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27 Febbraio 2023
10:00

“Voglio che mia figlia sia fiera del percorso fatto per averla”: la storia di Sara, mamma single per scelta

Diventare genitore è sempre una questione di amore e coraggio. Lo sa bene Sara, che nonostante l'assenza di un partner ha deciso di coronare il suo sogno di maternità ricorrendo da single alle tecniche di PMA (all'estero e a pagamento, perché in Italia è consentito solo a coppie eterosessuali). E quando sua figlia sarà abbastanza grande, le spiegherà tutto con una storia.

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“Voglio che mia figlia sia fiera del percorso fatto per averla”: la storia di Sara, mamma single per scelta
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Single per scelta, madre per amore. È questa la storia di Sara, trentaduenne di Varese che nel 2021 ha realizzato il sogno di costruirsi una famiglia. Sara infatti non è sposata e non ha un compagno, eppure le sue giornate sono riempite dal sorriso di Bianca, la bellissima figlia nata al termine di un percorso di PMA (procreazione medicalmente assistita).

«Vengo da una famiglia abbastanza numerosa con un fratello più piccolo e tre nipoti, quindi sono sempre stata circondata da bambini. – racconta – Diciamo che se esiste davvero il famoso istinto materno, sono convinta di averlo sempre avuto».

Eppure, come spesso accade, la vita non sembrava riservarle il lieto fine tanto desiderato. Le sue relazioni infatti non sono sempre state idilliache e questo mai sopito desiderio di genitorialità sembrava non trovare mai la piena condivisione di chi le stava accanto. Da qui i dubbi, le domande e qualche incertezza sul futuro.

«Mi chiedevo se si potesse trovare un compromesso, una soluzione per venirsi incontro, ma poi ho iniziato a riflettere: ma al giorno d'oggi è davvero necessario sottoporsi a tutto questo solo per dare una figura paterna al mio bambino? E tutti i bambini che hanno due mamme o due papà cosa fanno? Vivono come gli altri, o così dovrebbe essere. E allora perché non farlo anche da sola? Chi decide? Decido io, nessun altro».

Mamma in PMA

Diventare un genitore single però non è così facile, soprattutto in Italia. Da noi infatti, le porte dell'adozione sono sbarrate per chi non vive all'interno di una relazione, dunque per i single l'unica strada rimane la PMA, ovviamente all'estero (e a pagamento). Così, lo sguardo di Sara si rivolse verso la Spagna.

«Una volta maturata la mia decisione ho iniziato a fare i primi controlli dalla ginecologa e lì hanno notato dei piccoli valori che non andavano benissimo. Vista la mia volontà di avere più di un figlio mi hanno quindi consigliato d'iniziare subito il percorso di PMA, sebbene ai tempi fossi relativamente giovane rispetto alla maggioranza di donne che di solito si sottopongono a questo tipo di tecniche».

Oggi in Italia per i single l'unica strada rimane la PMA, ovviamente all'estero (e a pagamento)

Un figlio però non arriva schioccando le dita e Sara ha dovuto attendere circa un anno e mezzo e ben tre tentativi d'inseminazione semplice prima di poter esporre con orgoglio un fiocchetto rosa.

«La PMA non è affatto semplice, soprattutto se tutto non va a buon fine subito. – continua – Oltre al notevole sforzo economico infatti, tra gli ormoni e la consapevolezza di aver compiuto una scelta non così usuale, ad un certo punto subentra anche la paura di non sapere se si riuscirà mai ad arrivare fino in fondo. Figuriamoci, l'ho visto succedere anche alle mie amiche che provavano ad avere figli in modo "naturale" con i loro compagni…»

In questi casi è fondamentale il sostegno di chi ci sta intorno e, per sua fortuna, Sara non ha sperimentato l'ostilità cui troppo spesso vanno incontro le persone che decidono d'intraprendere percorsi simili.

«So di essere stata privilegiata. Nella mia esperienza ho sentito tante ragazze, soprattutto nei paesini, che hanno dovuto fare i conti con una mentalità piuttosto arretrata e non hanno ricevuto alcun supporto. Nella maggioranza dei casi però, quando il bambino alla fine nasce, tutto cambia. È successo a me in prima persona».

Anche la Rete poi può rivelarsi un'insospettabile alleata. Cercando sui social l'hashtag #mammasingleperscelta Sara contattò una ragazza che la inserì in un gruppo Facebook e in una chat di Whatsapp, introducendola così ad un sorprendente mondo fatto di storie, consigli ed esperienze condivise.

Una storia dentro la storia

Ora Sara è una mamma felice, la piccola Bianca frequenta già il nido e il futuro ha smesso di far paura. Ma cosa succederà quando Bianca sarà grande abbastanza da chiedersi da dove sia venuta? Beh, qui la storia prende una piega piuttosto inaspettata.

«In questo senso si può dire che il COVID sia stato ispiratore. In quei mesi di reclusione forzata ho infatti potuto seguire tanti psicologi ed esperti di PMA. – spiega – Tutti consigliano di non mentire ai bambini sulla loro origine: potrebbe creare disagi e risentimenti da adulti».

Ma non finisce qui…

«Un altro consiglio ricorrente è quello di far raccontare ai libri tutto ciò che si fatica a spiegare. Ho provato con l'ingresso all'asilo e il primo approccio con il pediatra e in effetti funziona tantissimo. In Italia però non esistono libri di questo tipo, quindi  ho dovuto farmelo da me. Avendo frequentato il liceo artistico ho sempre amato disegnare, così sono riuscita a realizzato una storia illustrata che dopo due anni sono riuscita a far stampare. Spero che possa aiutare altri genitori come me a trovare un supporto».

Prima di salutarla però, abbiamo un'ultima domanda per Sara: "Ti chiedi mai se a tua figlia mancherà qualcosa?"

«Sì, e si supera facendo molto lavoro su sé stessa. Sono domande che si pongono tutte le madri, anche quando il padre c’è. Bianca guarda la tv e quando vede un cartone con un papà lo riconosce e lo chiama papà. Io però vorrei vivere in un mondo in cui lei un giorno mi chiederà “Perché non ho due mamme?”. Alla fine quello che mi dico è che voglio rendere fiera mia figlia della scelta e del percorso fatto per averla. Nel mio sogno lei andrà a scuola e dirà “La mia famiglia è unica perché la mia mamma ha fatto di tutto per avermi!».

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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