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16 Ottobre 2023
11:00

Tic all’occhio nei bambini: a cosa è dovuto e come si risolve?

I tic all'occhio nei bambini sono movimenti repentini e involontari dei muscoli che attorniano i loro occhi. Tendono a comparire attorno ai 5 anni e a scomparire con la pubertà. Se invece aumentano nel tempo è importante contattare un esperto.

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Tic all’occhio nei bambini: a cosa è dovuto e come si risolve?
tic oculare

I tic all'occhio nei bambini sono movimenti muscolari involontari rapidi e ripetitivi che interessano gli occhi del bimbo, portandolo ad assumere per qualche istante anche particolari espressioni facciali. I tic sono disturbi molto frequenti nei bimbi, possono comparire già a 5 anni e sono nella maggior parte dei casi transitori, tendono quindi a non manifestarsi più superata la pubertà.

Possono essere causati da una situazione di stress e ansia, al contrario di felicità e emozione, o essere correlati a particolari condizioni, è bene dunque se continuano nel tempo o diventano invalidanti, rivolgersi al medico curante.

Cosa sono i tic oculari

I tic oculari sono movimenti repentini, rapidi e non ritmati dettati dall'improvvisa contrazione dei muscoli che attorniano l'occhio del bambino. Il piccolo dunque potrebbe iniziare a sbattere le palpebre rapidamente, arricciare il naso e fare una smorfia. Non sono preoccupanti, circa il 20% dei bimbi ne soffre in situazioni stressanti, ansiogene o al contrario molto entusiasmanti. In generale i tic tendono ad aumentare se la concentrazione si focalizza su di loro.

Perché un bambino potrebbe avere dei tic oculari?

Diverse sono le motivazioni associate alla presenza di tic oculari, a seconda dell'età e della frequenza possono indicare una situazione emotiva momentanea o una patologia in corso:

  • ansia, stress e nervosismo: una condizione di disagio emotivo nei bimbi abbassa la loro soglia di controllo del movimento e li porta dunque, con maggior frequenza a sviluppare dei tic
  • eccitamento e gioia: anche uno stato di agitazione porta i bimbi a sviluppare tic oculari, la cosa importante è non rimproverarli o spostare eccessivamente l'attenzione sul disturbo, sarebbe infatti controproducente.
  • disturbo da deficit dell'attenzione o iperattività
  • disturbo ossessivo compulsivo
  • disturbo d'ansia
  • disturbi dell'apprendimento

C'è da preoccuparsi?

I tic oculari colpiscono circa il 20% dei bambini, sono dunque un disturbo molto comune, e non preoccupante, compaiono tra i 4 e i 6 anni, tendono ad acuirsi tra i 10 e i 12 e a scomparire durante l'adolescenza.

tic occhio

Se così non fosse, quindi permanessero diventando anche invalidanti per il ragazzo, allora bisogna intervenire portandolo da uno specialista per comprendere a cosa siano dovuti i tic.

Come si risolve

In molti casi i tic tendono a rientrare da soli, ma è importante che i bimbi seguano una dieta priva di sostanze eccitanti, così da migliorare il proprio stress emotivo.

Inoltre è importante parlare col bimbo di questo disturbo, fargli capire che è transitorio e che in ogni caso non c'è nulla di cui vergognarsi, se il tic compare per esempio quando è con i compagni di classe. Molto importante per non accentuare il tic è evitare di chiedere al bimbo di smettere, considerando che è un movimento involontario comunque non potrebbe, o peggio fargli notare davanti a tutti che in quel momento ha un tic.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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