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Il piedibus (o pedibus) è uno scuolabus, che non ha il motore ma va a piedi (la parola infatti deriva dal latino "pes, pedis"). È un modo sicuro ed ecologico per raggiungere la scuola o per raggiungere la propria abitazione, terminata l’attività scolastica.
Ha benefici per i bambini, che possono passeggiare in compagnia dei coetanei, ma anche per la comunità. Offre un mezzo ecologico, che riduce il traffico nei pressi dei plessi scolastici, e aiuta i piccoli a fare esercizio fisico, educandoli a muoversi, e da assimilare delle regole di sicurezza e di comportamento in strada.
Come funziona il piedibus
Il pedibus è un servizio volontario e comunale di accompagnamento dei bambini sul percorso casa-scuola, sotto la sorveglianza di adulti. L’autobus percorre un itinerario prestabilito, facendo salire e scendere i bambini alle fermate disegnate, che possono essere dei punti di incontro identificati dal Comune con degli appositi cartelli o il cancello di ingresso di ogni bambino. È un servizio gratuito e tutti i bambini in età di scuola primaria possono salire a bordo dell'autobus, anche in assenza dei genitori.
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La dimensione dell'autobus dipende dal numero degli adulti accompagnatori: la norma è da 8 a 12 bambini con due adulti (un “autista” ed un “controllore”). Avendo dunque una struttura rigida, bisogna iscriversi (attraverso il proprio Comune), affinché all'inizio dell'anno scolastico sia reclutato un numero ideale di accompagnatori.
L'autobus può circolare, con il sole e con la pioggia, e con una frequenza che dipende dai volontari, che concordano un programma e orario. É poi responsabilità dei genitori fare in modo che i bambini si trovino alle fermate in orario, come è sotto la loro piena responsabilità il tratto di percorso che da casa va alle fermate e viceversa.
La sicurezza sull'autobus è di grande importanza. Pertanto, il percorso viene accuratamente controllato per individuare eventuali pericoli del traffico e i bambini e gli adulti spesso indossano giubbotti luminosi per essere facilmente visibili. Inoltre, le fermate vengono individuate in base alle residenze e i tempi di arrivo sono calcolati sul passo dei bambini.
Di chi è la responsabilità del bambino? Il bambino dovrebbe essere assicurato privatamente, per il percorso casa-scuola. In caso di incidente durante il tragitto verso la scuola nell’ambito del Pedibus, la situazione è simile a quella di un incidente che potrebbe verificarsi quando il bimbo è a spasso con il genitore: se è colpa del bimbo, pagherà l’assicurazione privata, se è colpa di terzi, interverrà l’assicurazione del responsabile (automobilista, ciclista o un altro bambino).
Com’è nata l’idea del piedibus
L’andare a scuola a piedi non è proprio un’idea nuova, ma con l’aumento costante del traffico e dell’inquinamento è diventata un’abitudine importante e da promuovere. Trova quindi le sue origini nelle linee direttive del Progetto “Città sane” presentato a Ottawa nel 1986 dall’OMS. E' stato poi materia di dibattito nella conferenza mondiale su Ambiente e Sviluppo tenuta nel 1992 a Rio de Janeiro e ha avuto un suo spazio anche in “Agenda XXI” (Programma Globale di Azione sullo Sviluppo Sostenibile).
Il primo paese che ha promosso il “Walk to school” è stato la Danimarca nel 1992. L’iniziativa si è diffusa rapidamente, in primo luogo nei paesi anglosassoni e poi in numerose nazioni, tanto che nel 2005 si sono contati ben 3 milioni di bambini in 37 diverse nazioni che hanno scelto di andare a scuola a piedi.
