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26 Febbraio 2023
15:00

Terzo trimestre di gravidanza: quando inizia e quali sono i rischi

Il terzo trimestre di gravidanza va dalla 28esima alla 40esima settimana di gestazione. In quest'ultimo step il feto completa il proprio sviluppo e si prepara a venire al mondo, mentre il corpo della madre viene sottoposto ad un notevole stress psicofisico. Per questo condurre uno stile di vita sano e partecipare a corsi pre-parto diventa importante per arrivare pronti e positivi al momento della nascita.

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Terzo trimestre di gravidanza: quando inizia e quali sono i rischi

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Il terzo trimestre di gravidanza – dalla 28esima alla 40esima settimana – rappresenta l'ultimo grande arco temporale della gestazione e si conclude con il parto e la nascita del bambino. Prima del primo vagito e dell'indescrivibile gioia dei neo-genitori però c'è ancora un po' di strada da fare: tra il settimo e il nono mese infatti il feto termina la sua crescita e la mamma  deve fare i conti con un pancione ormai over-size e più di qualche fastidio fisico dato dal corpo che si sta "attrezzando" per l'uscita del piccolo.

Come se non bastasse, a rendere più frizzante la faccenda, spesso interviene anche una spruzzata di (sacrosanta) paura per il grande cambiamento che sta per avvenire, oltre che delle conseguenze del travaglio. Insomma, l'ultimo trimestre può riservare diverse sorprese e va affrontato con il giusto spirito per arrivare pronti alla fine del viaggio.

Cosa succede nel terzo trimestre

Ci siamo quasi, il grande momento è sempre più vicino. Tre mesi però non passano proprio in un battito di ciglia, anche perché in queste 12 settimane il feto deve completare il suo sviluppo e trovare la giusta posizione per la "fuga dell'utero", mentre l'ormai "quasi" mamma può ritrovarsi ad affrontare qualche problema fisico e dover superare un po' di timore per quanto potrebbe avvenire in sala parto. Molto entusiasmo dunque, ma anche qualche incertezza che talvolta rende questi ultimi mesi più "lunghi" di quanto effettivamente siano.

Cosa accade alla mamma

Con il grembo ormai decisamente voluminoso, stanchezza e gonfiori diventano compagni di vita quotidiani soprattutto nelle ultime settimane, quando il pancione "scende" ed aumenta ancora di più la pressione su lombi e gambe, con conseguenti mal di schiena e crampi frequenti. Ma non è l'unica novità. Dal quinto/sesto mese le donne incinte possono accusare anche delle "false contrazioni" – le contrazioni di Braxton-Hicks – ossia dei movimenti con cui l'utero inizia a prepararsi per il parto. Per fortuna non sono dolorose come le "vere" contrazioni che si verificheranno durante il travaglio.

Anche dormire potrebbe non essere molto semplice a causa dell'ingombro e dei movimenti del piccolo: sforzarsi a trovare la giusta posizione nel letto potrebbe essere cruciale per migliorare la qualità del sonno notturno.

Insomma, dal punto di vista fisico il terzo trimestre può rappresentare un bello scoglio, il che potrebbe ripercuotersi anche sull'umore, spesso tormentato tra il desiderio di partorire e l'ansia per un distacco doloroso. In casi simili, se la situazione diventa troppo gravosa, magari peggiorata dal comune timore di non essere all'altezza di ciò che verrà, meglio non esitare a condividere le proprie paure con il partner e cercare un supporto psicologico (anche avvalendosi dei pareri di un professionista).

Non fatevi sopraffare dalla negatività. Le maratone sono sempre più faticose quando l'agognato traguardo è vicino!

Terzo trimestre di gravidanza

Sviluppo del feto

Dalla 28esima settimana il feto entra nell'ultima fase di maturazione. Nei tre mesi successivi infatti gli organi terminano il loro sviluppo, cervello e sistema nervoso raggiungono il pieno funzionamento, il cuore pompa sangue all'impazzata, gli occhi diventano sensibili alla luce e i polmoni cominciano a produrre una sostanza chiamata "surfattante" che consentirà la corretta respirazione una volta che il bambino sarà fuori dall'ambiente uterino.

