I vermi ossiuri nei bambini sono abbastanza frequenti. Si tratta infatti di una comune parassitosi intestinale dell’uomo che può colpire a qualsiasi età, ma soprattutto i più piccoli: circa il 20-25% dei piccoli, in età pre-scolare, quindi entro i 6 anni può presentare una ossuriasi. È causata da Enterobius vermicularis, comunemente denominato ossiuro, un verme di colore bianco che ha come sede abituale l'intestino. È davvero un’infezione sgradevole, per i bambini che possono provare un fortissimo prurito, irritabilità e dolore di pancia, ma anche per i genitori: si possono scorgere i vermi nella zona anale o tra le natiche a occhio nudo, anche se non è sempre facile.
Sintomi
Il sintomo per eccellenza dell’ossiuriasi è il prurito, che aumenta di notte e colpisce soprattutto la zona dell’ano. Nelle bambine le larve degli ossiuri possono raggiungere la vagina e annidarsi tra le piccole e le grandi labbra, provocando una secrezione biancastra e un prurito, se possibile, ancora più intenso. Bisogna invitare il bambino a non grattarsi, perché rischia di crearsi delle lesioni, che potrebbero infettarsi. I vermi possono anche provocare:
- meteorismo
- feci poco formate o diarrea
- enuresi
- dolori addominali
- agitazione
- irritabilità
Cause
La causa dell’ ossiuriasi è Enterobius vermicularis. Sono vermi che assomigliano a piccoli filamenti bianchi, lunghi massimo 1 cm. Si muovono e si possono vedere nella zona anale e anche nella zona vulvare anche se non è sempre facile. Si localizzano nell' intestino e nell’ampolla rettale; le femmine, soprattutto di notte o al mattino presto, escono dall’ano e depositano migliaia di uova (fino a 10mila per volta).
Come ci si contagia? Il problema sono proprio le uova, che possono essere ingerite, senza accorgersene, perché sono microscopiche. L ’ingestione delle uova dei parassiti può avvenire in seguito al contatto con oggetti e superfici contaminati, sui quali questi microrganismi possono sopravvivere anche per due-tre settimane. Attenzione poi all’uso dei bagni pubblici, alla biancheria intima ma anche a quella da letto (per esempio i lettini della scuola dell'infanzia per la nanna del pomeriggio). È quindi un’infezione tipica della vita di comunità.
Le uova sono, tra l’altro, molto resistenti alle basse temperature (non tollerano quelle alte) e possono rimanere vitali per 3 settimane. Impiegano circa un mese per schiudersi e liberare i vermi adulti. Una volta nell’intestino, le femmine – come abbiamo anticipato – vanno a deporre altre uova a livello dell’orifizio anale.
Diagnosi
La diagnosi di ossiuriasi dovrebbe basarsi prima di tutto sull’osservazione dei sintomi. I genitori devono quindi contattare il pediatra se hanno notato una forte irritabilità, collegata a dolore alla pancia, scariche e prurito anale. E' importante riportare tutti i sintomi. Se poi sappiamo che al nido ci sono stati casi del genere, si consiglia, alle prime ore del mattino, ispezionare la zona anale e vulvare del piccolo per verificare la presenza di filamenti bianchi.
Non vediamo niente? Esiste un test, semplice, ma efficace. È chiamato scotch-test, perché bisogna applicare un pezzetto di nastro adesivo trasparente sull’ano del bambino appena sveglio. Una volta rimosso, va applicato su un vetrino e inserito in sacchetto con chiusura ermetica. Con l'esame parassitologico, ripetuto per tre volte (su tre campioni differenti), si può cercare la presenza del parassita nelle feci.
Trattamento
Gli ossiuri si devono curare con terapia farmacologica. Si utilizzano degli appositi antiparassitari, che devono essere somministrati in due dosi, perché questa terapia è in grado di eliminare i parassiti nella loro forma vitale ma non le uova. Per questo motivo è necessario somministrarlo 2 volte. La prima dose si dà alla diagnosi, la seconda dopo due settimane, così da spazzare via anche i vermi nati da uova non ancora schiuse o ingerite dopo la prima assunzione. Purtroppo, spesso, questa infezione tende a ripetersi, soprattutto se la seconda dose viene somministrata in ritardo. Per questo motivo è importante fare attenzione alle misure preventive, affinché in casa non ci siano altri casi.
Che cosa bisogna fare? Il trattamento in forma di profilassi deve essere somministrato a tutta la famiglia o alle persone che curano i bambini (anche nonni e babysitter), nonostante siano asintomatici. Inoltre, si consiglia:
- Lavare la biancheria intima e da letto ad alte temperature
- L’uso degli asciugamani deve essere strettamente personale fino alla seconda somministrazione del farmaco.
- Lavare spesso le mani
- Pulire le superfici e gli oggetti – soprattutto i giocattoli – che potrebbero essere contaminati
- Fare la doccia, invece del bagno, per pulire meglio le zone in cui si manifestano i vermi.
Quando si hanno gli ossiuri, la fame non è molta. Il bambino però deve essere invitato ad alimentarsi e a bere, soprattutto in caso di diarrea, che potrebbe causare disidratazione.