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Un, due, tre… stella! Un gioco tradizionale che sviluppa competenze di neuro e psicomotricità

Il gioco "Un, due, tre... stella!", in cui si cimentano i bambini fin da piccoli, è un classico intramontabile. Quello che in pochi sanno è che, oltre a divertire i giovani partecipanti, stimola abilità e competenze motorie, cognitive e sociali del piccolo.

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Un, due, tre… stella! Un gioco tradizionale che sviluppa competenze di neuro e psicomotricità
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva
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Alzi la mano chi non ha mai giocato a "Un, due, tre, stella!", in casa, durante l’intervallo o al parco! Diamo il via alla rubrica “Giocando s’impara”, esplorando i giochi più classici con gli occhi del terapista della neuro e psicomotricità (TNPEE) per scoprire tutte le competenze che sono coinvolte, pronti a meravigliarci dei nostri bambini!

Qualche tempo fa circolava sui social la notizia-rivelazione che ha sconvolto migliaia di persone: il gioco che tutti abbiamo sempre chiamato “Un, due, tre… stella!” si chiamerebbe in realtà “uno, due, tre, stai là!”. Ancora fatico a crederci, ad ogni modo esistono dei dettagli ancora più entusiasmanti su quell'attività ludica che riguardano le abilità che i nostri bimbi mettono in campo quando partecipano a questo gioco. Scopriamo quali.

Come funziona "Un, due, tre… stella!"

Rispolveriamo le regole della versione base dell'attività ludica. Un bambino, girato verso il muro, conta fino a tre e quando grida “stella!” si gira. I suoi amichetti, partendo dalla parte opposta della stanza, o da una linea prestabilita, gli si avvicinano mentre conta, per poi fermarsi e rimanere immobili quando lui si gira. Chi viene visto muoversi, deve ripartire dall’inizio. Un procedimento che si ripete fino a quando il partecipante che per primo arriva fino al punto in cui si trova chi conta, vince e prende il suo posto.

I bimbi giocano a "Un, due, tre… stella!" già dai 3 anni di età

Facilissimo, no? In realtà, non proprio! I bambini possono giocarci già da piccoli: dai 3 anni, infatti, il gioco "Un, due, tre… stella!" può essere proposto, magari organizzato da un adulto e per un tempo limitato. Ci possono giocare sicuramente i più grandicelli aggiungendo regole e aumentando le difficoltà.

Quali competenze sviluppa il gioco

Cosa sta facendo il bambino mentre gioca a “un due tre, stella!”? Quali competenze sta mettendo in campo?

Innanzitutto, il piccolo sta collaborando con i pari, seguendo le regole decise o accettate dal gruppo. Si sta svolgendo, inoltre, una turnazione molto complessa tra chi conta, chi vince e prende il suo posto, e chi non vince e deve ripetere più volte lo stesso ruolo. Magari il giovane giocatore sta gestendo la frustrazione di non vincere, e di doverci riprovare, anche più di una volta, cercando di capire come mai non è stato abbastanza veloce e come potrebbe fare diversamente. Potrebbe anche stare osservando gli amichetti per prendere spunto e capire come fanno a vincere, imitando e pianificando nuove strategie. Non è già tantissimo?

Il gioco richiede al piccolo una regolamentazione emotiva e comportamentale notevole

Non è finita: il bambino sta gestendo il desiderio di arrivare per primo contemporaneamente al divieto di farsi vedere in movimento: l’impulso quindi di correre e lanciarsi da chi conta viene inibito con precisione al momento opportuno. Quanta regolazione emotiva e comportamentale è presente in questa "semplice" sequenza motoria di corri-stop! Noi adulti siamo così bravi a seguire le regole del gruppo, gestire la frustrazione e regolarci? Quando arriviamo in posta, ci manca un codice dei tanti richiesti da presentare e dobbiamo accettare la regola di tornare un’altra volta, rifare la fila e ripartire da capo, riusciamo a gestire la frustrazione in serenità?

Contemporaneamente, il bambino sta dimostrando i tempi di reazione nel partire e fermarsi, l'attenzione visiva e uditiva nel percepire il momento esatto in cui l’amichetto dicendo “stella” si gira, la capacità di mantenere la posizione in equilibrio statico, immobile, per diversi secondi.

Se i più grandicelli litigano, come spesso accade, non c'è bisogno di preoccuparsi. I piccoli battibeccano, con botta e risposta del tipo: “ti sei mosso!”, “no non è vero”, “si è mosso anche lui”, e l'adulto si ritrova, più o meno da protagonista, a gestire un conflitto.

Tutto così complesso e tutto così spontaneo: lo sviluppo è davvero meraviglioso!

un due tre stella

Varianti

Il gioco "Un, due, tre… stella!" si presta a mille variazioni per mille età e obiettivi differenti. Si possono inserire regole, aggiungere difficoltà, cambiare la forma. Vediamo qualche suggerimento:

  • Varianti motorie: anziché camminare, saltare a piedi uniti o su un piede, e fermarsi in una determinata posizione (su una gamba sola o a piedi uniti e con le braccia tese). I più grandi possono addirittura procedere palleggiando con la palla o portandola con il piede, con il compito di fermare la palla, oltre che loro stessi, al momento dello "stella!"
  • Varianti tematiche: procedere con le movenze e il verso di un animale, oppure – se i bambini stanno imparando i numeri – dopo il primo “Un, due, tre… stella!” andare avanti con “quattro, cinque, sei… stella!”, magari contando in inglese
  • Varianti sociali: partecipare a coppie, procedendo a due a due per mano, con le caviglie legate o sulle spalle del compagno. Si potrebbe anche inserire la regola che chi ha già contato non può rifarlo, scegliendo per quel ruolo un altro compagno.

Le alternative sono infinite. Non ci resta che lasciare i piccoli divertirsi e sviluppare le loro abilità.

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