Nella seconda parte del terzo trimestre il feto inizia a muoversi per assumere la posizione cefalica. Se ciò non avviene, il parto potrebbe avvenire con un cesareo

Dalla 31esima/32esima settimana poi il feto dovrebbe iniziare a girarsi per assumere la posizione cefalica, avvicinando il capo in direzione del pube materno. Se ciò non avviene e la posizione resta podalica – ossia con i piedi rivolti verso "l'uscita" dell'utero.

In questo caso è bene non scoraggiarsi e sentire, assieme al curante, il Punto nascita nel quale si è deciso di andare a partorire per cercare di programmare un rivolgimento del bambino. Si tratta di una manovra fatta dall’esterno della pancia (qualche settimana prima della data presunta del parto), in condizioni di sicurezza, con l’obiettivo di far fare una capriola al feto affinchè la testa si posizioni verso l’uscita. In caso di insuccesso, ovviamente, si programmerà un taglio cesareo.

Al momento della nascita, la dimensione media di un feto si attesta intorno ai 3/4 chili di peso e 45/50 cm di lunghezza.

Rapporto di coppia

Sapere che a breve si diventerà genitori può rivelarsi una montagna russa di emozioni tra attese, insicurezze, preparativi. Per la coppia è dunque il momento per condividere insieme l'esperienza di un corso pre-parto (qualora non vi abbia ancora partecipato), decidere finalmente il nome del nascituro e supportarsi a vicenda nelle concitate settimane che avvicinano al parto.

I sintomi del terzo trimestre di gravidanza

La rapida crescita di feto e pancione può comporta naturalmente importanti ripercussioni sul corpo materno, il quale vede nel terzo trimestre di gravidanza l'apice dello sforzo fisico. La futura mamma può infatti incorrere in:

  • Frequenti mal di schiena
  • Infiammazione del nervo sciatico
  • Reflusso e frequenti bruciori di stomaco
  • Dolori pelvici
  • Contrazioni di Braxton-Hicks
  • Leucorrea (perdite vaginali "bianche", in genere del tutto innocue)
  • Insonnia
  • Stanchezza e affanno
  • Stitichezza

Nelle ultime settimane alcune donne sono soggette anche a piccole perdite di colostro di capezzoli. Si tratta del cosiddetto "latte immaturo" che fungerà da alimento nei primissimi giorni di vita del neonato.

La gestazione entra nella sua fase conclusiva quando arrivano le contrazioni, sempre più frequenti man mano che si avvicina il momento decisivo. Quello è il momento dell'inizio del travaglio, l'ultimo step che porta finalmente al parto e alla nascita del bambino.

Feto

I rischi del terzo trimestre di gravidanza

Durante il terzo trimestre di gravidanza i pericoli maggiori, oltre alle possibili complicanze in sala parto, possono essere:

  • Feto in posizione podalica: comporta una maggiore difficoltà dal punto di vista ostetrico, poiché un bimbo podalico può costringere ad un cesareo d'urgenza. Il parto spontaneo podalico, infatti, è considerato troppo rischioso e viene portato a termine solo se risulta inevitabile.
  • Ipertensione e gestosi (o preeclampsia): condizione riscontrabile anche nel secondo trimestre di gravidanza e che a causa della pressione arteriosa troppo elevata comporta problemi ai reni, al fegato e al cervello. Può rivelarsi molto pericolosa sia per la madre che per il feto.

Alimentazione e peso nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre di gravidanza la donna necessita di un ulteriore piccolo incremento di calorie giornaliere, non superiore comunque alle 500 Kcal quotidiane. L'aumento del peso rimane più o meno simile ai parametri presi in considerazione nel trimestre precedente, dunque si considera nella norma un aumento intorno ai 4 o 5 chili. Tali misure vengono tenute sotto controllo nel corso delle visite ostetriche mensili.

Acquisire troppo peso è infatti sconsigliato perché comporta una probabilità maggiore di anticipare i tempi del parto e aumenta il rischio di gestosi, diabete gestazionale e bambino sovrappeso alla nascita.

