Baci e bambini sono un connubio di impareggiabile tenerezza. Esiste qualcosa di più dolce di un bacio stampato sulla guancia paffuta di un piccolo “gnomo”? Forse, solo una torta di cioccolato, cosparsa di zuccherini, farcita di crema al mascarpone e spruzzata con un kg di zucchero a velo. Ma quello non è un dolce, è un attentato alla salute. I baci ai piccoli, invece, non causano diabete. Al massimo, provocano dipendenza. Un’innocua dipendenza da coccole.
Il bacio è un gesto d’affetto che soddisfa un bisogno emotivo. Labbra premute sulla pelle dell’altro e… Smack! L’atto d’amore è compiuto, senza l’obbligo di una bacchetta magica. A volte, si tende a trattenersi e a evitare coccole, baci e abbracci perché si teme di viziare il figlio. Tuttavia, il bacio è prima di tutto una manifestazione d’amore, empatica e non egoistica, che trasmette a chi lo riceve una sensazione di benessere. Colui che beneficia del bacio si sente voluto, consolato, considerato, in poche parole amato.
Procrastinare i baci e le esternazioni d’affetto per paura di accorciare la distanza autoritaria tra l’adulto e il figlio è una tecnica che non riscuote risultati significativi. Se non quello di rimpiangere i tempi passati una volta che il piccolo, dapprima amorevole e “tenerone”, si sarà trasformato in uno scontroso e apatico teenager, superata la soglia dei 13 anni.
Il bacio è utilizzato anche per “anestetizzare” un dolore: il piccolo è caduto, procurandosi la «bua», il genitore accorre in suo soccorso, si accorge che non è nulla di preoccupante e lo “cura” con un bacetto impresso sulla pelle arrossata. Non si tratta di una baggianata o di una pratica totalmente infondata: attraverso il bacio si rilasciano dopamina ed endorfine, sostanze chimiche che abbassano la sensibilità al dolore. I suoi effetti positivi sulla salute non finiscono qui: il bacio è un potente anti-stress, grazie al contatto delle labbra che stimola l’ossitocina, e con il bacio ci si scambiano gli anticorpi, rafforzando il profilo immunitario.
A volte, l’atto affettuoso è un rituale amorevole che si ripete quotidianamente: prima di entrare in classe, prima di dormire, prima che il genitore esca per andare a lavoro. Una tenera routine che mantiene vivo il contatto fisico e un legame di pelle tra il piccolo e l’adulto.
Altre volte il bacio è puramente una coccola. Sul letto dei genitori, sul divano davanti a un film, tra le braccia rassicuranti di mamme o papà prima delle “nanne”.
I benefici dei baci e dell’affetto sui più piccoli è stato confermato dalla scienza. Le manifestazioni d’amore e di affetto da parte del genitore sono state collegate a una più elevata autostima del piccolo, a minori disturbi psicologici e a un aumento della produttività. Secondo una ricerca pubblicata nel 2018 sul Journal of Family Psychology, il calore dei genitori durante l’infanzia genera benessere anche nell’età adulta del figlio.
Esiste una convinzione comune, tuttavia, secondo cui a genitori affettuosi corrispondono irrimediabilmente figli viziati, dipendenti da mamme o papà e con disturbi di comportamento ed emotivi una volta adulti. Si tratta, in parte, di un falso mito. Se l’attaccamento del genitore al figlio non è smodato e patologico, l’affetto genitoriale ha dei benefici sulla salute dei piccoli. I bimbi con madri o padri affettuosi e devoti, infatti, tendono a essere più resilienti e meno ansiosi. Lo conferma anche un esperimento di ricerca a lungo termine, pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, che ha coinvolto quasi 500 individui osservati per la prima volta con le loro madri a 8 mesi di vita e una seconda volta a 34 anni. Dall’indagine è emerso che ad alti livelli di calore e affetto dimostrati al figlio dal genitore, per esempio attraverso un bacio, corrisponde uno stato minore di angoscia nella vita adulta.
Ricordiamo, comunque, che i baci non vanno mai richiesti con insistenza né pretesi. Se il piccolo è riluttante a ricevere una carezza o un bacio, accettiamo il suo rifiuto senza assolutamente forzarlo per rispettare il suo spazio personale. Anzi, assillarlo nella richiesta di coccole rischia di determinare l’effetto contrario rispetto a quello sperato: una chiusura in se stesso del pargolo, in senso di difesa.
«Non c'è niente al mondo come un bacio lungo e caldo che ti arriva al cuore» scrisse James Joyce. Un bacio è una coperta di lana in inverno, è il tepore del fuoco quando si è infreddoliti, è un balsamo nutriente che cura il cuore e l’anima. Non priviamocene.