Siamo all’undicesima settimana di gravidanza, quindi quasi alla fine del primo trimestre, a sole due settimane dal secondo. In questa fase della gravidanza la donna tende ad essere più radiosa e in molti casi energica. La pelle è lucente, i capelli forti e brillanti, così come le unghie. Le pelli a tendenza acneica tendono a migliorare. Tutto grazie agli ormoni rilasciati dal corpo luteo e dalla placenta che si sta formando.
Cosa succede durante l’undicesima settimana di gravidanza
Il sacco vitellino, che fino ad ora è stata l’unica fonte di nutrimento e protezione del piccolo lascerà spazio alla placenta. Il cambiamento ormonale che ne deriverà potrebbe farci sentire stanche e particolarmente emotive. Il piccolo continua la sua crescita, e si muove molto, ma non preoccupiamoci se non lo sentiamo ancora, è ancora troppo piccolo perché i suoi calcetti siano percepibili.
I suoi organi interni sono quasi del tutto formati e il rischio di aborto spontaneo è sempre meno elevato, anche se si protrae fino alla ventesima settimana. A svilupparsi sono anche i genitali esterni, ma è ancora presto per decretarne il sesso. Il piccolo muove la bocca aprendola e chiudendola e le dita di mani e piedi che a poco a poco si separano. La testa è sempre molto grande, essendo “la torre di controllo” dello sviluppo di tutte le altre parti del corpo.
I sintomi dell’undicesima settimana di gravidanza
Il corpo inizia a mutare la sua forma, in particolare il ventre si gonfia, si allungano i muscoli e i legamenti, perché l'utero si espande. Anche il seno si gonfia, facendosi a volte dolorante.
Il cuore inizia a pompare molto più sangue, quindi ci si può sentire accaldate, si può sudare molto e avere le vertigini. Un altro sintomo molto comune in questa fase è il mal di testa. L’olfatto è poi molto sensibile agli odori, alcuni che prima adoravamo possono diventare insopportabili o viceversa. Questa mutata percezione degli odori si chiama iperosmia gravidica. Ovviamente questa sensibilità può portare con sé anche nausee. Inoltre la mamma potrebbe avvertire un sapore metallico o un senso di secchezza in bocca.
Se i sintomi sono pochi
In questa fase la presenza di sintomi è generalmente indicativa che la gravidanza sta procedendo al meglio. Detto ciò tutte le donne sono diverse, i corpi rispondono in maniera differente ai cambiamenti.
Molte mamme si sentono più energiche e in ripresa rispetto alle prime settimane, proprio per i cambiamenti ormonali, altre invece spossate e stanche. L’importante in caso di dubbio è sempre rivolgersi a uno specialista.
Come capire se la gravidanza procede bene
Nausee, mal di testa, stanchezza e persino i giramenti, purché sopportabili, sono sentori che tutto sta andando per il meglio. Come non notare, in questa fase, anche i capelli folti e lucenti e le unghie più resistenti?
Non dobbiamo preoccuparci troppo neanche se ci sono delle perdite albuminose o episodi di spotting. Conviene recarsi immediatamente in ospedale se invece le perdite di sangue sono abbondanti o di colore rosso vivo, potrebbe essere il sintomo che qualcosa non vada per il verso giusto.
Il feto all’11esima settimana di gravidanza
Il feto ha ancora la testa molto più grossa del resto del corpo, si muove molto, sbadiglia, deglutisce e fa la pipì. É lungo circa 41 mm, e pesa tra i 4 e gli 8 grammi, per intenderci è piccolo quanto una prugna.
Le dita si sono quasi completamente separate, in questa fase si formano l’iride e il padiglione auricolare, benché sia ancora presto perché il bimbo possa sentire.
Si sono formati anche quasi completamente tutti gli organi interni, che svolgono perfettamente la loro funzione. Iniziano a intravedersi anche gli organi genitali che determineranno il sesso del nostro bimbo o della nostra bimba, ma è ancora troppo presto per saperlo.
Come cambia il corpo della donna
Il ventre si allarga per fare spazio al piccolo, il seno si ingrossa e potrebbe farsi dolorante. Le mamme durante il primo trimestre dovrebbero avere un aumento di peso compreso tra 1,5 e i 3 kg. Ma queste cifre sono del tutto indicative, molto dipende dall’indice di massa corporea della donna, dallo stile di vita e dall’alimentazione. Certo, ci sono mamme che soffrono di fortissime nausee e alcune volte perdono addirittura peso.
