effetti combinati dello stress e dell'esposizione all'inquinamento atmosferico non dovrebbero essere trascurati».