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La disciplina prima di tutto. Cinque bambini di un Istituto comprensivo di Rovigo sono stati esclusi dalla gita scolastica per le troppe note sul registro. Una decisione che sta facendo molto discutere, anche perché il papà di un alunno di quinta elementare non ha preso bene la notizia e chiede che gli venga rimborsata la quota già versata di 22 euro.
Al papà, infatti, sembra eccessiva una punizione del genere per un bambino di soli 10 anni, che non può aver, a suo parere, commesso errori così gravi da meritare di saltare un'uscita scolastica con i compagni.
A questo si somma il fastidio per il mancato rimborso della quota pagata per la gita.
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Le motivazioni della scuola
A far chiarezza sulle motivazioni di una decisione così severa è proprio il dirigente scolastico, intervistato dal Corriere del Veneto: «Nella classe in questione ci sono 5 bambini che, già negli anni precedenti, hanno creato difficoltà alle maestre e ai loro compagni col loro comportamento. A inizio di questo anno scolastico, assieme ai genitori, abbiamo concordato di stabilire un numero massimo di note sul registro, quattro, superate le quali scattava l’esclusione dalla gita scolastica». E il bambino con i suoi compagni ha sforato il tetto stabilito di note massime. Se le altre famiglie hanno accettato l'esclusione dei figli dall'uscita didattica, non è stato lo stesso per questo papà.
La gita, quindi, non può essere fatta: doveva essere una sorta di premio, per aver migliorato il comportamento disciplinare. Obiettivo decisamene non raggiunto, per utilizzare un termine tipico delle scuole elementari. E non importa che l’uscita didattica non sia una vacanza, ma un’esperienza formativa.
Per quanto riguarda il rimborso il dirigente scolastico ha rassicurato il genitore, dicendo che alle famiglie sarà rimborsata la quota per il laboratorio didattico, ossia la metà del totale, ma che il viaggio in pullman fino al luogo della gita non sarà rimborsabile per motivi contabili.
