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25 Giugno 2023
9:00

Trentottesima settimana di gravidanza: sintomi, sviluppo del feto e come cambia il corpo della mamma

A 38 settimane la mamma è quasi alla fine del terzo trimestre. Potrebbe iniziare il travaglio o si potrebbero notare i primi sintomi che annunciano che il parto è vicino. Il piccolo ha raggiunto le dimensioni di una piccola zucca e potrebbe agitarsi nel pancione.

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Trentottesima settimana di gravidanza: sintomi, sviluppo del feto e come cambia il corpo della mamma
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Alla trentottesima settimana di gravidanza, che cade alla fine del terzo trimestre, la mamma in dolce attesa potrebbe partorire. La gravidanza a 38 settimane, infatti, si considera a termine: il travaglio potrebbe iniziare in ogni momento. La gestante potrebbe lamentare sbalzi d’umore e stanchezza e la noia potrebbe essere la silenziosa compagna d'avventure delle ultime settimane, anche se alcune donne riferiscono di essere attraversate da una sferzata di energia inaspettata in questa fase finale. La gravidanza è agli sgoccioli, i movimenti fetali permangono e la gestante potrebbe avvertire le prime contrazioni preparatorie. Il piccolo, infatti, è pronto per uscire dalla protezione del grembo materno: se accade alla 38° settimana, potrebbe avere ancora un po’ di lanugine sul corpo e probabilmente sarà ricoperto di una pellicola bianca e cremosa che proteggeva la sua pelle dal liquido amniotico: la vernice caseosa.

Cosa succede durante la trentottesima settimana di gravidanza

Alla fine del terzo trimestre il ginecologo o l'ostetrica possono misurare le dimensioni della pancia con un metro a nastro e controllare la pressione sanguigna, senza dimenticare di verificare l’eventuale presenza di proteinuria nelle urine qualora i valori pressori fossero alterati (aspetto che potrebbe indicare un rischio di pre-eclampsia).

La mamma potrebbe notare i primi segni che precedono l’inizio del travaglio e potrebbe trovare sugli slip residui del tappo mucoso, un ammasso di secrezioni prodotte dalle ghiandole della cervice già dopo il concepimento. La rottura delle acque a 38 settimane è un’opzione da mettere in conto per una mamma in dolce attesa, che potrebbe accorgersi di un rivolo o di uno zampillo d’acqua.

È opportuno che la donna in dolce attesa abbia la valigia per il parto pronta e a portata di mano per l’eventuale corsa in ospedale. Il travaglio, infatti, inizia di solito proprio tra le 38 e le 42 settimane di gravidanza. Ma è importante che non cada vittima dell’ansia e dall’apprensione, anzi, è bene che s’impegni per vivere con tranquillità e serenità d’animo gli ultimi giorni da gestante. In questa fase finale, potrebbe sperimentare stanchezza, noia e debolezza o, al contrario, un’inattesa carica ed energia travolgente. Anche se è su di giri e agitata, è meglio evitare sforzi fisici azzardati, magari per ritoccare la cameretta del nascituro o per correre nei negozi a fare la scorta dell’occorrente per il bebé in arrivo. Piuttosto, gli specialisti consigliano di rilassarsi e di prendersi dei momenti per godersi in pace gli ultimi giorni di gravidanza.

In caso di un cesareo programmato, la mamma è in trepidante attesa di abbracciare il figlio. Il cesareo, infatti, è di regola fissato tra le 38 e le 39 settimane, per essere certi che i polmoni del piccolo siano completamente sviluppati.

Come capire se il parto è vicino?

Esistono una serie di sintomi da monitorare per capire se l’ora del travaglio è vicina. Vediamoli:

  • Pressione al bacino
  • Crampi
  • Irrigidimento del ventre, simile ai dolori mestruali
  • Mal di schiena
  • Diarrea
  • Fuoriuscita di un tappo di muco dalla vagina
  • Rottura delle acque

Quando il travaglio ha ufficialmente inizio, avvertiremo delle vere e proprie contrazioni.

Cosa succede se si partorisce a 38 settimane?

Un parto a 38 settimane è ritenuto nella norma e, quindi, privo di rischi particolari per la mamma e il figlio. Il travaglio potrebbe iniziare tra le 38 settimane e le 42 settimane.

