In una Sicilia dove si nasce sempre di meno, l'arrivo di un bebè può diventare un evento da festeggiare a dovere con brindisi, fiocchi colorati… E una bella bandiera con la Trinacria svettante su campo giallo e rosso.
No, non si tratta di un'iniziativa rilanciata da organizzazioni culturali o movimenti autonomisti, ma di una vera proposta di legge presentata all'Assemblea Regionale Siciliana dal deputato Giorgio Assenza di Fratelli d'Italia (FdI) per fornire una bandiera con lo stemma della regione ad ogni nuovo nato.
L'idea è di imprimere fin da subito un forte senso d'appartenenza dei nuovi siciliani, rinnovando uno spirito che dalla Magna Greci arriva fino ai giorni nostri.
«La bandiera della Sicilia riassume la storia dell’Isola – ha spiegato Assenza nel testo del disegno di legge – nel suo sfondo giallo e rosso accoglie la triscele, il gorgoneion – la testa della Medusa con le ali che rappresenta la saggezza – e le tre spighe che sono auspicio di ricchezza che proviene dalla terra».
Costo di tale trovata identitaria? Circa 200.000 euro a carico della Regione, stando alle stime compiute sulla media delle nascite siciliane, che però il capogruppo FdI prende dai dati del 2018.
In Sicilia infatti, come in quasi tutte le altre regioni italiane, la natalità continua a segnare trend decisamente negativi. Solo negli ultimi anni, dai 37.520 nuovi nati del 2020 si è passati ai 37.235 nel 2021 e a ai 36.756 nel 2022 (quest'ultimo dato però è ancora provvisorio, fonti ISTAT).
In un quadro simile, l'idea di stanziare delle risorse – per quanto limitate – al fine di consegnare delle bandiere come omaggio di benvenuto ai bimbi appena nati appare quantomai curiosa, soprattutto in tempi dove le priorità dovrebbero andare a temi come la disoccupazione, la povertà diffusa e la promozione della scolarizzazione, visto che la Sicilia appare spesso agli ultimi posti delle classifiche per l'istruzione dei suoi giovani abitanti.
Non sarebbe forse stato meglio destinare quel denaro per iniziative che, benché poco incisive all'atto pratico, avrebbero forse avuto un maggiore valore simbolico?
Libri per le biblioteche di classe, un mese di mensa gratis per scuole d'infanzia e scuole primarie, un pacco di pannolini o latte in formula per il primo anni di vita del bebè…
Tutte proposte populiste, certo, ma probabilmente meno stravaganti che avvolgere i bebè in una bandiera regionale pagata dai contribuenti.