I capelli sono molto lucenti e folti, ne troveremo sempre meno sulla spazzola. Sicuramente potrà capitare di sentirci più accaldate e di avere molta sete: servono riposo, frutta e verdura e molta acqua.
Gli esami da fare durante l’undicesima settimana di gravidanza
Secondo le linee guida del Ministero della Salute la prima ecografia andrebbe fatta entro la 13esima settimana di gravidanza, in concomitanza col primo controllo. Non ha molto senso, a meno che non vi sia un evidente rischio di aborto, fare l'ecografia in una fase in cui l'embrione è ancora troppo piccolo, come alla quinta o alla sesta settimana.
L'11esima settimana di gravidanza potrebbe essere il momento giusto per effettuare la prima ecografia del piccolo, ciò che vedremo sarà sorprendente: benché non siamo ancora in grado di percepire i movimenti del piccolo, lo vedremo muoversi durante l'ecografia. Questa prima ecografia sarà fondamentale per calcolare le misure del feto che ne determineranno l’età gestazionale: il diametro della testa, la circonferenza del suo addome e la lunghezza del femore.
Un altro esame da fare spesso durante la gravidanza è quello del controllo della pressione arteriosa che può subire variazioni. In questa settimana si può fare il test del DNA fetale, un esame non invasivo, che consiste in un prelievo di sangue alla mamma. Questo esame va ad indagare eventuali anomalie cromosomiche, come la trisomia 21, 13 o 18.
A seguito di un test di screening prenatale non invasivo che dà un esito positivo o incerto, si può procedere con la villocentesi. Questo è un esame invasivo che viene effettuato anche nei casi in cui per esempio la mamma avesse dato alla luce da una precedente gravidanza un bimbo affetto da una patologia cromosomica. Altre situazioni per le quali si consiglia la villocentesi sono: una storia familiare di alterazioni cromosomiche o un'età materna superiore a 35 anni.
Il test è invasivo ma non doloroso e con rischi moderati per il feto. Consiste nel prelievo dei villi coriali dalla placenta, per via transaddominale con un ago o per via transcervicale grazie ad una siringa: ciò dipende molto dall'esperienza dell'operatore. Ad essere indagato sarà il DNA del feto.
L’importanza dell’alimentazione e dell’acido folico
L’alimentazione è importantissima in gravidanza, per quanto a volte mangiare risulti difficile per le forti nausee, dobbiamo cercare di assumere i nutrienti essenziali per noi e il nostro bimbo, senza cadere nel cliché secondo cui dobbiamo mangiare il doppio per saziare noi e il nostro piccolo.
É essenziale assumere vitamine, minerali e oligominerali, ma in che modo? Innanzitutto bisogna idratarsi e bere moltissima acqua e mangiare più porzioni al giorno di frutta e verdura accuratamente lavata. Non devono mancare i carboidrati, alternando la pasta al riso e latticini da consumare in maniera moderata. Anche carne e pesce forniscono un notevole apporto di nutrienti ma meglio se sono poco grassi.
Importantissimo è assumere acido folico che si trova già in alcuni alimenti come broccoli, spinaci e verdure a foglia verde, pane integrale e legumi tra cui i fagioli. L’acido folico è fondamentale per prevenire difetti congeniti conosciuti come “difetti del tubo neuronale”, tra i quali vi è la spina bifida.
Non basta però assumere l’acido folico tramite gli alimenti, servono anche appositi integratori, in modo da assumerne almeno 0,6 mg al giorno (questo è quanto consiglia l'Istituto Superiore di Sanità).
Affrontare la genitorialità
Ormai è chiaro che il bimbo o la bimba arriverà nella nostra vita, i mesi che seguiranno saranno importantissimi, la mamma vedrà il suo corpo cambiare e deve abituarsi a ciò che questo comporta. Una maggiore stanchezza in alcuni casi è il segnale evidente che bisogna imparare a fermarsi quando il nostro corpo lo richiede.
Il partner è sicuramente la prima persona alla quale aprirsi e alla quale chiedere aiuto ma dobbiamo imparare ad ascoltarci reciprocamente. Comprendere gli uni l'ansia degli altri condividendo le perplessità, perché anche il nostro compagno o la nostra compagna, seppur non fisicamente si sta approcciando all’inizio di un’esperienza del tutto nuova.
É normale avere paura, per esempio degli esiti della villocentesi. Non dobbiamo chiuderci a riccio ma parlarne, fare tutte le domande che vogliamo agli esperti e ricordare che nessuna scelta è sbagliata, anche perché sarà sempre guidata dal parere di uno specialista.