Le vacanze in montagna sono esperienza bellissima per i bambini, anche per i piccoli, che possono passare del tempo con mamma e papà a contatto con la natura. Bisogna però fare attenzione all’altitudine: i bambini di età inferiore a un anno non dovrebbero superare i 1500-2000 metri, mentre dopo i 5 anni si possono anche superare i 2500 metri. È poi importante non salire di quota velocemente: rapide variazioni di altitudine possono dare problemi di compensazione della pressione tra orecchio medio e esterno.
Il risultato? Pianti sconsolati per il dolore alle orecchie. È bene quindi fare delle soste, durante la salita o la discesa, e aiutarlo allattandolo o fornendogli un ciuccio.
Una volta raggiunta la destinazione desiderata, è possibile iniziare a pianificare le passeggiate. I neonati possono essere alloggiati nel marsupio, che possibilmente deve avete una tendina di protezione dal sole (in alternativa hanno bisogno di un berrettino), e portati in giro. Se il bambino cammina, invece, bisogna coinvolgerlo attivamente.
Scegliamo percorsi facili
Uno dei tanti vantaggi dell‘escursionismo con i bambini è che puoi farlo ovunque. Per loro, ogni sentiero è una scoperta e non hanno bisogno di scalare vette. Senza la pressione della performance, un parco locale o la riserva naturale sono i terreni perfetti per i giovani esploratori.
Se il bimbo ha circa 3 anni, iniziamo con camminate da 1,5 / 2 km, per poi aumentare i percorsi anno dopo anno. Dai 7-8 anni in su possiamo arrivare fino a 10 km. Inoltre, ricordiamo che esistono sentieri Turistici (T), sentieri Escursionistici (E) e sentieri Escursionistici per Esperti (EE). Con bimbi al seguito, gli ultimi due sono da evitare perché troppo impegnativi.
Diamo il buon esempio
Prima di metterci in marcia, ricordiamo che il nostro baby escursionista raccoglie tutte le nostre frustrazioni e paure. Dobbiamo far sentire i bambini al sicuro durante le loro prime avventure sui sentieri è fondamentale per crescere escursionisti felici. Con i bambini più grandi, possiamo stabilire alcune regole di base, come non scappare dal sentiero per giocare a nascondino, evitare di mangiare bacche che non conoscono e cosa fare se si perdono. I bambini non devono aver paura, ma devono capire che i grandi spazi aperti e la montagna possono essere pericolosi.
Indossiamo abbigliamento adeguato
Non c’è nulla di peggio di un equipaggiamento inadeguato. Di fronte a condizioni meteorologiche avverse o terreni indisciplinati, l'abbigliamento dovrebbe essere la cosa che salva la situazione, non rovinarla. Per un'escursione calda e soleggiata, i genitori dovranno fornire il bambino di bermuda, maglietta con il colletto, calzettoni sotto il ginocchio, scarponcini da trekking, capellino e crema solare.
Portiamo uno zaino
Lo zaino è il simbolo dell’escursionista e, quando ci sono bambini, diventa ancora più importante. Dobbiamo mettere all’interno le borracce con l’acqua, la crema solare, lo spray repellente per gli insetti, salviette, fazzolettini, un sacchetto di plastica per i rifiuti, carta igienica e un kit di medicazione per ovviare a eventuali cadute. É bene, inoltre, avere sempre una giacca antipioggia, perché in montagna cambia velocemente il tempo.
Giochiamo lungo i percorsi
A molti bambini camminare non piace. Lo trovano noioso e faticoso e potrebbero lamentarsi e ostacolare la gita.
Per superare il problema bisogna giocare con loro e osservare la natura. É possibile andare a caccia di gnomi con i più piccoli, cercando ai piedi degli alberi, sotto le foglie o tra i funghi segni di questi magici abitanti dei boschi. E magari è possibile anche raccontare qualche storia.
I bambini che sanno già leggere e scrivere possono giocare all’alfabeto osservando la natura, come A di Acero, B di Bacca, C di Cinguettio, D di Dirupo e via così.
Insegniamo ai più grandi a usare la bussola per orientarsi e magari invitiamoli a cantare una canzone stupida ogni volta che guardano a ovest, o ballare un po' quando guardano a nord.