I giovani utilizzano sempre di più social e videogiochi, ma se da un lato l'avvento della tecnologia ha aperto a nuove prospettive per la socialità a distanza, dall'altro molti ragazzi e ragazze rischiano di sviluppare problemi emotivi, ansie e una certa difficoltà nel gestire il tempo passato con gli occhi fissi sullo schermo.
A fotografare la situazione è il Report sulle tecnologie digitali, l’uso e le potenziali problematicità di strumenti all’interno della popolazione adolescenziale che l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato in seguito all'indagine internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) che è stata realizzat con la collaborazione dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Lo studio, volto ad analizzare il rapporto tra tecnologia e benessere socio-psicologico di adolescenti e pre-adolescenti, ha preso in considerazione un campione di 89.321 ragazzi e ragazze, tutti tra gli 11 e i 17 anni di età.
Dai dati raccolti – suddivisi per fasce d'età e regioni di provenienza – è emerso un quadro piuttosto complesso e stratificato, dove i potenziali benefici che il mondo digitale può offrire in termini di socialità, informazione e impegno civico vengono controbilanciati dal rischio di alimentare un approccio "patologico" al mondo online, caratterizzato dall'ansia continua di accedere ai propri profili e difficoltà relazionali sia con i coetanei che con i genitori.
«Circa 4 adolescenti su 5 utilizzano quotidianamente i social media, con 1 su 10 a rischio di sviluppare un uso problematico» si legge nel report, con un certo divario tra i due sessi che vede le ragazze maggiormente esposte rispetto ai coetanei maschi e un picco che si raggiunge intorno agli 11 anni per poi decresce con l'aumentare dell'età.
Ma quali sono queste conseguenze negative che una frequentazione assidua e incontrollata dei social potrebbe comportare? Il report li identifica con una certa precisione:
Litigi con genitori a causa dell’uso
- Usare i social per scappare da sentimenti negativi
- Mentire ai genitori sul tempo d’utilizzo
- Problemi con gli altri a causa dell’uso
- Trascurare altre attività a causa dell’uso
- Fallimento nel controllo del tempo
- Sintomi di astinenza quando si è offline
- Volontà di passare sempre più tempo online
- Ansia di accedere ai social
Il mondo dei social non è però stato l'unico campo d'indagine preso in considerazione. I ricercatori hanno posto sotto la lente d'ingrandimento anche il rapporto tra i giovani e i videogiochi, una forma d'intrattenimento sempre più diffusa e raffinata che però non sembra essere esente da criticità analoghe da quelle relative al mondo dei social network.
«I videogiochi in adolescenza hanno un ruolo che va oltre a quello di una semplice attività ricreativa: il loro utilizzo può portare a vantaggi cognitivi, emotivi e sociali – afferma lo studio –Allo stesso tempo, però, un uso sregolato può generare conseguenze negative per l’individuo come ansia, depressione, minori risultati scolastici, disturbi del sonno e comportamenti aggressivi».
Qui invece è l'emisfero maschile a presentare maggiori problemi: quasi 4 ragazzi su 5 giocano ai videogame tutti i giorni e per più ore al giorno (il 17% anche più di quattro ore quotidiane) e la sensazione più frequente risulta quella di ritrovarsi ad essere "assorbiti" dal prodotto con cui si sta giocando.