La cosa migliore da fare resta dunque proseguire in una dieta variegata ed equilibrata, con pasti frequenti (4 o 5 al giorno) e porzioni non eccessive. Per quanto concerne il regime alimentare poi vanno eliminati alcolici e cibi crudi (rischio parassiti). Evitati o fortemente ridotti, invece, devono essere i cibi salati, troppo grassi o troppo zuccherati. Bisognerebbe prediligere invece:

  • Alimenti ricchi di ferro e proteine
  • Frutta e verdura (meglio se cotta o, comunque, lavata con molta cura)
  • Pesce
  • Carni bianche
  • Latticini magri e non zuccherati

Cosa non fare durante il terzo trimestre di gravidanza

L'ultimo periodo della gravidanza è decisivo per il benessere di mamma e figlio, pertanto è buona norma aumentare un po' la soglia di attenzione all'interno delle attività quotidiane. Inutile dirlo, fumo, junk food e alcol rimangono i principali nemici, ma arrivati a questo punto anche lo sforzo fisico deve essere ridotto ad attività sicure e non troppo faticose. Sì alle passeggiate, no all’attività agonistica o al sollevamento di pesi eccessivi.

Cosa fare nel terzo trimestre di gravidanza

Negli ultimi mesi di gravidanza è bene che la futura madre cerchi di riposarsi il più possibile, mangiare adeguatamente e in modo sano, assumere molta acqua (almeno 2 litri al giorno) e, per quanto possibile, prepararsi al parto frequentando se lo vuole un corso pre-parto e svolgendo piccoli esercizi per allenare i muscoli del pavimento pelvico in vista del grande sforzo cui verrà sottoposto al momento della nascita.

Corso di gravidanza

Esami e controlli

Anche durante il terzo trimestre è bene tenere sotto controllo la situazione, tanto più che intorno alla 33esima/34esima settimana di gravidanza di solito iniziano i contatti con la struttura ospedaliera nella quale avverrà il parto, ricevendo importanti informazioni riguardanti l'assistenza pre e post-partum. Dunque, oltre alla terza ecografia e alle consuete visite ostetriche mensili, alla futura mamma vengono prescritti alcuni esami per ottenere un quadro clinico completo in vista dell'inizio del travaglio.

  • Emocromo, esame urine ed urincolotura.
  • Test per Epatite B e C, HIV, toxoplasmosi (se recettivi) e sifilide
  • Tampone vagino-rettale per la ricerca dello streptococco beta-emolitico gruppo B (serve a ridurre i rischi di infezioni durante il travaglio).
  • Cardiotocografia a fine gravidanza (per monitorare frequenza cardiaca del feto e le contrazioni dell'utero)

Le donne con diabete gestazionale devono inoltre attenersi alle eventuali prescrizioni aggiuntive da parte del medico endocrinologo.

Quando preparare la valigia per il parto?

Quando si tratta di gravidanza nulla deve essere dato troppo per scontato: può capitare che il bimbo "decida" di uscire anzitempo e tocchi recarsi in fretta e furia in ospedale. Per questo già dal settimo mese di gravidanza può essere una buona idea tenere sempre a portata di mano una valigia per il parto contenente il necessario per improvvise corse verso la sala parto.

Questo accorgimento – oltre alla mera utilità pratica – può anche rivelarsi un buon espediente psicologico per tranquillizzare entrambi i genitori e trasmettere loro un po' di sicurezza.

Come capire se si è pronte al parto

Si può essere davvero pronte al parto? Rispondere alla domanda è arduo, anche se sicuramente partecipare a corsi, leggere libri sul tema e praticare esercizi preparatori è molto importante per entrare in sala parto senza farsi sopraffare dall'ansia, che comunque non mancherà.

Ad ogni modo, anche il corpo materno contribuisce ad avvisare la futura mamma che "l'ora X" si sta avvicinando sempre di più. Oltre alle contrazioni e alla rottura delle acque infatti, esistono dei segnali naturali che permettono di capire con un certo anticipo l'imminente inizio del travaglio:

  • Discesa della pancia: nelle ultime settimane il pancione tende a incurvarsi verso il basso a causa della nuova posizione del feto, ormai pronto ad uscire
  • Perdita del tappo mucoso: durante la gravidanza la cervice viene protetta da uno strato gelatinoso che, a fine gestazione, si distacca e fuoriesce dalla vagina
  • Nausee e diarree: i movimenti del piccolo per propiziare la nascita possono scombussolare l'equilibrio fisiologico della madre

Il secondo trimestre di gravidanza settimana per settimana

Dallo sviluppo del feto al momento della nascita, le settimane che vanno dalla ventottesima alla quarantesima rappresentano l'ultimo periodo della gestazione.

Vediamo insieme cosa succede settimana per settimana nel terzo trimestre di gravidanza:

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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