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5 Marzo 2024
9:00

Svenimenti in gravidanza: cause e quando preoccuparsi

Vertigini, capogiri e svenimenti in gravidanza fanno parte dei sintomi fisiologici dovuti ai cambiamenti del corpo durante la gestazione. Ma vale sempre la pena far riferimento a ginecologi e ostetriche per capire se possono essere la spia di qualche problema più significativo.

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Svenimenti in gravidanza: cause e quando preoccuparsi
Ostetrico
svenimenti in gravidanza

La gravidanza è senza dubbio uno dei cambiamenti più significativi che un corpo umano possa affrontare. Tali trasformazioni non sono poche ed espongono il corpo femminile ad un alto livello di stress che può comportare capogiri e svenimenti.

Simili eventi possono spaventare, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una normale conseguenza dell'azione degli ormoni della gestazione sul corpo materno.

Perché si sviene in gravidanza?

Il principale responsabile di svenimenti e capogiri in gravidanza è il sistema cardiovascolare e i cambiamenti che lo coinvolgono. Che cosa succede all’apparato più significativo del nostro corpo?

  • Aumenta la gittata cardiaca (la quantità dal sangue spinta dal cuore verso le arterie) che può arrivare ad un +50% (di solito attorno alle 24 settimane);
  • Aumenta la frequenza cardiaca materna (fino ad una media di 90 battiti al minuto);
  • Diminuisce la resistenza vascolare sistemica in modo particolare grazie al progesterone che determina vasodilatazione;
  • Si diluisce il sangue e c’è una anemizzazione fisiologica: aumenta la quantità totale di sangue ma in proporzione aumenta maggiormente il plasma rispetto alla parte corpuscolata, cioè globuli rossi, globuli bianchi e piastrine;

Perché tutto questo si rende necessario? Per far fronte ad una nuova e importante richiesta: un aumento notevole del volume di circolazione utero-placentare (il sangue che trasporta il nutrimento al bambino in crescita) che porta ad una crescita del flusso verso il feto fino a quasi 1 litro al minuto. Ma non solo: anche la cute richiede più sangue per favorire la regolazione della temperatura e i reni, invece, per l’escrezione dei prodotti di scarto fetale.

Anemizzazione, riduzione della pressione sanguigna e aumento del volume dell’utero gravido possono quindi diventare, in gravidanza, causa di capogiri e svenimenti. In particolare, soprattutto nel terzo trimestre, anche la posizione materna può subentrare come concausa.

Quando infatti una donna incinta sta in posizione supina l’utero comprime la vena cava inferiore determinando una riduzione del ritorno venoso di sangue al cuore, aspetto che contribuisce ad una ulteriore riduzione della pressione sanguigna.

Anche i cambiamenti metabolici, infine, con un aumento fisiologico dell’insulino-resistenza durante la dolce attesa, possono contribuire alla comparsa di vertigini e svenimenti.

Quando iniziano gli svenimenti in gravidanza?

Gli svenimenti e i capogiri in gravidanza possono comparire già a partire dal primo trimestre. Ma è necessario fare un passo indietro e partire dalle definizioni: i termini vertigini, capogiri e svenimenti vengono infatti utilizzati impropriamente come sinonimi, ma non sempre sono equivalenti.

Vediamo brevemente cosa si intende per:

  • Vertigini: sono un tipo di capogiro avvertito come una falsa sensazione di movimento. Si può trattare di una percezione rotatoria dell'ambiente (oggettiva) o di sè stessi (soggettiva). La sensazione è simile a quella che si prova quando si scende da una giostra che gira e, fermandosi improvvisamente, si vede tutto intorno girare. Non si tratta di una vera diagnosi quanto più di una sensazione che può essere accompagnata da nausea, vomito e difficoltà nell’equilibrio;
  • Capogiri: è un termine spesso improprio utilizzato in modo colloquiale per parlare di molte cose diverse come il “mancamento” (cioè una sensazione di svenimento), lo “stordimento” (cioè il disorientamento o la sensazione di barcollamento) o il “disequilibrio” (sensazione di perdere la stabilità);
  • Svenimenti: sono effettive perdite temporanee di coscienza causate da una riduzione transitoria del flusso sanguigno al cervello.

