Sofia ci aveva provato in tutti i modi, ma lo sforzo era sembrato sovrastarla. Troppo faticoso conciliare l'impegno scolastico con i primi, concitatissimi, mesi di vita di un bebè che monopolizza ogni attimo e qualsiasi energia.
Così, dopo un breve periodo d'infruttuose lezioni online, la studentessa appena ventenne aveva seriamente accarezzato la decisione di abbandonare tutto.
A Gianluca Dradi, preside dell'istituto frequentato dalla ragazza, questa storia però non andava proprio già. Lasciare ogni cosa a pochi metri dal traguardo sembrava un vero spreco.
Da qui la decisione irrevocabile: Sofia avrebbe finito i propri studi, a costo di allestire una nursery dentro la scuola.
Detto, fatto.
Nel giro di qualche settimane, il liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna riesce a munirsi di una stanza ad hoc da destinare a Sofia e il suo piccolo, allestendo uno spazio precedentemente inutilizzato grazie ad una onlus fondata da cittadini extracomunitari che ha provveduto a fornire un lettino da campeggio e alcuni giocattoli per la prima infanzia.
A decorare le parete invece ci hanno pensato gli altri ragazzi del liceo, i quali hanno subito "adottato" il bambino come una piccola mascotte.
Per non parlare degli insegnanti, sempre pronti a dare una mano a Sofia per badare al bebè quando quest'ultima doveva sostenere un'interrogazione.
In questo modo la giovane mamma è potuta tornare a frequentare le lezioni, ritagliandosi alcuni momenti per allattare il bimbo e stare un po' con lui.
«Durante le ore scolastiche mio figlio è accanto a me nel passeggino – ha raccontato la ragazza in una breve intervista all'Espresso – È un bambino buono, calmo. Quando devo cambiarlo, o durante la ricreazione, passo nella nursery per giocare con lui e intrattenerlo».
Adesso la ragazza è pronta a sostenere la maturità e il preside Dradi non potrebbe essere più orgoglioso.
«Credo in una scuola moderna e aperta che favorisca la crescita dei ragazzi» ha dichiarato il dirigente scolastico, ribadendo con forza la necessità di stare vicini a nostri ragazzi per combattere con tutte le forze un fenomeno come quello dell‘abbandono scolastico che rischia di negare qualsiasi prospettiva ad una buona fetta delle nuove generazioni.