I sintomi della trentottesima settimana di gravidanza

Le varie fasi della gravidanza potrebbero essere scandite da una serie di sintomi fisici, anche se non tutte le gestanti li avvertono o li hanno. Intorno alle 38 settimane i sintomi della gravidanza più comuni sono:

  • Contrazioni irregolari
  • Mani, piedi e caviglie gonfi (aspetto che, se eccessivo, deve essere notificato al curante e indagato con esami ematochimici)
  • Pelle più grassa e macchiata
  • Capelli più spessi e lucenti
  • Smagliature
  • Gengive gonfie e sanguinanti
  • Difficoltà a dormire
  • Dolore al lato del pancione, causato dall’espansione dell’utero
  • Perdita del tappo mucoso, un ammasso di secrezioni nel canale cervicale che protegge l’utero da batteri e agenti patogeni e che, quando la cervice inizia a dilatarsi in vista del parto, potrebbe fuoriuscire dalla vagina
  • Bruciore di stomaco e indigestione
  • Gonfiore addominale e costipazione
  • Stanchezza e frustrazione
  • Energia inaspettata
  • Noia

La mamma potrebbe avvertire i medesimi sintomi sperimentati nelle settimane precedenti, quali:

  • Sbalzi d’umore
  • Nausee mattutine
  • Voglie, particolare apprezzamento di alcuni cibi e repulsione per altri
  • Senso dell’olfatto più sensibile
  • Seni doloranti o che perdono colostro
  • Perdite vaginali, nello specifico secrezioni bianche, cremose o chiare

Il feto alla trentottesima settimana di gravidanza

Il feto sta continuando a crescere, anche se è ormai formato. È lungo circa 50 cm e pesa indicativamente poco più di 3 kg. Potremmo paragonarlo a una piccola zucca. Dovrebbe già essere in posizione cefalica, cioè pronto per il parto, con la testa incanalata verso il basso. Se, invece, il piccolo non si è ancora girato e rimane imperterrito in posizione podalica, con i piedi verso il basso, probabilmente ci aspetta un parto cesareo programmato.

Il feto potrebbe divertirsi a farci percepire la sua presenza. I movimenti fetali a 38 settimane, infatti, potrebbero aumentare di intensità.

È probabile che il feto stia accumulando il meconio nelle sue viscere, una sostanza verdognola costituita da tutto quel che ingerisce nell’utero (inclusi i residui di liquido amniotico e i capelli). Il meconio in genere viene espulso dopo il parto.

Il piccolo potrebbe nascere proprio alla 38° settimana. Se venisse alla luce a questo punto della gravidanza, non sarebbe più ritenuto un feto prematuro: adesso è tutto completamente formato e i polmoni sono maturi.  Se il piccolo espelle feci durante il travaglio, sarà monitorato con attenzione, perché potrebbe essere segno di sofferenza fetale.

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Come cambia il corpo della donna

A trentotto settimane di gestazione il pancione della mamma sarà evidente e piuttosto ingombrante e potrebbe essersi abbassato. A causa del suo volume importante, potrebbe essere particolarmente complicato per la gestante dormire la notte, tuttavia non è detto che avvenga un aumento di peso a 38 settimane. In più, la mamma potrebbe avere piedi, mani e caviglie gonfi (aspetto che, se eccessivo, deve essere notificato al curante e indagato con esami ematochimici) e accorgersi della comparsa di nuove macchie scure sul volto o di smagliature sulle cosce e sul seno. Tuttavia, potrebbe riscontrare con piacere dei benefici estetici, per esempio i capelli più forti e lucenti.

Il corpo della mamma si sta preparando al parto. Per questo motivo, è comune a 38 settimane avvertire le prime contrazioni preparatorie che aiutano ad ammorbidire il bacino e prepararsi per il travaglio.

Gli esami da fare durante la trentottesima settimana di gravidanza

Tra le 38 settimane e le 40 settimane, come riporta il Ministero della Salute, la mamma si sottoporrà a un emocromo e un esame delle urine. Il medico, infatti, in questa fase verifica l’eventuale presenza di qualsiasi proteina nelle urine che potrebbe indicare un rischio di pre-eclampsia.

Aiuto, ci siamo quasi!

Siamo eccitate: è comprensibile. Cerchiamo, però, di sfruttare le ultime settimane di gestazione per rilassarci, dedicare del tempo a noi stesse, prenderci cura del nostro benessere mentale e fisico per essere pronte ad accogliere in forze e con il sorriso la creatura in arrivo. Non colpevolizziamoci se qualcosa non è andato come doveva: non esiste il manuale della gravidanza o del parto perfetto, e va bene così. Non affatichiamoci con inutili corse dell’ultimo momento: se abbiamo dimenticato di acquistare qualcosa per il piccolo o per l’ospedale, non andiamo nel panico. Piuttosto, chiediamo a qualcuno di accompagnarci o commissioniamo l’incombenza al nostro partner o a un genitore.

Salvo diverse e specifiche indicazioni mediche, possiamo continuare ad avere rapporti sessuali senza rischi con il nostro partner. L’attività a letto non danneggia il feto e può protrarsi per tutti i nove mesi di gravidanza. Le prostaglandine contenute nel liquido spermatico sono addirittura favorenti l'inizio del travaglio.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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