Nonostante le pubblicazioni scientifiche sull’argomento siano poche una revisione narrativa del 2022 sembra riassumere in modo efficace le principali nozioni relative a questo disturbo. È riportato come le vertigini siano uno dei disturbi più comuni segnalati dalle pazienti in gravidanza ai medici di base: negli Stati Uniti, ad esempio, 32 donne incinte ogni 100.000 nuovi casi all'anno si recano dal medico condotto lamentando vertigini. Fortunatamente solo poche di loro manifestano questo sintomo come conseguenza di problemi gravi mentre per la maggior parte si tratta di una naturale conseguenza dei cambiamenti fisiologici già nominati in precedenza.

Sempre la stessa revisione narrativa mostra una suddivisione percentuale diversa di questi disturbi durante il decorso dei nove mesi: le vertigini sembrano risultare più frequenti nel primo trimestre (22,72%); nel secondo trimestre compaiono maggiormente, invece, instabilità (12,12%) e squilibrio dell'andatura (12,12%). Nel terzo trimestre, infine, risulta più frequente l'instabilità (14,81%) seguita dalla tendenza alla caduta (11,11%).

Svenimenti nel primo trimestre di gravidanza:

Durante il primo trimestre di gravidanza sono dunque maggiormente frequenti le vertigini, causate in modo fisiologico da squilibri ormonali, variazioni del flusso sanguigno, cambiamenti metabolici e abbassamento della pressione arteriosa.

Ma se nella maggior parte dei casi si tratta di un effetto collaterale che potremmo definire fisiologico non bisogna dimenticare che ogni sintomo deve comunque essere fatto valutare da personale esperto.

Svenimenti nel secondo e terzo trimestre di gravidanza:

A differenza di quanto accade durante il primo trimestre la crescita progressiva dell’utero e la richiesta maggiore di sangue da dirottare verso la circolazione utero-placentare determinano ulteriori possibili cause di vertigini o capogiri: in particolare se una donna è in posizione supina il suo utero comprime la vena cava e riduce il ritorno venoso al cuore.

Consapevoli di questi aspetti non modificabili, pertanto, è bene cercare di agire sul livello preventivo:

  • Seguire una dieta sana ed equilibrata, evitando alcool e caffeina;
  • Valutare con il ginecologo o con l’ostetrica l’assunzione di eventuali integratori alimentari per compensare eventuali carenze;
  • Cercare di ridurre al minimo gli eventi stressanti: lo stress può diventare una importante concausa per questi disturbi;
  • Rimanere idratati;
  • Stare attenti ai possibili cambi di posizione: prima di alzarsi, è sempre consigliabile sedersi sul letto per alcuni minuti, spostandosi gradualmente dalla posizione orizzontale a quella verticale.

Gli svenimenti in gravidanza sono pericolosi?

Per definire la pericolosità di vertigini e svenimenti bisogna conoscerne la causa e le conseguenze. Non esistono infatti solo motivazioni fisiologiche: anche se non hanno come conseguenza necessaria lo svenimento, infatti, capogiri e vertigini meritano comunque di non essere sottovalutate in quanto possono trovare la causa in patologie consistenti e gravi.

Potrebbe trattarsi infatti anche di un attacco ischemico transitorio o di altre patologie legate alla sfera cardiaca. Oppure il motivo di tali disturbi potrebbe essere quello di patologie vestibolari come la labirintite o ancora allergie, cervicalgie, problemi di ipo o ipertensione, ipo o iperglicemia che richiedono una valutazione medica.

Cosa succede al bambino

La diversa gravità della causa potrebbe quindi determinare anche conseguenze più o meno gravi rispetto al bambino dentro la pancia, come pure potrebbe essere una conseguenza problematica il trauma diretto alla pancia che avviene come conseguenza di uno svenimento.

Se pur quindi facenti parte di sintomi per la maggior parte fisiologici durante la gestazione è sempre bene far riferimento al proprio curante per riferire ed eventualmente indagare tutto quello che può esulare dalla normalità.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Riccardo Federle
Ostetrico
Laureato in ostetricia nel 2013 con 110/110 e lode, dopo una specializzazione triennale dedicata alla medicina non convenzionale (2017) nel 2020 ho conseguito un master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” e uno in “Medical Humanities”. Nel 2023 ho terminato un master in “Management per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie”. Ostetrico e referente rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, sono socio fondatore e presidente dell’associazione di divulgazione scientifica “La Lampada delle Scienze”. Mi occupo inoltre di progetti scolastici e consulenze aziendali.
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